Capitolo 29

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Azzurra' s pov
Nei giorni a seguire ci vedemmo quasi tutti i weekend ma ero sempre io ad andare da lui e mai viceversa.

Un giorno durante la pausa pranzo chiamai Andreas
*É confermato allora sabato questo vieni da me?*gli chiesi
*Ecco, beh proprio di questo devo parlarti...non posso più venire, la prof di danza mi ha detto un compito entro lunedì e devo terminarlo*
*Ma come? Era già tutto stabilito, non puoi farlo domenica?*
*Non avrei abbastanza tempo per finirlo, mi dispiace*
*Capito.. ma non è che non vuoi venire e ti sei inventato questa scusa?*
*Ma no che dici, sai che mi manchi e voglio tanto passare del tempo con te*
*Beh a me sembra tutto il contrario, penso che solo io mi preoccupo per la nostra storia...sembra che non ti interessa nulla*
*Non è vero questo, e lo sai*
*Allora dimostramelo, ciao*, riattaccai senza dargli tempo di rispondere,
«Fanculo», dissi
«Litigato con il fidanzato?», mi sentii chiedere, mi voltai ed era un ragazzo
«Scusami, non volevo sembrarti uno che origlia ma stavi gridando e ti ho sentita dalla sala», aggiunse
«Fa niente, è una delle tante liti»
«Comunque piacere io sono Ryan»
«Azzurra piacere»
«Scusa se te lo dico, se questo ragazzo si lascia scappare una ragazza bella come te, allora è uno stupido»
«Sembra che solo a me importa di far funzionare la nostra relazione a distanza»
«Sparisci per un po', vedrai che se ti ama davvero ti verrà cercare»
«Grazie, credo farò così...hai mangiato?»
«No, ma stavo per andare»
«Perfetto, posso venire con te?»
«Certo», poi andai a prendere la sua borsa nella sala e poi andammo a mensa, prendemmo il vassoio e dopo aver preso da mangiare andammo a sederci
«Ma non penserai di farlo ingelosire con me?»
«No, per niente... voglio solo fare amicizia», mentre stavamoo mangiando si avvicinarono i suoi amici
«Ehi Ryan, non ci presenti la tua nuova amica?», chiese uno
«Andrew smettila»
«Vogliamo solo conoscerla»
«Mi chiamo Azzurra»
«Bene, adesso potete andare», e così andarono via «Scusali», disse
«Perché? Non hanno fatto di niente di male»
«Non lo conosci, fidati non sono affidabili»
«Se lo dici tu», finimmo di mangiare e ci alzammo dal tavolo, «Che lezione hai adesso?», mi chiese
«Lezione di moderno, sala cinque»
«Ottimo, anch'io», e così andammo in sala e aspettammo l'insegnante.

Dopo lezione, Ryan propose di accompagnarmi a casa con la sua macchina e io accolsi la sua offerta anche perché stavo da sola, i miei due coinquilini erano andati via prima.
«Eccoti a casa, sana e salva», disse parcheggiando davanti il palazzo
«Grazie»
«Di nulla», nel mentre stava scrivendo su un pezzo di carta, e scoprii che era il suo numero di telefono
«... quando vuoi, basta che fa uno squillo», consegnandomelo
«Grazie», lo salutai baciandolo su entrambi le guance e poi scesi dall'auto e andai verso casa.
Avevo deciso di sparire per un po' come mi aveva consigliato Ryan, se mi amava e ci teneva alla nostra relazione verrà a cercarmi, altrimenti era finita.
Non poteva funzionare una relazione, se ero solo io tenerla in piedi.

Non Ho Mai Saputo Fingere [Andreas Muller]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora