Capitolo 12

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Andreas's pov
Mentre stavo per strada mi squillò il telefono, avendo le cuffiette risposi
*Buongiorno Andreas, mi serve il tuo aiuto*, era Veronica
*Se posso aiutarti*
*Tra poco è il compleanno di Azzurra, e lei non vuole festeggiare ma noi abbiamo pensato di organizzarle una festa a sorpresa*
*Quand'è il suo compleanno?*
*Domenica*
*Questa?*
*Si*
*E che cosa devo fare io?*
*Devi tenerla impegnata fino alle 21 e poi portarla alla festa*
*Perché proprio io?*, chiesi fermandomi davanti al teatro
*Non lo so...ma ci aiuti?*
*E va bene*
*Grazie...ci vediamo alle prove*, e riattacca
Questa domenica era il suo compleanno, che cosa potevo regalarle?
Mentre pensavo a un regalo adatto a lei, scesi dalla macchina e mi diressi verso il teatro.

Azzurra's pov
«Vasco Rossi fa un nuovo concerto a Roma...ma chissà quanto costa il biglietto? E anche questa volta ci vado l'anno prossimo», dissi a Virginia mentre attendevamo gli altri per le prove
«Dai prima o poi ci andrai»
«Si nei miei sogni», sentimmo aprire la porta ed entrò Andreas
«Ciao», disse
«Ciao...per il momento siamo noi tre»
«So che questa domenica è il tuo compleanno», mi disse
«Eh già...ma sappiate che non voglio fare nessuna festa»
«Come vuoi, il compleanno è tuo», disse Virgini, poco dopo entrarono tutti gli altri
«Dai su cominciamo», disse Giuliano

Andreas's pov
*Pronto, parlo con il punto vendita per i biglietti dei concerti?*
*Si,come posso esserle d'aiuto?*
*Ecco...volerlo chiederle se avevate ancora due biglietti per il concerto di Vasco Rossi il 13 dicembre a Roma*
*Si, ce ne sono ancora*
*Okay...vorrei prenotarli due, quando posso venire a prenderli?*
*Può venire anche sabato pomeriggio*
*Ah okay grazie, ci vediamo sabato*, riattaccai
Sperai che le piaccia il regalo che le farò. Se me lo chiedesse sarò lieto di accompagnarla, ma doveva chiedermelo.

#Domenica
Azzurra's pov
Era arrivato anche questo giorno, quello del mio compleanno,dove compivo 21 anni ma non volevo fare nessuna festa, non mi ero mai piaciute. Non avevo nemmeno fatto la festa dei 18 anni. Avevo fatto qualcosa di più intimo con le mie amiche più strette.
Mi alzai dal letto e andai in cucina
«Buon compleanno», disse Olivia
«Grazie»
«Come ti senti ad avere 21 anni?»
«Come mi sentivo quando avevo 20 anni», feci colazione leggendo tutto gli auguri che mi arrivarono su facebook e whatsapp
«Andiamo a mangiare fuori questa sera noi e Virginia?», chiesi
«Mi dispiace ma ho il turno di lavoro stasera, festeggiamo domani promesso»
«Okay...vedo se almeno Virginia è libera mi organizzo con lei», la chiamai ma anche lei era impegnata, e cosi mi rassegnai a passarlo a casa da sola.

Alle 19, erano finite le prove e stavo uscendo dal teatro quando mi raggiunse Andreas
«Auguri», mi disse
«Grazie»
«Come lo passi?»
«Le mie amiche sono tutte e due impegnate quindi da sola a casa mangiando sushi e a guardare la televisione»
«Beh se vuoi ti posso portare a mangiare sushi, conosco il miglior giapponese della città», ero incerta se accettare o no il suo invito ma alla fine gli dissi di si,
«Perfetto, ti passo a prendere a casa tua alle otto e mezza», mi disse
«Okay, allora a dopo», sali sul motorino e tornai a casa.

Alle otto e mezza, Andreas era davanti casa mia puntuale, usci
«Sei bellissima», mi disse
«Grazie»
«Queste sono per te», porgendomi un mazzo di rose rosse
«Grazie, sono bellissime..»,e il primo che ricevovo nella mia vita, volevo aggiungere ma mi ero trattenuta, mi fece salire in macchina e partimmo, camminammo per circa una ventina di minuti e non arrivavamo mai
«Ma si trova a Roma questo posto?», gli chiesi per scherzare
«Certo»
«Sono circa venti minuti che stiamo in macchina»
«Eh lo so..ma è da un po che non ci vado e non mi ricordo bene dove si trova»
«Andiamo bene», dopo un po si fermò, «Arrivati?», chiesi
«Si», mi guardò intorno e non vidi nessun ristorante giapponese
«Ma sei sicuro che sia qua? Io non lo vedo»
«Sta un po più avanti, mi sono posteggiato qua perché so che li non c'é posteggio», era strano guardava spesso il telefono, sarà una mia paranoia come sempre
«Okay», scendemmo e ci incamminammo ma a metà strada si fermò, «Che cos'e successo?»
«Ecco puoi metterti questa agli occhi?», mi chiese porgendomi una benda
«Perché?»
«Non posso dirlo», sbuffai e me la misi, mi prese per mano e mi condusse lui
«Attenta che qua ci sono dei scalini», mi avvisò, «Ferma qua, non ti muovere», mi lasciò la mano e si allontanò lasciandomi sola senti dei passi
«Andreas, dove sei? Non è divertente», dissi, ero sola e con gli occhi bendati
«Eccomi, al mio tre puoi toglierti la benda....uno, due, tre...adesso», mi tolsi la benda
«AUGURI!!», le luci si accesero e mi ritrovai tutti i miei compagni di accademia, delle prove, Veronica, Giuliano, Olivia.
Ero senza parole non mi sarei mai aspettata una sorpresa del genere
«Non dici nulla», mi disse Veronica
«Sono sorpresa...grazie a tutti», dissi e poi piano piano cominciai a baciare tutti sulla guancia
«Ma chi è l'artefice della festa?», chiesi
Olivia, Virginia e Veronica», dovevo immaginarlo
≤Un momento di attenzione per favore...», disse Olivia salendo su una specie di palchetto, tutti si voltarono verso di lei «...Azzurra, c'è un'altra sorpresa per te»
Un'altra sorpresa? E che cosa sarà adesso? «Voltati», feci come mi disse e mi ritrovai mia madre «Mamma...», dissi
«Buon compleanno figlia mia, e perdonami se non sono stata vicina in questi due anni», l'abbracciai, mi era mancata tantissimo, avevo le lacrime agli occhi, «Sono fiera di te, di quello che sei diventata», mi disse
«Mi sei mancata tanto»
«Anche tu...adesso basta piangere, non voglio che ti rovini la festa che hanno preparato per te a causa mia», mi asciugò le lacrime
«Rimani?»
«Vorrei...ma domani devo essere a lavoro, e devo andare a prendere il treno...ma ti prometto che verrò a vedere il tuo spettacolo»
«Ci spero»
«Questa volta verrò...sono fiera di avere una figlia come te, ti voglio bene figlia mia», mi baciò sulla guancia «Andreas è un bravo ragazzo, non te lo fare scappare», mi sussurrò prima di andarsene, fecero partire la musica e tutti si scatenarono in pista mentre io mi ripresi dalla sorpresa seduta, quando mi raggiunse Andreas
«Non vedo la tua fidanzata», dissi
«Aveva una cena con le sue amiche, le dispiace tanto di non poter essere qua»
«Immagino», il dj mise un lento
«Vuoi ballare?», mi chiese
«Okay», e così mi prese per mano e mi conduse sulla pista da ballo, mi appoggiai a lui e cominciammo a ballare, ero al settimo cielo, con la coda dell'occhio vidi Alessio, il fratello di Andreas, che ci guardava. Mi dispiaceva per lui spero che incontrerà quella giusta,che lo renderà felice, se lo meriteva.
A mezzanotte e mezza portarlo la torta con 21 candeline e mi cantarono la canzone 'tanti auguri', e stavo per soffiare ma Olivia mi fermò ≤Prima tre desideri», mi disse, pensai
Tre desideri?
Il primo era essere ricambiata dal ragazzo che mi piace;
Il secondo era che mia madre mi veda ballare;
Mentre il terzo era lo stesso che facevo da bambina, incontrare mio padre
Dopo espressi i desideri, soffiai le candeline e tutti applaudirono. La festa continuò ancora fino all'una e mezza,poi Andreas si propose di riportarmi a casa
«Credo che vado con Olivia, abitiamo insieme», risposi
«Non ti preoccupare per me, io vado con Gianni»
«Ah okay, ci vediamo a casa», e cosi salii nella macchina di Andreas.

«Eccoci qua, arrivati», disse parcheggiando di fronte casa mia, mi apri la portiera per farmi scendere
«Grazie»
«Visto che siamo soli...tieni questo è il mio regalo», disse porgendomi una busta
«Grazie ma non dovevi», la apri
«Non ci credo...», dissi tirando fuori i biglietti di Vasco Rossi «...comunque non posso accettare, questi biglietti costano una fortuna», dissi rimettendoli dentro la busta e gliela riconsegnai
«No...il regalo è tuo, puoi andarci con chi vuoi, buonanotte», stava andando via
«Senti visto che il regalo è da parte tua ti va di accompagnarmi?.», gli chiesi
«Se mi vuoi, accetto volentieri»
«Grazie», dandogli un bacio sulla guancia e poi entrai in casa, dopo aver chiuso la porta mi appoggiai sorridendo tenendo i biglietti in mano
«Vado al concerto di Vasco, finalmente», andai in camera mia, li misi sulla scrivania, mi spogliai e non mi andava di mettermi il pigiama andai a dormire con solo l'intimo.
Prima di addormentarmi, ripensai alla fantastica festa a sorpresa che mi avevano organizzato alle mie spalle, all'abbraccio di mia madre e infine al bellissimo regalo di Andreas.
È un bravo ragazzo, non te lo fare scappare.
Ripensai alle parole di mia madre, e aveva totalmente ragione.
Poi mi addormentai sognando di essere al concerto di Vasco.

N/A
È il capitolo più lungo ma anche il più bello che abbia mai scritto, spero vi piaccia.

Non Ho Mai Saputo Fingere [Andreas Muller]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora