Capitolo 20

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La scuola era ancora mezza vuota quella mattina,erano semplicemente le 8 meno venti e da lì a poco si sarebbe riempita degli studenti.
La porta della classe era semiaperta lasciando intravedere qualcuno che già cominciava a camminare fra i corridoi.
Il ragazzo se ne restava seduto immobile e da solo all'ultimo banco nella fila sinistra,il suo immancabile posto.
Guardava la gente camminare nel cortile della scuola e coloro che parcheggiavano per poi scendere velocemente dalla macchina alla ricerca dei propri amici.

<<Buongiorno Signor Rossi,è da un pò che non la vedevo>>dice il professore facendo ingresso nell'aula ancora vuota ad eccezzione del ragazzo.

<<Sì prof sono stato influenzato>>mente distogliendo lo sguardo.

<<Ora stai bene?>>

<<Potrei stare meglio>>ammette il ragazzo sospirando rumorosamente.

<<Sai oltre ad essere miei alunni vi considero dei figli,se c'è qualcosa che non va potete parlarmene>>

<<È il mondo che non va>>dice il ragazzo incrociando gli occhi. <<È il mondo che va a rotoli,sotto il nostro naso e non facciamo nulla per cambiare le cose>>

<<Cosa sta succedendo nel "mondo"?>>

<<Succede che c'è ignoranza,c'è del male quando dovrebbe esserci del bene. Succede che oggi trattano le persone come oggetti. Strappano i sentimenti come se fossero carta e li gettano nel cestino. Non si rendono conto,non si rendono conto di nulla. Delle conseguenze delle loro parole o gesti. Credono di essere superiori quando invece sono solo dei piccoli e minuscoli alieni senza cervelli>>

<<Sei molto arrabbiato con il mondo>>ridacchia il professore indossando le sue lenti da vista. <<Cosa è successo per avercela così tanto con lui?>>

<<È colpa mia professore>>
Federico si volta di scatto in direzione della porta mentre il cuore gli batteva all'impazzata e sembrava uscirgli fuori dalla gabbia toracica.
Tutto intorno sembrava essere scomparso e vedeva solo due occhi cristallini che lo scrutavano attentamente cercando di trovare qualcosa che tanto gli aveva fatto perdere la testa per quel ragazzo ma che tanto aveva fatto del male.

<<Salve anche a lei signor Mascolo non la vedevo in giro da un bel pò>>dice il professore incitandolo a prendere posto.

<<No professore>>nega con la testa il moro. <<Sono qui per avvertirle di una cosa>>

<<Mi dica pure>>

<<Lascio la scuola>>annuncia torturandosi le mani.

<<Come scusa?>>dice il professore pensando di aver sentito male.

<<Ha sentito bene professore>>dice il moro guardando il biondo. <<Lascio la scuola definitamente>>dice e vede il biondo non accennava nessun tipo di movimento.
Il suo sguardo è gelido,glaciale e impassibile.
Il suo viso è privo di espressione,rimane solo a fissarlo,come e non lo stesse realmente guardando,come se si fosse concentrato sul vuoto,mentre le sue braccia erano incrociate al petto.
Quello non era il Federico che aveva imparato a conoscere.

<<Non può farlo signorino,lei ancora non è maggiorenne per abbandonare la scuola!>>dice il professore alzandosi di scatto.

<<Non mi interessa un cazzo di essere minorenne o meno. Questo non è il mio posto,non è il posto dove voglio stare>>

<<Hai tantissimi amici,pensa anche a Michael e Bradley. Qui non ci sono dubbi che ogni ragazza ti corri dietro,perchè non è il tuo posto?>>domanda il professore confuso.

Panoram School //Fenji//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora