Capitolo 32

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Federico non si era mai e poi mai sentito triste come quel giorno in vita sua.
Per tutto il tragitto non aveva fatto altro che guardare fuori dal finestrino con qualche lacrima che fuoriusciva dai suoi occhi.
Era incredibile come Benjamin lo rendesse così vulnerabile.
Non solo quello sguardo glaciale gli aveva colpito in pieno ma ha avuto il coraggio di cambiare posto e cedere il suo a James non degnandolo di uno sguardo ne di una parola.
Lo stesso quando sono tornati in hotel,ha afferrato la loro chiave ed è entrato all'interno della stanza rinchiudendosi per più di una mezz'ora in bagno.

Ora se ne restava seduto in erme a contemplare la sua vita in quel momento inutile con le braccia incrociate al petto.
Fissava la televisione spenta diventata improvvisamente interessante.
Solo un rumore della serratura della porta del bagno lo fa scattare sugli attenti fissando bene la porta che pian piano si apriva.
Benjamin indossava un semplice asciugamano a coprire il suo corpo tonico e bagnato mentre delle goccioline scendevano sul suo petto e dai suoi capelli lo stesso bagnati.
Senza degnare di uno sguardo Federico si accomoda sul letto iniziando a manovrare il suo cellulare.

<<Possiamo parlare per favore?>>lo supplica il biondo alzandosi dal letto dove era precedentemente sdraiato e sedendosi per guardarlo meglio.
Benjamin si limita a rimanere in silenzio e continuare a non degnarlo di uno sguardo.

<<Benjamin>>lo richiama ancora. <<Non so cosa tu abbia capito ma posso dirti che hai praticamente frainteso tutto,posso spiegarti>>

<<Non c'è nulla da spiegare>>lo risponde freddo il moro continuando a muovere agilmente le dita sul cellulare.

<<Sai che amo quanto fai il geloso ma non in questo caso,hai frainteso>>ripete.

<<Non sono geloso>>controbatte il moro guardandolo finalmente.

<<Allora dimmi il motivo per cui stai facendo così>>

<<Chi era quel ragazzo?>>arriva dritto al punto.

<<Nessuno che conosciamo,l'ho incontrato per puro caso e si è offerto di aiutarmi a trovare la piazza>>

<<Ah quindi per puro caso si è offerto di accompagnare un completa sconosciuto in piazza? E tu poi non sapevi arrivarci?>>alza un sopracciglio.

<<Dillo alla mia memoria di merda>>

<<Non ti ricordavi dov'era la piazza?>>

<<Non ci credi?>>chiede Federico. <<Non ci credi>>afferma alzando gli occhi al cielo. <<Cosa cazzo può importarmene a me di quel ragazzo?!>>dice alzando il tono di voce.

<<Beh dal momento che era carino alto e magro>>dice il moro usando il suo stesso tono.

<<Ma davvero tu pensi che io ci stavo provando con quel ragazzo?>>chiede a bocca aperta e quando Benjamin non risponde capisce che effettivamente era ciò che pensava. <<Allora sai che ti dico? Vaffanculo ai tuoi cazzi di pensieri e a te!>>urla uscendo fuori dalla stanza e sbattendo prepotentemente la porta dietro a sé.

~
Il rumore di forchette e coltelli riecchieggiava nell'enorme stanza da pranzo dell'hotel.
Ognuno dei ragazzi ridacchiava e parlava fra di loro creando un enorme baccano mentre i professori erano seduti poco più lontani da loro consumando il loro pranzo.
A quel tavolo invece il silenzio era sovrano.
Michael e James continuavano a ridacchiare e giocherellare fra di loro mentre alcune effusioni non mancavano,Selena aveva fatto sedere affianco a lei il ragazzo di cui ormai era palese si era presa una cotta, e infine c'erano Benjamin e Federico.
Non si azzardavano a degnarsi di uno sguardo mentre avevano entrambi il capo chinato verso i loro piatti.

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