Capitolo 6

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Quella giornata era passata velocemente per i due giovani ragazzi che fra un compito e un altro si erano ritrovati sdraiati totalmente distrutti.
Federico aveva chiesto a Benjamin di rimanere a cena,non voleva che se ne andasse con il freddo che faceva fuori accompagnata dalla pioggia che continuava a battere insistentemente sulle finestre,e senza aver almeno buttato qualcosa nello stomaco.

<<Ottimo cuoco>>si complimenta il moro finendo il suo piatto di pasta al sugo.

<<Grazie>>sorride il biondo. <<Ho preso tutto da mio papà,ama la cucina,in realtà gestisce un ristorante tutto suo>>

<<Dove si trovano i tuoi?>>

<<Abitano a Milano,prima che ti chiedi perchè io sia qui il motivo è uno solo,li ho convinti affinchè mi facessero frequentare questa scuola,molti ne hanno parlato molto bene e poi mi andava di essere giusto un pò indipendente>>ridacchia.

<<Ma non senti la loro mancanza>>

<<Sì>>sospira. <<A volte mi mancano le continue urla di mia madre che correva dietro mia sorella,il disordine di papà in cucina e la mia vecchia stanzetta. Ogni weekend,quando posso,vado a trovarli ed è davvero una sensazione orribile sentire il profumo di casa ma allo stesso tempo non appartenere più a quella città>>

<<Quindi non vorresti tornarci?>>

<<Mi piacerebbe tornarci ma ho fatto davvero tanto per trasfermi qui,ormai ho la mia vita,ho amici,ho degli studi da portare avanti,e come ti ho già detto ormai è qui che appartengo>> dice sorridendogli. <<Tu che mi racconti dei tuoi?>>

<<È un tasto dolorente>>dice serio il moro mentre il suo sguardo si perde nel vuoto.

<<Puoi parlarmene>>sussurra il biondo afferrando la sua mano sul tavolo.
Il moro sussulta a quel gesto e si allontana immediatamente sorprendendo il biondo che abbassa lo sguardo deluso.
Lo guarda e si sente quasi in colpa per averlo in qualche modo ferito.
Si alza avanzando verso di lui e abbassandosi alla sua altezza.

<<Scusa non volevo in qualche modo ferirti>>sospira afferrando la sua mano e intrecciandola. <<Non sono abituato a questi gesti affettuosi,soprattutto se improvvisati>>

<<Vabbene>>si sforza di sorridere il biondo. <<In realtà neanche io sono un tipo da queste cose ma è stato spontaneo>>

<<Ed è bellissimo Federico>>sussurra il moro incrociando i suoi occhi<<È bellissimo sapere che ti è venuto spontaneamente,senza secondi fini>>
Un sorriso genuino nasce sulle labbra del biondo che rimane in silenzio difronte alla bellezza del moro.
Non aveva mai trovato nessun ragazzo attraente,neanche lontanamente,certo alcuni commenti ci sono stati,ma non avevano mai avuti altri scopi dietro.
Invece quando guarda Benjamin e diverso.
Lo trova così attraente con quei piercing e le labbra screpolate insieme a quel ciuffo spettinato.
E allo stesso tempo dolce per il viso da cane bastonato che a volte metteva sù.
Trovava sensuale la sua camminata da stronzo rubacuori e quei sorrisi maliziosi che lo mandavano in estacsy.

<<Mi stai fissando troppo piccoletto>>sussurra il moro mettendo sù quel sorriso malizioso che a Federico facevano impazzire.

<<Non riesco a smettere di farlo>>dice il biondo fissando le labbra bagnate del moro che continuava a leccarsi.

<<Potresti fare anche altre cose però>>dice avvicinandosi sempre di più.

<<Benjamin>>lo richiama il biondo mordendosi il labbro inferiore.

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