I dottori di quella struttura si erano dimostrati davvero in gamba. Chris era migliorato in tempi record, ed era addirittura già stato dimesso - motivo per cui era a casa per la convalescenza, e non più nella stanza silenziosa.
Spesso Greg passava a trovarlo, la sera, e ogni volta si curava di lasciargli un presentino; ma molte di più erano le volte in cui era troppo stanco o triste per andare sin da lui, e finito il lavoro se ne tornava a casa diritto nella speranza sempre vana di dormire una notte tutta intera.
Il tempo passava senza accennare a rallentare, allo yard (tornato un mortorio senza l'agente più celebrato del momento) come a casa e letteralmente in qualsiasi altro posto; e persino i rapporti con tutti i nuovi amici che si era fatto - tra cui John, Molly e la signora Hudson - parevano essersi gelati per via della staticità di quel periodo tedioso. Ormai era quasi Natale, e il cappellino rosso di Anderson lo attestava chiaramente; lo spirito di quella festa pareva aver attaccato la sensibilità di quel suo collega più di altri anni, anche in quanto aveva preso delle decorazioni da mettere negli uffici ed ora, chiacchierando allegramente con la Donovan, si stava apprestando ad appenderle.
Sorseggiando il tea che si era appena concesso, Lestrade li guardava da dietro la vetrata del suo ufficio: l'interesse della donna per i discorsi di Philip non mancava di sorprenderlo, e anche in quel momento l'ha lasciato quasi sgomento. Gregory, al contrario loro, quell'anno ancora più chiaramente degli altri non era stato toccato da quell'atmosfera: casa sua, vuota buia desolata e desolante, non era stata nemmeno messa in ordine da mesi a quella parte; e non appariva destinata a cambiare in tempi brevi, esattamente all'opposto di quanto era accaduto al 221B di Baker Street. Da quando ci era entrato il dottor Watson infatti, Sherlock (probabilmente aiutato dalla paziente signora Hudson) era migliorato in tanti aspetti, abitudini comprese - e la decorazione in stile natalizio dell'appartamento era solo un piccolo assaggio del cambiamento, del quale si era accorto anche lui in quanto era già stato a casa del consulente investigativo diverse volte per le più svariate problematiche, e ci si era recato anche il giorno precedente giusto per consegnargli dei documenti. Aveva già avuto occasione di incontrare il dottore, ma certamente più ci aveva a che fare e più capiva quanto fosse valido e utile per quel ragazzo particolare, solo apparentemente insensibile col quale l'ex militare aveva liberamente scelto di andare a vivere: John Watson e Sherlock Holmes erano palesemente indivisibili persino agli occhi di Lestrade, in quanto erano totalmente complementari e già era diventato strano cercare di concepire l'uno senza l'altro, sebbene il primo fosse quasi ancora uno sconosciuto per Greg e il secondo, invece, come il fratello minore che aveva spesso desiderato.
Avendo finito la tazza di tea, l'ispettore si è alzato per buttarla; e dalla distanza raggiunta la prima cosa che ha notato a proposito della sua scrivania è stato il caos che ne aveva preso il completo controllo. Avvicinandosi ad essa, dopo aver gettato il bicchiere di carta, ha iniziato a rimetterla un minimo in ordine; e così ha visto un foglio fresco di stampa a proposito di un caso del quale si era pressoché dimenticato, e per cui era parso necessario all'unanimità chiedere la consulenza del suo amico Sherlock Holmes. Si è bloccato un momento, ha aperto la posta elettronica dal telefono, e non si è meravigliato di non aver trovato alcuna risposta alla mail che aveva inviato al ragazzo nonostante la certificazione di avvenuta lettura fosse invece arrivata. Lestrade si è stretto nelle spalle: poco male, finito il turno sarebbe andato a trovare lui e John e, facendosi offrire il loro scotch, si sarebbe impegnato ad introdurre l'argomento. Quello era uno di quei casi di portata nazionale che capitava di dover affrontare di tanto in tanto e per i quali, in pratica, l'aiuto di Sherlock era ormai dato per scontato; l'unico motivo che lo tratteneva dal partire subito era che non voleva abbandonare il tepore della stazione, finché avesse potuto non farlo.
Si è rimesso seduto ed ha preso il BlackBerry aziendale dalla tasca per controllare con calma le notifiche; ma stranamente non gli aveva scritto proprio nessuno, quel giorno. Aveva diversi contatti e non era raro che si ritrovasse a dover telefonare a cinque o dei sei persone tutte di fila; ma non era sempre un piacere doverlo fare. Aggiornare metà dei suoi conoscenti sulla situazione di Chris era stato qualcosa di più simile a un onere che a un piacere, ma almeno una persona in quella lunga lista la sentiva sempre molto volentieri: e com'era ovvio che fosse, si trattava del suo vecchio amico Mycroft.
Quando era stato dimesso, quindi, oltre a sentirsi molto felice per lui, Greg si era sentito sollevato per l'incombenza quotidiana che gli è venuta meno; ma non senza un senso di tristezza, perché l'unica scusa che aveva per contattare il maggiore degli Holmes e l'unico argomento dei suoi discorsi con lui si era esaurito, ancora una volta dopo tanto tempo.
È stata più o meno la fine di un'altra epoca, insomma: da quel giorno non si sono letteralmente più sentiti, e per questo col passare del tempo Greg stava iniziando a guardare per abitudine sempre meno lo schermo del suo telefono personale.
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Orfano e ateo || Mystrade ||
FanficIl passato non passa, non passa mai. Ritorna a stravolgere e a cambiare quello a cui esso stesso ha fornito le basi, e talvolta con conseguenze positive; talaltra, distruggendo e rovinando tutto. Chi può dire da cosa dipenda? «So cosa stai pensando...