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Yuri pattinava fluentemente sulle note del suo breve. Riguardo l'amore: agape. Cos'era l'agape? Esisteva davvero, o era solo l'invenzione di un qualche scrittore che aveva bisogno di un libro nuovo? Avrebbe voluto fare l'eros, almeno non si sarebbe posto tutte quelle domande. Ma ballava e si sentiva un pezzo di legno inespressivo -si confrontava con t/n, non doveva farlo. Eppure... Avrebbe dovuto chiederle come faceva a mostrare così le sue emozioni durante un'esibizione. Ma anche se lei gli avesse fatto capire, come avrebbe potuto mostrare delle emozioni che non provava? Pensò al ritmo veloce dell'eros; si ricordava ogni singolo passo della coreografia fatta da Viktor. No, doveva concentrarsi! Guardò la ragazza che si toglieva i pattini: non avrebbe voluto trattenerla, ma...
-T/n. -Chiamò, facendola girare.- Senti, potresti fare una cosa per me?
-Certo. -Rispose tranquilla lei.- Di cosa hai bisogno?

-No, no, devi metterci più sentimento! Pensa ai tuoi momenti felici. Pensa a tuo nonno!
-Mio nonno non mi basta per fare un ballo sull'amore!
T/n aveva detto che l'avrebbe aiutato, ma davvero non sapeva come. Cosa avrebbe fatto lei?
-Forse non devi proprio pensare ad una persona. Ti basta sentire l'agape, no? Allora pensa a come potrebbe essere per te l'agape.
Yuri non poté evitarlo: pensò alle mani fredde di una certa ragazza che lo sfioravano nel sonno, al suo viso vicino al proprio, alla confusione che aveva provato nel sentire quelle emozioni contrastanti. Arrossì subito: ma cosa gli veniva in mente?! Non la conosceva neppure, si era lasciato sedurre dal suo bell'aspetto. Ah, al diavolo.
T/n mise la musica, ma Yurio aveva dimenticato i passi.
-È normale. -Disse lei, come se potesse leggergli nel pensiero. Non era così, ma conosceva quella fase.- Muoviti e basta, segui il ritmo.
Segui il ritmo. Cosa significava? Yuri fece una breve sequenza di passi, che mancava del tutto della sua solita precisione, ma aveva un sentimento che prima non c'era. Una trottola bassa, che si trasformava in una ad angelo: gliel'aveva insegnato proprio lei. Non voleva pensarci, ma non poteva farne a meno. Un quadruplo loop; l'aveva aiutata ad impararlo. Una sequenza di passi durante la quale pensò alla nottata che aveva passato quasi in bianco. Che cazzo gli stava succedendo? Si stava lasciando davvero prendere dalle emozioni solo per imparare ad essere più espressivo sul ghiaccio? Davvero stava avendo delle emozioni? O erano frutto della sua mente, che ne aveva bisogno per farlo sentire una persona normale? Una persona normale rimaneva davvero ossessionata da qualcuno che conosceva a malapena?
-Non ce la faccio.
Disse. T/n lo capiva, e fermò la musica.
-Sei andato bene, continua così anche la prossima volta.
Sorrise lei. Ma Yuri aveva bisogno di un altri favore da chiederle.
-Aspetta. -Sussurrò.- Vorrei che me lo mostrassi. Come la balleresti tu.
-Oh. -Rispose la ragazza.- Io... Non so i passi, e... -L'altro la guardò e le parole le morirono in gola. Non era vero, quel giorno aveva visto la coreografia abbastanza volte da avere più o meno imparato i passi: ma era troppo personale per lei. Eppure, Yuri l'aveva pattinata. Per lei.- Va bene, una volta sola.
-Grazie, t/n.
La ragazza sospirò e mise di nuovo la musica. Pensò all'Italia e alla sua famiglia: ai bei momenti della sua infanzia, quando giocava con n/s alle ballerine e alle principesse. Pensò ai suoi compagni di classe delle elementari, che le avevano voluto bene e l'avevano sostenuta in ogni momento di difficoltà: l'affetto tra i bambini è il più profondo che ci sia, pensava. Amava ancora ognuno di loro. Pensò alla nuova migliore amica di sua sorella, che era saltata fuori alle medie e l'aveva sostituita. Pensò agli sguardi di disprezzo dei suoi nuovi compagni di classe e alla ragazza che le era rimasta accanto. Amava anche lei. Non come avrebbe amato il suo fidanzato, certo; ma l'amava di un amore non come sorelle, quasi come fosse una parte di se stessa. Pensò al suo allenatore, che la sopportava e la sosteneva di continuo. I suoi pensieri andarono per l'ennesima volta al bambino che, ancora all'asilo, l'aveva guardata negli occhi e le aveva detto: "se pensi che tutto vada male, dillo con la danza". Non l'aveva più visto, ma seguire il suo consiglio era stata forse la cosa migliore che avesse mai fatto. Pensò anche a Yuri. Il ragazzo che aveva sfrattato di camera e non le aveva detto niente, che l'aveva aiutata e per il quale stava ballando. Voleva solo restituirgli il favore, si disse. Ma sentiva l'agape; non poteva soffocarlo. Yuri Plisetsky faceva parte del suo agape prima ancora di avere il tempo di diventare una parte importante della sua vita.
-Grazie, t/n. Io... Credo di avere capito.
Il pattinatore aveva seguito rapito ogni singolo movimento della ragazza. Il suo modo fluido di pattinare, i suoi salti puliti attraverso i quali riusciva a vedere il bisogno di afferrare il cielo e non lasciarlo più andare, l'affetto che provava tutti coloro che l'avevano aiutata e sostenuta, un fatto doloroso che aveva rovinato la felicità della sua infanzia, lo sfogo che aveva trovato nel pattinaggio. Doveva pensare a tutto ciò che gli aveva fatto sentire l'" agape": non bastava una persona, non bastava un fatto, doveva mettere a nudo tutta la sua vita. O quello, o innamorarsi in modo puro e sicero e mostrarlo a tutto il mondo.
Ma avrebbe messo a nudo la sua vita, piuttosto.
-Niente. Spero che tu batta l'altro Yuri, sei davvero bravo.
-Grazie. -Sospirò Yuri. Ma che faceva? Non si riconosceva neanche più nel suo stesso comportamento.- Vado un po' a casa.
-Sì, anche io. È meglio che mi prepari per fare compere... Già.
Era un peccato, le maglie di Yuri erano davvero comode.
-Ti accompagno.
-Grazie.
Sorrise t/n, sperando solo che nessuna fan li vedesse assieme.

-Strano che nessuna ti abbia fermato.
-Perché non c'era nessuno in giro.
Rispose Yuri, facendo confondere l'altra.
-Sì che c'era gente in giro. Quelle tre ragazze qui vicino, ad esempio...
-Probabilmente non mi hanno riconosciuto.
Disse secco lui. T/n non rispose, ma si buttò a peso morto sul divano; Tigre* le saltò subito addosso.
-Ah, ora non mi potrò muovere per un bel po'. Mi passeresti il mio blocco da disegno? È in camera.
Oh, non aveva voglia...!
-Lo faccio solo per Tigre.
Sbuffó Yuri, andando a frugare tra il casino della sua camera alla ricerca di quel dannato blocco da disegno. Una volta trovato, non riuscì a resistere e ci sbirciò dentro: alla fine cosa poteva esserci di male?
Dovette ammettere che t/n era molto brava. I disegni erano realistici; aveva cominciato con un occhio, per poi passare agli altri dettagli del viso e poi al viso intero. Vide una ragazza con tratti simili ai suoi, probabilmente la sorella; un'altra ragazza, il suo stramaledettissimo allenatore, quella che sembrava essere sua madre, sua sorella di nuovo, poi il proprio nonno. Ah, avevano legato.
-Ecco. Vedi di non mandarmi pure a prendere la matita, ora.
-E con cosa dovrei disegnare, col gatto?
Rispose t/n. Yurio sbuffó, poi andò a prendere pure la matita. Anzi, per evitare di fare altri giri decise di prendere direttamente tutto l'astuccio e finirla lì.
-Grazie, Yuri. Ehi, ti faresti fare un ritratto?
-Un ritratto?
-Sì, un ritratto. È più facile se vedo le persone che voglio disegnare.
-E dovrei starmene buono e fermo mentre tu mi fai un ritratto? No, grazie.
-Eddai! Puoi usare il telefono, non serve che rimanga fermo a far nulla!
-Beh, in tal caso... Dato che non ci rimetto...
-Grazie!
Esclamò t/n, afferrando la matita con entusiasmo. Quanto voleva farlo! Avere un ritratto di un gran figo era il praticamente ciò per cui aveva cominciato a disegnare. Okay, non era propriamente vero, ma era in ogni caso un suo obiettivo. E Yuri era senza ombra di dubbio un gran figo. Lui le rivolse uno sguardo tra l'inquietato e il preoccupato, poi si sedette per terra (vicino al divano) e prese il telefono. La ragazza non era sicura di riuscire a fare un ritratto di profilo, ma a quanto pareva era giunta l'ora di tentare.

-T/n...
La pattinatrice alzò lo sguardo dal suo disegno quasi concluso ed incontrò quello preoccupato del russo.
-Cosa c'è?
-Che cazzo abbiamo fatto?

S U S P E N S E.
No dai in realtà è ovvio.
*dimenticavo: il nome è in russo, ma non so come si scriva e per tutto ciò che non è inglese non mi fido molto di Google Traduttore. Quindi rimane "tigre".
E , sono troppo cute. Yuri love uuu

Angel || Yurio x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora