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Yuri guardava orripilato la notizia che gli era venuta fuori quando era entrato su google per cazzeggiare un po'. Veniva direttamente dal suo sito di fan girl.
La fata di Russia e l'angelo italiano: che sia scoccata la scintilla?
-Cosa dice?
Domandò preoccupata t/n. Per quanto provasse a leggerlo, non ci capiva neppure l'alfabeto.
-"Da quando t/n è in Russia pare abbia avuto contatti frequenti con Yuri: ha indossato i suoi vestiti più di una volta e i due sono stati visti assieme..."
Yuri si bloccò, non sapeva se essere imbarazzato o inquietato.
-Sembra scritta da un giornalista. -Sospirò t/n.- Ma come fanno a fare cose così serie? Non è successo nulla di tanto scandaloso.
-Hanno esagerato tutto. -Rispose l'altro.- Senti: "e i due sono stati visti assieme, probabilmente di ritorno da un appuntamento". L'articolo continua pure. Ci hanno anche messo una foto.
L'italiana sbirciò nel telefono di Yuri per vedere la "scandalosa" foto. Okay, forse capiva come avevano fatto a fraintendere.
-È tutto photoshop.
Disse sicura, arrossendo. Lei stava guardando il cielo: lo ricordava, era vero. Era limpido, e si era incantata nel vedere tutte quelle sfumature di azzurro, che assieme alla neve (ormai sembrava essere lo strato superficiale del terreno: era lì dal primo giorno di t/n in Russia) le ricordavano le giornate trascorse in montagna con la sua famiglia. Teneva per mano Yuri, che guardava lei. Quello era sicura fosse finto. Prima di tutto non si stavano tenendo per mano -o forse sì? Non lo ricordava esattamente. Forse, a metà strada, aveva afferrato la mano di Yuri per potersi guardare intorno ma non andare addosso a niente. In ogni caso c'era lo zampino di pohotoshop: perché Yuri avrebbe dovuto guardare lei?
-Ovvio che lo è. -Mentì l'altro.- Ma la gente ci crede. E ora che faccio? Io voglio uscire di casa...!
Si lamentò. T/n si sentì vagamente in colpa, anche se non sapeva bene il perché.
-Fregatene, e se ti chiedono qualcosa nega tutto.
-Come hai fatto tu?
Domandò retorico lui, leggendole la parte di articolo dove si parlava delle domande che le aveva fatto la folla quella mattina.
-C'è proprio tutto.
Sospirò sconsolata. Ma che avevano in testa le fan?
-Ora che faccio? Voglio andare a fare compere... T/n, accompagnami a fare compere.
Ordinò. L'altra alzò le spalle:
-Basta che nessuno ci veda.

Yuri stava prendendo da una bancarella felpe su felpe; le metteva sull'avambraccio e quelle si accumulavano. T/n aveva finito il suo disegno e ne aveva cominciato un altro, sempre del ragazzo: fare shopping non le interessava, quindi aveva optato per quello.
-Compra qualcosa anche per me!
Si raccomandò: stava depredando il suo povero armadio.
-Certo, certo.
Rispose lui distratto. Portò tutto al venditore, poi lo smolló alla ragazza.
-Perché le devo tenere io?
-Perché così io ne prendo di nuove! Sto lavorando anche al posto tuo, dai almeno un contributo.
-Non vedo roba della mia taglia.
-Sì, ma poi le indossi anche tu. Su, lo fai già! Io non mi posso mica mettere i tuoi vestiti.
T/n arrossì. Beh, non le pareva un'idea così brutta.
-Va bene, va bene. Basta che non ti svuoti il portafogli.
Raccomandò. Vero, c'era un limite ai soldi che poteva spendere! Il russo controllò quanti ne rimanevano. Dai, almeno per un'altra ora bastavano.
-Ne ho ancora un po'.
-Guarda quella!
Strillò t/n. Non le interessava fare shopping, okay, ma c'era una maglia con un teschio fighissima che doveva assolutamente avere.
-Adoro le cose con i teschi. Me la prendi? Ti prego!
Yuri sorrise. Beh, non aveva dei gusti tanto brutti, avrebbe potuto usarla anche lui.
-Va bene, ma dev'essere della mia taglia, così te la posso fregare.
-Affare fatto.

-È stata una bella giornata.
-Già.
Rispose t/n, ancora carica di vestiti: li stava sistemando nell'armadio alla bell'e meglio, sperando che le pile che stava formando non cadessero.
-Ehi, ma quanti ne hai fatti?
La ragazza non capì il senso di quella frase finché non voltò la testa verso di Yuri. Oh cavolo, stava guardando i suoi disegni.
-Ehi, stai tu in un luogo che non ti interessa dove l'unica persona che vedi regolarmente sei tu. Cioè, tu... Tu. Tu tu.
L'italiana voleva dire "tu" nel senso di "Yuri Plisetsky", non per generalizzare -ma non sapeva come farlo.
-Sì, io io. Comunque non mi sembravi così disinteressata.
-Beh, poi sono saltate fuori le maglie fighe. Tipo questa.
Alzò la maglietta che stava ficcando nell'armadio: era completamente nera tranne che per una scritta, che diceva "First of all, no. Second of all, no".
-Ah, bell'acquisto quello.
Rispose Yuri sorridendo. Stava ancora guardando i suoi ritratti: in uno sorrideva, proprio come in quel momento. Come aveva fatto a ritrarlo mentre sorrideva?! Non era una cosa che accadeva spesso.
-Devo disegnare mio padre, manca ancora all'appello.
-Notavo. Manca anche Yakov.
-Sì, ma lui ha una forma del viso più difficile. Ci proverò comunque, un tentativo non uccide nessuno.
-Non resisto, devo postarne uno. Sono troppo belli.
Yuri si posizionò affianco al suo ritratto, facendo la stessa espressione, poi scattò la foto.
-Ti taggo, così si capisce che non l'ho fatto io. Cioè, perché io sono impedito. Giusto per evitare fraintendimenti.
-Ahem... Non mi sembra una buona idea.
Fece notare t/n. Aveva detto "per evitare fraintendimenti", ma l'aver fatto un suo ritratto le sembrava più che fraintendibile: soprattutto dopo le ultime notizie.
-E perché no? Troppo tardi, comunque.
-Ma sei tardo? Hanno appena scritto un articolo sul fatto che indosso la tua roba e che ci hanno visti in giro assieme, figurarsi se scoprono che ti ho fatto un ritratto!
-Non era propriamente un articolo, dato che non era sul giornale...
Cercò di giustificarsi Yuri: l'aveva già dimenticato. Smetteva di riflettere, quando si trattava di post; e quella volta era stato combinato con una rilassante sessione di shopping.
-L'hai postato davvero?
-Scusa.
-Io ti mangio.
Ci fu un attimo di silenzio.
-Non sapevo fossi cannibale.
Scherzò Yuri.
-Accidenti, ho rovinato la mia copertura. Mi toccherà mangiarti adesso, allora, così eliminerò tutti quelli a conoscenza del mio segreto compromettente.
T/n si abbassò, come un gatto prima di un agguato; poi saltò addosso a Yuri, ridendo.
-Ah, aspetta, non lo dirò a nessuno!
Rise lui; afferrò il cuscino e glielo tirò addosso.
-Ehi, così non vale! Ce n'è uno solo!
-Sì, ma io non sto minacciando di mangiarti!
-In tal caso sarò costretta ad usare la mia mossa segreta...!
Esclamò la ragazza, per poi cominciare a fare il solletico all'altro.
-No, aspetta, basta! Pietà, mi arrendo!
Urlò lui in russo. L'altra si mise a cavalcioni su di lui, per molestarlo meglio.
-Non ho capito bene...!
-Mi arrendo, mi arrendo!
-Ha! Io vinco sempre.
Ghignò vittoriosa. Poi però la porta si aprì e la testa di Nikolai fece capolino.
-T/n, Gabriele ti cerc... Scusate, ragazzi -Disse lui imbarazzato, uscendo.- Facciamo che torno fra un po'.
-Ah, no, aspetta, non è come sembra...!
Esclamò t/n, consapevole del fatto che un'altra persona aveva frainteso.
-Sarebbe meglio se venissi ad allenarti entro mezz'ora!
Urlò Gabriele dal salotto. Non anche lui...!

Hahahaha fraintendimenti imbarazzanti everywhere
Torno dopo secoli e secoli, detti una settimana, 'cause I love u all e volevo solo dirvelo e sì, in più ora ho le faccine😀 vagamente inquietanti ma okay, va bene lo stesso. Ditemi se ci sono errori grammaticali!

Angel || Yurio x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora