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-Stamattina niente allenamento, abbiamo un'uscita da fare!
T/n era ancora rintronata quando Yuri se ne uscì con quell'affermazione, un attimo dopo averla malamente svegliata. E dire che quel giorno aveva intenzione di dormire un po'!
-Ma che ore sono...?
Biascicò.
-Boh, che ti importa? Ho già scritto a Yakov, non hai più scuse.
-E lui ha acconsentito?
Domandò stupita l'altra.
-No, ma per quello che me ne frega può andare a farsi fottere. Allora, sai dove ho intenzione di portarti oggi?
-Dove?
Si arrese t/n, sapendo che protestare sarebbe stato inutile.
-Al Gorky Park. Le strade si sono ghiacciate, quindi possiamo pattinare comunque.
Il ragazzo le riservò un bellissimo sorriso che le fece sciogliere il cuore.
-Cos'è il Gorky Park?
Il russo guardò l'italiana come se avesse appena bestemmiato.
-Non puoi non conoscerlo, o non averlo visto finora.
-Scusa...?
Rispose imbarazzata lei.
-È il parco divertimenti di Mosca, quello con la pista da pattinaggio più grande d'Europa.
-Cosa?! Sul serio?! Oddio, portamici.

Il Gorky Park era spettacolare. T/n si era infilata i pattini per passare per le vie del parco, e con quel paesaggio magnifico le era subito venuta voglia di imprimere le sue emozioni sul ghiaccio.
-Ti prego, Yuri, pattiniamo un po' insieme?
Il ragazzo si strinse nelle spalle, nascondendo un sorriso. Una reazione prevedibile, ma non riusciva a non adorarla.
-Non ci vedo nulla di male.
Il russo ghignò nel vedere un gruppo di persone paralizzate lì vicino -probabilmente li avevano riconosciuti: si sarebbe divertito. Gli altoparlanti trasmettevano a basso volume stitches, una canzone piuttosto vecchia ma ancora bella. Niente era bello come fare un ballo con t/n se non fare un ballo con t/n con il mondo a testimoniare l'averlo fatto, e 'fanculo anche a tutti i pretendenti.

-Questo posto è bellissimo! Oddio, quelle sono le giostre?
La folla che si era formata attorno ai due gelò per un secondo. Quindi non erano stati pagati dal parco?
-Un attimo, ma la vostra è un'uscita?
Una ragazza guardava scioccata t/n.
-Certo, perché?
-Quelle non erano esibizioni ufficiali?L'italiana scoppiò a ridere.
-Macché, erano inventate su due piedi. Yuri, Yuri, andiamo alle giostre?
-Okay, okay, 'sta calma.
La ragazza non si scordò di salutare con la mano i suoi fan.
-A dopo!
Non appena quella si girò per andare verso le giostre Yuri ne aprofittò per fare il dito medio ad un ragazzo che gli era parso troppo interessato, mostrando anche la lingua. L'altra gli tirò un coppino senza neanche girarsi, intuendo quello che stava facendo.
-Yuri, smettila di essere maleducato.
-Quando la smetterai di farti notare.
-Non è colpa mia se ho dei fan!
Rise lei, oltrepassando l'enorme arco che segnava l'inizio della zona "giostre".
-Dove vuoi andare?
-Montagne russe, montagne russe!
-Sembri proprio una bambina. Vada per le montagne russe, allora.

T/n e Yuri avevano fatto tanti giri sulle montagne russe che il ragazzo che doveva sistemare le imbracature li chiamava per nome, eppure nessuno dei due aveva intenzione di smettere. L'italiana, soprattutto, adorava il viso di Yuri, l'espressione che faceva quando si divertiva come in quel momento. Adorava come le sorrideva, facendole sentire le farfalle nello stomaco; adorava i suoi occhi che brillavano, le sue dita intrecciate con le proprie, la sua parlantina che la distraeva durante le salite. In effetti, forse l'italiana adorava Yuri e basta. Tutto il tempo che passava con lei, e che voleva passare con lei, la faceva sentire... Speciale. E come amava il modo in cui la guardava! Come se fosse unica al mondo, un tesoro che voleva solo per sé. E la cosa non le dava fastidio, anzi, in un certo modo la lusingava e la faceva sentire importante. T/n pensò che Yuri sembrava essere la persona che s'importava di lei più al mondo, almeno quanto lei s'importava di Yuri. Non sapeva coma fosse successo, non sapeva quando, ma si era ritrovata a volergli un bene dell'anima. Se ci pensava, le veniva voglia di abbracciarlo più forte che poteva e dirgli qualcosa tipo "quante ne abbiamo passate", perché era vero. Magari non esperienze strabilianti al limite dell'incredibile, ma durante la loro convivenza ne avevano passate tante davvero: la camera che avevano finito per condividere, i vestiti, gli allenamenti che inizialmente facevano separatamente -nel ricordare che non era neanche successo molto tempo prima le veniva quasi da ridere-, il ballo di coppia, i film la sera, gli aiuti reciproci, le uscite solo loro due -compresa quella in cui l'aveva baciata; arrossiva solo al ripensarci-, insomma, tutte cose che potrebbero succedere a chiunque in un giorno qualunque, piccole parti di vita quotidiana che alla ragazza cominciavano a sembrare più belle di un'avventura. A quanto pareva, stare con Yuri faceva sembrare il mondo migliore.

Angel || Yurio x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora