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*C (che è tipo nel bel mezzo del capitolo) sta per canzone. Insomma non posso sempre farle ballare la canzone preferita, quindi metteteci una canzone che vi piace e amen
-Lui non ti conosceva, ma ti ha salvata comunque.
Borbottó scettico Yuri, un braccio attorno alla vita di t/n, l'altro che stringeva con forza le chiavi di casa.
-Yuri, è stato solo gentile. Ora, per favore, smettila di stritolarmi.
Solo in quel momento il ragazzo si accorse della sua mano, che sembrava star cercando di obbligare l'altra a stargli vicino, a non andarsene più e non rischiare altri episodi come quello di poco prima. Eppure, (almeno fino a quel momento) t/n non si era lamentata.
-Ah, scusa.
Sussurrò, allentando la presa. Aprì la porta di casa ed immediatamente t/n si fiondò sul divano, mettendo un po' di musica dopo quelle che le erano sembrate -e forse erano davvero state- ore.
-Ehi, no, aspetta, il divano era mio...!
Yuri guardò male la ragazza, che ci si era buttata sopra di peso e se ne stava lì, stravaccata per lungo. E lui dove si sedeva?! Era stato in piedi più di lei!
Sbuffó, poi si distese sopra la ragazza senza tante cerimonie.
-Così non vale!
-Certo che vale, se tu mi puoi fregare il divano, io posso sostituirlo con una persona. Soprattutto se quella persona è sul mio divano.
-Non è giusto, tu pesi più di me. Non ha più senso fare il contrario?
La ragazza si spostò di lato fino a che non cadde, poi si gettò su di Yuri.
-Mi spieghi come faccio a rilassarmi con te addosso?
-Dovevi pensarci prima.
Borbottò la ragazza, un attimo prima di sprofondare nel mondo dei sogni.

Yuri passava una mano tra i capelli di t/n, distrattamente, quasi fosse un gatto e lui lo stesse accarezzando. L'altra teneva il telefono; il ragazzo stava messaggiando con un suo amico -era più rilassato rispetto a prima, ma non riusciva a capire se era per il tempo che era passato o per l'effetto benefico dell'altra, che dormiva sopra di lui senza farsi problemi. Ogni tanto Yuri spostava lo sguardo su di lei, in velocità, come se temesse che qualcuno lo potesse vedere; ma nel constatare che non era così si concedeva di guardarla più a lungo. Era adorabile: distesa su un fianco, i capelli che le coprivano in parte il viso, gli occhi chiusi e le braccia unite davanti alla faccia, una sopra l'altra. La sua posizione non gli dava fastidio; anche se probabilmente avrebbe dovuto, dato che le ossa del bacino della ragazza gli colpivano la pancia, facendogli quasi male. Ma lui non lo sentiva: era tanto concentrato sul calore che gli dava quel contatto da non accorgersi di nient'altro. Guardò le sue labbra semichiuse e parevano così morbide che ebbe l'istinto di sfiorarle, come per assicurarsi che fossero vere. Come per assicurarsi che la ragazza fosse vera. Era così... Così diversa, così speciale che lo faceva impazzire. Non sapeva se era una cosa positiva o negativa, ma si sentiva strano, come se potesse essere diverso anche lui solo grazie all'aura angelica di t/n. Angelica... Era patetico. Forse stava impazzendo davvero; che gli era successo?! Com'era possibile che lui, Yuri Plisetsky -amato da ogni ragazza a cui piacesse il pattinaggio artistico, con tante fan da avere direttamente un dannatissimo fan club- fosse sul serio diventato un semplice, comune adolescente innamorato? Mi piaci, sai, dovremmo vederci ogni tanto. Brutto bastardo, si divertiva?! Aveva già dei problemi di suo, figurarsi se si mettevano in mezzo altri. Insomma, se si era innamorato di t/n avrebbe voluto almeno averla per sé! Perché si intromettevano tutte quelle persone? Yuri sentì lo sconforto assalirlo nel capire che non solo si era innamorato, ma era successo con una persona alla quale puntavano in molti. Beh, se c'era una cosa certa, era che nessuno avrebbe mai potuto amarla come lui; prima o poi la ragazza se ne sarebbe pur dovuta accorgere! E in quel momento avrebbe capito che il suo non era solo il desiderio effemiro di diventare famoso tramite lei -anche perché famoso lo era già- ma quello di poterle stare accanto, di poter vivere con lei la sua vita, perché anche le cose più semplici assieme a lei diventavano momenti indimenticabili che viveva con sentimento. La sua stramaledettissima vita di pattinaggio e competizione non era più una vita di pattinaggio e competizione: l'aveva sconvolta, e l'aveva fatto in meglio. E lui l'amava anche per quello.
Il telefono si spense; beh, poco male, si stava annoiando a morte. Pensò che forse t/n preferiva il suo allenatore a lui: ci aveva -probabilmente- passato più tempo assieme, si fidava di lui e sembrava sempre così felice, quando quel dannato era nei paraggi. Oh, ma perché si ostinava a pensarci? Come se avesse potuto scegliere lui al posto suo.
-Yuri?
Sussurrò l'italiana nel sonno. Quello si irrigidì: aveva sentito bene?
-Mh?
Rispose esitante. La ragazza non disse più niente, ma si rigirò e lo abbracciò; e a lui andava bene anche così, pensò mentre portava le mani sopra la sua schiena. E per un po' riuscì a dormire.

T/n si muoveva fluentemente sulle note di [c*]; non sapeva se era proprio il caso di provare dei salti, dato che poco dopo avrebbe ballato il libero e già faceva fatica ad arrivare alla fine di quello e basta. Decise che no, era meglio muoversi un po' e basta, giusto per riprendere confidenza con il ghiaccio. Aveva bisogno di pochi istanti così ogni volta, come se la pista  ghiacciata e il mondo esterno fossero due universi totalmente differenti e lei dovesse passare da uno all'altro.
-Forse è meglio cominciare.
Si disse; e così fece. Non mise la canzone del libero: era troppo veloce, lei aveva bisogno di provarlo con calma almeno per le prime volte. Non seguì neppure il ritmo della musica -per lei fu quasi un sacrilegio, ma non avrebbe potuto farlo in ogni caso, aveva una coreografia ben precisa da ballare. Quattro tripli loop. No, li aveva di nuovo fatti male! Cadeva prima dell'ultimo ogni dannata volta. Era una sequenza rapida: finiva per perdere l'equilibrio. Doveva provarli più lenti, si ripeté mentalmente per l'ennesima volta. Triplo axel. Ah, per quello aveva cinque secondi contati! Come diamine avrebbe fatto?! Era solo l'inizio! Pensò ai passi più difficili -doveva capire se sarebbe riuscita a farli- e cavolo, era davvero esagerato. E lei che era pure andata dietro a Gabriele...! Mai assecondarlo, rifletté mentre riprovava il pezzetto che era riuscita a fare -cioè poco più di un minuto, di cinque che ce n'erano.
Ho l'impressione che non ci riuscirò mai.

Ragazze siete sempre di più, vi ho già detto che vi adoro?
P.s.: ho un dilemma. C'è qualcuno (Regalatemiibts ti sto spudoratamente accusando) che insiste nel dire che dovrei iscrivermi ai wattys, tanto che si è alleata con un'altra mia amica che mi ha fregato il telefono ed effettivamente iscritta ai wattys, che non so neanche come fuzionino e neanche mi importava, sinceramente (p.p.s.: wow_isYoongi sto spudoratamente accusando anche te). Ma io non ho il cuore di disiscrivermi (la parola esiste? Lol) se loro ci tengono così tanto e boh... Secondo voi ne vale la pena? Perché è più o meno ovvio che non posso vincere ma aa fine credo che non ci rimetterei niente, ma allo stesso tempo non ne sono convinta quindi facciamo che decidete voi,, così mi deresponsabilizzo😂😂

Angel || Yurio x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora