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T/n si allungò a baciare Yuri, un sorriso sulle labbra.
Ma, senza preavviso, il ragazzo cominciò ad approfondire il bacio, non dolcemente come al suo solito, era più pressante, più bisognoso; e quando la ragazza si separò da lui, davanti a lei non c'era più Yuri.
C'era Gabriele.
Dietro di lui, Yuri la osservava con gli occhi sgranati.
"Sgualdrina", mimarono le sue labbra.

E t/n si alzò di scatto.

-T/n. -Sussurrò Gabriele.- T/n. Tutto a posto?
-Ga... Bri? -La ragazza mugolò e si rigirò a fatica in un letto estraneo. La testa le faceva un male cane e sentiva il corpo pesante, e si costrinse a capire che quello di prima era solo un sogno e che Yuri non l'aveva baciata, ma soprattutto che non si era trasformato in Gabriele.-Cosa... Ci faccio qui? -No, domanda sbagliata.- Dove sono?
Ritentò in un mormorio.
-Ti ho portata nella mia stanza d'hotel. Mi dispiace. -Sussurrò l'allenatore imbarazzato.- Ho sentito che Yuri era finito in ospedale e mi sono preoccupato. Ma vederlo parlare con te dopo quello che ti ha detto... -Il castano scosse la testa, accigliandosi.- Non posso sopportarlo. Lui... Non è in grado di renderti felice.
La ragazza fece un verso di frustrazione.
-Lascia che sia io a deciderlo. -Rispose in un sussurro.- Credo di conoscerlo abbastanza bene da... Dire che si merita un'altra possibilità. Anche se... non ne posso essere sicura.
Gabriele scosse di nuovo la testa.
-Sai che mi fido di te e voglio solo che tu sia felice. -Sospirò.- Ma è per questo che ti ho portata via di lì. Io... Se ti fa male di nuovo, io ti giuro che lo ammazzo.
L'italiana sorrise appena. Non era sicura di voler dare subito un'altra possibilità a Yuri (e di sicuro non sarebbe tornato all'improvviso tutto come prima) ma il ragazzo già le mancava, le mancava terribilmente. Era stato stronzo, era vero. Ma dopo aver pensato di averlo perso... Non poteva perderlo davvero.
-Grazie, Gabriele.

Passò quasi una settimana prima che Yuri venisse dimesso dall'ospedale con la raccomandazione di non fare sforzi fisici. E per quella settimana la c/c non lo era andato a trovare neanche una volta, preferendo riflettere.
Chiamò la sua migliore amica dopo tanto tempo, poi la sua famiglia. Fece qualche disegno. Diede un'occhiata alle cose di scuola.
Doveva ricordarsi che la sua vita non girava attorno a Yuri, che c'era anche altro, c'era anche lei.
Ma non era la stessa cosa. Dopo aver sperimentato la felicità, quella vera, che ti veniva donata da qualcuno in modo disinteressato, senza che quel qualcuno chiedesse nulla in cambio se non la tua presenza... Le sue giornate sembravano vuote. Lei e Nikolai attendevano, spesso assieme, a volte (quando la ragazza andava ad allenarsi o il vecchio a fare la spesa, in genere) separatamente, ma, anche senza che lo specificassero, non facevano altro che aspettare e sperare.
E poi la porta si era aperta. Lentamente.
Un volto familiare era entrato in casa altrettanto lentamente. Alla sua vista t/n tornò a respirare, il suo cuore tornò a battere, ogni cosa era improvvisamente di nuovo al suo posto: non poteva più vivere senza quello stupido pezzo di merda.
Grande pezzo di merda. Enorme pezzo di merda. Però... Lui non era solo il suo errore. Era anche una persona dolce, attenta, premurosa- forse troppo -, gentile, rassicurante. Una persona che la faceva sentire a casa.
-Yuri.
Sussurrò t/n. Senza riuscire a controllarsi gli corse incontro, stringendolo finalmente tra le braccia, e dopo quelli che le erano parsi secoli fu come tornare a vivere. Avvolse  le braccia attorno al suo corpo e sprofondò il viso sul suo collo ed ebbe un fremito, ma si trattenne, perchè quel momento voleva davvero goderselo fino in fondo.
-Non sei ancora arrabbiata?
Domandò in un sussurro l'altro. Lei scosse la testa.
-No. -Rispose.- Sei stupido, stronzo e hai la lingua tagliente... Ma ti amo anche per questo.
Il russo ridacchiò dolcemente, stringendo la ragazza a sé nonostante gli facesse male.
-Forse non dovresti.
Ammise, tenendola stretta. E non aveva nessuna intenzione di lasciarla andare.

-Ho dormito malissimo in questi giorni. -Si lamentò t/n, appoggiando la testa sul petto di Yuri.- Ora che sei qui, ho intenzione di recuperare. Ma giuro che se mi calci per terra ti spacco.
-Recepito.
Sussurrò l'altro con un sorriso. Poco dopo il respiro della c/c si regolarizzò, gli occhi le si chiusero e lei si addormentò, pacifica.
Yuri attese finché non fu sicuro che la ragazza stesse effettivamente dormendo abbastanza profondamente, poi rilassò i muscoli e sorrise, passando le proprie mani tra i suoi capelli.
-Dio, ti amo. -Sussurrò. Cazzo se l'amava. Non sapeva come aveva fatto a perdonarlo, o anche solo a decidere di farlo, ma davvero non poteva esserne più felice.- Amo quando mi sorridi. E quando fai il broncio perché vuoi che ti dia più attenzioni. E quando sei tu a darmi attenzioni... E quando sei così presa dalle tue cose da dimenticarti di me.
La voce gli si abbassò tanto da morire, ma mentalmente aggiunse un altro punto, e poi un altro ancora, e ancora e ancora e ancora. E quando finisci tutta la dispensa perché stai morendo dj fame. Anche se poi bisognava fare la spesa di nuovo. E quando ti dimentichi di mangiare perché sei troppo presa da qualcosa. Anche se poi gli toccava ricordarle che era una cosa vitale. E quando cominci a disegnare e non la smetti più. Anche se finiva per non fare nient'altro per il resto del giorno. E quando non hai voglia di fare nulla e ti distendi sul divano sperando che l'ispirazione cada dal cielo. Anche se non funzionava mai. E quando ti prepari la mattina e ci metti secoli. Anche se poi aveva paura che ricevesse qualche sguardo di troppo. E quando non hai voglia di farlo ed esci fuori così come sei presa. Anche se a volte sembrava una barbona. E quando ti arrabbi per delle piccole cose. Anche se poi gli toccava calmarla. E quando mi perdoni nelle cose grandi. Anche se poi continuava a sentire di non essersi pentito abbastanza.
-Hai così tante controindicazioni. -Ridacchiò il biondo.- Eppure, ai miei occhi sei così perfetta.
E, quella notte, entrambi dormirono mille volte meglio che negli ultimi giorni.

Sono morta? Sì. Sono un pesce? ANCHE!
Perché l'ultima affermazione? Perché sono re-sushi-tata.
Uccidetemi.
In ogni caso, sul serio, scusatemi.
Come ho già detto in un commento  che non vuole nessuno, è un periodo un po' difficile in ogni senso.
Ma lì mi sono dimenticata di aggiungere una cosa: IL FANTASY.
No, non sto parlando della canzone dei VIXX, anche se quella cosa è arte... Sto parlando di un vecchio libro di cui avevo scritto qualche capitolo che per me ha un buon potenziale, e ho un sacco di idee per lui, per cui stavo cominciando una lenta revisione del primo capitolo. Ma mi sono innamorata di un personaggio e... Eccomi qua, a lamentarmi della mia vita. Ma io lo amo davvero. Ma non è il co protagonista per cui per legge non può avere una gioia. Ma a dire la verità neanche io so esattamente cosa succederà ai personaggi, dal momento che ho solo un'idea della trama generale.
Aiuto 😭

Angel || Yurio x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora