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T/n guardò il tizio sconosciuto davanti a lei ed andò in panico. Era davvero così famosa o era abbastanza sfigata da beccare il suo unico fan in tutta la dannatissima piazza? La ragazza, in realtà, optava più per la seconda; ma l'altro era comunque un suo fan. Non aveva la più pallida idea di come comportarsi, con loro.
-Ahem... Io...
-Puoi fare un selfie con me?
Domandò; e senza attendere una risposta si piazzò affianco a lei, che riuscì per un pelo a fare un sorriso che finto è un eufemismo. Peccato che il comportamento dell'uomo aveva già attirato l'attenzione.
-T/n t/c?
La ragazza avrebbe voluto spararsi.
Sentì anche due voci vagamente familiari; le riconobbe poco dopo, erano quelle delle Yuri's angels.
-È vero che quelli sono i vestiti di Yuri Plisetsky?
Domandò di getto una, prima che t/n riuscisse a svignarsela. Non si sapeva come fosse possibile, ma tendeva a sparire ogni volta che c'era un evento importante.
-Ahem, ecco, cioè... Sì. -Ammise. Alla fine era difficile non capirlo, dato che stavano larghissimi.- È una lunga storia.
-State insieme?
Urlò qualcuno. Che cazzo...? Ma in quanti erano? Quando si era aggiunta tutta quella gente?
-Certo che no! A malapena lo conosco, avevo solo bisogno di dei vestiti più adatti a questo freddo...
Disse subito, ma nessuno sembrò ascoltarla. In che razza di guaio si era cacciata...?

-T/N!
Urlò Yakov. La ragazza lo sentì in lontananza e pensò che era il suo salvatore: non le importava della ramanzina che sarebbe arrivata, con ogni probabilità, nonostante lei non avesse fatto nulla di strano.
-Io... Devo assolutamente andare, o il mio coach mi ucciderà.
Disse, per poi scappare di corsa.
-Grazie. -Sussurrò a Yakov.- Non ho la più pallida idea di come ho fatto a cacciarimi in quella situazione... Non cercherò mai più di raggirare le Yuri's angels, promesso.
-Fan di merda.
Sbuffó Yakov, giusto per insultare qualcuno. E che cazzo, non poteva mica dire all'altra di non andare ad allenarsi, e neanche di gettarsi tra le inquietantissime fan di Yuri, quindi se la prese proprio con queste ultime.
-Oggi mi insegni un altro quadruplo?
Domandò t/n speranzosa. Ma Yakov non aveva intenzione di armarla di un altro salto difficile finché non avesse saputo eseguire gli altri.
-Assolutamente no, i tuoi atterraggi fanno schifo. Devi lavorarci sopra.
La ragazza incassò e tacque; qualsiasi cosa le sembrava meglio della folla urlante di poco prima.

-È stato un incubo. -Stava raccontando t/n a Gabriele.- Io pensavo fossero fan di Yuri.
-Non dovevi indossare la sua roba.
-Lo so, ma stavo morendo di freddo! Oggi vado a fare compere, sul serio...!
-Sei davvero una sfigata.
L'allenatore sapeva di non starsi comportando da allenatore, ma che ci poteva fare? Gli veniva naturale. T/n era un'ondata di energia che ti migliorava la giornata (da "così" a "così"... 10 punti a chi la riconosce) e non si poteva fare a meno di volerle bene. Quando poi si cominciava a parlare con lei, non la si poteva trattare con professionalità: o si era come amici, o si aveva scambiato con lei solo qualche frase imbarazzata, non c'erano vie di mezzo.
-Non è giusto, credo di essere l'unica che non ha idea di cosa fare con i suoi fan. Ci credi che mi hanno chiesto se stavo con te? E con Yuri, Michele Crispino, JJ, il water e il gatto di mia nonna.
-Che imbarazzo.
Rise Gabriele, sapendo che era quello che la ragazza aveva provato.
-Davvero, non ne hai idea.
T/n fece un grand écart per concludere il riscaldamento, poi si mise i pattini.
-Gabri, mi daresti una mani con gli atterraggi?
Domandò. Quello non se lo fece ripetere due volte: mise anche lui i pattini e salì con la ragazza nella pista ghiacciata.
-Certo, nessun problema. Da quale vuoi partire?
-Pensavo il toe-loop. Non lo faccio ancora bene.
Gabriele annuì, sapendo che in realtà la ragazza intendeva "alla perfezione".
-Strano che tu lo faccia senza musica.
-Non lo farò senza musica, sei pazzo?
Rispose ridendo lei, tornando ad indossare gli auricolari; il suo coach scosse la testa, divertito.
-Sei un caso perso.

Yuri osservava la ragazza che gli aveva fottuto la camera, t/n t/c. Quella tipa stava indossando pure i suoi vestiti!
-Ma che cazzo si stanno dicendo?
Domandò a Yakov, che gli rivolse uno sguardo gelido.
-Ti sembro uno che capisce l'italiano?
Fu la sua risposta. Il ragazzo tornò a guardare t/n e non poté fare a meno di pensare che il suo soprannome era più che meritato. Anche con i capelli raccolti alla rinfusa e dei vestiti che le stavano più che larghi era bella. E che cazzo, per un attimo invidiò quel bastardo del suo ragazzo, che la stava aiutando ad atterrare dopo un salto afferrandola per il bacino, ignorando i pericoli che derivavano da quel gesto.
-Non puoi piegare le spalle mentre atterri, o è ovvio che ti sbilanci.
Disse. Yuri non capì il contenuto della frase, ma il suo tono gentile gli fece venire la nausea.
-Se volete fare i piccioncini avrete tempo dopo.
Sbuffó, entrando in pista. Ah, ma chi si credeva di essere quell'italiano? In realtà non sapeva neanche perché era così alterato, ma t/n aveva dormito nel suo letto, aveva indossato i suoi vestiti e alloggiato nella sua stanza. E poi se la faceva col suo ragazzo davanti ai suoi occhi. Non riusciva a sopportare quel comportamento; ma allo stesso tempo, al posto di prendersela con lei insultava il suo ragazzo. Insomma, quella ragazza gli faceva venire voglia di relazionarsi con qualcuno oltre a suo nonno; e vedere un altro che lo faceva al posto suo lo infastidiva. Anche se non la conosceva.
-A-aspetta, mi sa che hai frainteso! -Esclamò t/n arrossendo di botto. Come no! Stava per caso cercando di dirgli che non ci stava provando con il suo ragazzo nel bel mezzo della pista?- Lui è il mio coach. Mi sta solo aiutando ad atterrare dopo i quadrupli.
Ah. Beh, ci stava comunque provando al posto suo.
-Allora è meglio che tu e il tuo coach vi scansiate dal centro della pista, perché voglio allenarmi.
T/n poteva avere due reazioni: scusarsi ed andare via oppure gelarlo con lo sguardo. Optò per la seconda.
-Beh, ora mi sto allenando io.
-Che vuoi che me ne freghi? Togliti, c'è un ordine di importanza qui.
-È per questo che te ne devi andare.
-Potete allenarvi assieme. -Propose Gabriele.- Magari puoi aiutarla al mio posto.
-Ma figurarsi, ho un omonimo da battere!
Esclamò Yuri: la breve litigata l'aveva fatto rinsavire.
-È un modo di dire che non ne sei in grado?
T/n ghignò. Ah, era una sfida?
-Di certo sono molto più in grado di te! Oh, ma scansati. -Disse a Gabriele.- Faccio io.

Yakov guardò i suoi alunni che quasi collaboravano con una punta di soddisfazione. Yuri aveva insegnato a t/n ad atterrare dopo i pochi salti quadrupli che era in grado di fare e t/n lo aveva aiutato a perfezionare la sua coreografia per il libero.
-No, questa non mi viene mai bene, non lo puoi mettere alla fine.
-Se impari a farla possiamo tenerlo. Ti posso aiutare, se vuoi.
-Non ho bisogno di essere aiutato, ce la faccio da solo!
Esclamò Yuri, distogliendo lo sguardo.
-Sì, ma con un aiuto fai prima.
Effettivamente, bisognava aspettarsi che l'"angelo italiano" sapesse fare la trottola angelo.
-E va bene, vada.
Sbuffó lui. Ah, ma da quando si faceva convincere così facilmente?! Beh, non importava. Doveva battere il maiale e avrebbe battuto il maiale, facendosi anche aiutare da una ragazza se necessario.
-A proposito, scusa se ti ho fregato i vestiti. I miei erano troppo leggeri... Oggi vado a prenderne di nuovi, così posso smettere di usare i tuoi.
-Ma sai in quali negozi andare?
Yuri guardò scettico t/n: lo dubitava, lo dubitava fortemente.
-No. -Ammise infatti lei.- Farò un po' a caso.
-Sì, così sprecherai soldi e userai di nuovo i miei. Ti accompagno io.
-Ma...
-Niente ma, ti accompagno io e basta.
-Grazie, Yuri.
Sospirò lei. E non c'era nulla di più bello del suo sguardo riconoscente.

Che dite, troppo veloce? Non che sia ancora successo qualcosa, cioè, io ho preso il carattere di Yuri un po'... Un po' così. Ma magari non è successo niente troppo in fretta.
E , aggiorno anche questa perché I love you all

Angel || Yurio x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora