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-Yuri, ti prego...!
T/n pativa sofferenza indicibili sotto la spazzola dello spietato pattinatore, che le stava acconciando i capelli per la quinta volta.
-Non la smetto, figurarsi. Hai voluto mangiarti le mie patatine...?
La ragazza sospirò, ripromettendosi vendetta. Ma che cavolo avrebbe potuto fare?!
Un attimo di vuoto totale.
Poi, l'illuminazione.
-Yuri, non aspettarti di passarla liscia.
Ghignò malefica.
-Devo avere paura?
Ridacchiò quello. T/n ghignò:
-Forse.

T/n frugava nella sua trousse alla ricerca del mascara: sarebbe stato il tocco finale. Yuri dormiva come un ghiro, la faccia tutta pastrocciata; la ragazza ghignò.
-Perfetto.
Disse, mettendosi a dormire anche lei. In circostanze normali sarebbe andata a pattinare, ma non di certo in quel momento! Non poteva perdersi la faccia di Yuri quando si sarebbe svegliato -perciò attese pazientemente per qualche ora.
-Buongiorno...
Sospirò Yuri alzandosi. Si diresse in bagno tranquillamente, ignaro delle condizioni del suo viso; t/n si vestì ed uscì dalla camera di soppiatto, piazzandosi affianco alla porta. Ci fu un attimo di silenzio totale.
-T/N!
Urlò Yuri, facendola scoppiare a ridere. Aprì di colpo la porta e scappò fuori, certa che l'altro non l'avrebbe seguita prima di essersi lavato il viso.

-Oh, tu non hai idea di quanto io ti ammazzi.
-Potevi pensarci ieri sera. -Ridacchiò la ragazza, fermandosi.- Ammettilo, eri un capolavoro.
-Ma io sono sempre un capolavoro.
T/n rise:
-Sì, hai ragione, ma truccato lo eri di più.
Yuri annuì senza avere idea di cosa aveva detto, le labbra semichiuse per lo stupore: la sua mente si era fermata a quel sì, hai ragione.
-Certo, io... Sicuro.
-Dovremmo rifarlo.
-Eh?
Fece lui confuso. Ma di che cavolo stava parlando? Che gli stesse proponendo di truccarsi di nuovo?
-Ci ho provato. Ci alleniamo?
-Ah, certo.
Qualche attimo di silenzio. I due si misero uno da un lato e una dall'altro della pista, cercando di concentrarsi; lavorarono in quel modo per qualche ora, scambiandosi pochi consigli ogni tanto.
-Ehi, t/n.
-Sì?
-Non è un po' troppo difficile quel ballo?
-Sì, lo so... Senti, ho dato retta a Yakov e Gabri. Non dovevo farlo, è stato davvero stupido.
La ragazza si fermò, cercando di capire come diavolo avrebbe fatto con quei fottutissimi loop consecutivi, che si ripetevano troppo spesso per non saperli fare bene.
-Mandarli a cagare e riscriviti tu una coreografia, no?
-Per il libero è troppo tardi. -Sospirò lei.- Ma sono ancora in tempo per il breve.
-Meglio che niente. -Ammise Yuri.- Ma se fossi stato te li avrei mandati a cagare a prescindere, per come ti trattano.
-Ehi, guarda che mi trattano bene!
-No che non lo fanno. Ti trattano come una macchina per il ballo che deve fingere di essere umana davanti ad una platea. -T/n ci rifletté un attimo. Gabriele non l'avrebbe mai trattata così, ma Yakov... Yakov lo faceva di continuo, da sempre.- Tu non sei una macchina, e se c'è una cosa che è certa è che non devi fingere di essere umana. Ci tenevo a dirti questo.
Yuri riprese il suo allenamento come se nulla fosse, ma all'altra ci volle ancora qualche minuto.
-Accidenti a te, che mi confondi sempre.
Borbottò a bassa voce, riprendendo il ballo con più energia di prima.

-Ehilà, t/n! -Gabriele entrò nella pista, facendo irrigidire Yuri. Ma che voleva quel tipo? Che rimanesse al suo hotel e lo lasciasse godersi i suoi momenti tranquilli con la ragazza!- Hai bisogno di una mano?
Il russo vide l'altra rifletterci un po'. Digli di no, pensava. Lo sperava tanto intensamente da credere quasi che lo potesse sentire. Digli che ti posso aiutare io. Sarebbe stato un sogno. T/n che preferiva lui al suo dannatissimo allenatore, che le stava appiccicato manco fosse una ventosa; riusciva già a vedere la sua faccia delusa. E poi, magari, le mani che gli scivolavano e... Ma a che cazzo stava pensando?! Era tanto imbarazzato che arrossì come uno scemo. Non gli era mai successo prima; non aveva idea di che fare. Poi però la pattinatrice rispose a Gabriele, ed ogni sogno di Yuri venne infranto.
-Sì, magari...! Ho questa sequenza di passi, con poi una di trottole e poi una di salti ed è davvero impossibile...
Yuri non riuscì a capirci oltre, perché la ragazza aveva cominciato ad usare l'italiano; ma tanto gli bastava, aveva sul serio accettato la proposta del suo allenatore di... Allenarla. Il pattinatore si accorse con un sospiro sconsolato di quanto la cosa suonasse patetica: era geloso a quel punto? Ma che aveva in testa? Pensò un attimo, e non senza imbarazzo, alle sue mani che, nella sua immaginazione, arrivavano un poco più in basso del normale mentre afferrava t/n alla fine di un salto. Non era una cosa per nulla decorosa, ma cazzo quanto avrebbe voluto che succedesse! E 'fanculo anche a tutte le regole dell'educazione, finché lei non avesse detto che non le andava bene lui avrebbe potuto farlo. Yuri si fermò per un attimo nel realizzare una cosa: allungare le mani mentre si aiutava una persona negli atterraggi era fin troppo facile, e gli atterraggi erano esattamente quello che Gabriele stava aiutando t/n a fare. E gli italiani erano noti per quanto allungassero le mani. Quel dannato aveva la possibilità di fare quello che avrebbe voluto fare lui -e se ce l'aveva non ce l'aveva lui! Non era giusto! Il ragazzo non sapeva se sperare che lo facesse, per vedere non solo se la c/c se la prendeva ma anche se Gabriele era davvero interessato a lei (cosa di cui in realtà non dubitava, ma sarebbe stata la prova definitiva), o che non lo facesse, perché insomma, se qualcuno doveva farlo quello era solo lui! Ma allo stesso tempo se l'altro avesse avuto un'opportunità simile e non l'avesse sfruttata... Insomma, non sarebbe stato normale, soprattutto in quel periodo -durante il quale pareva mostrare più interesse del solito. Beh, una sola cosa era certa, cioè che quel tipo era un vero problema. Anzi, due cose, cioè che quel tipo era un vero problema e che lui aveva non pochi problemi mentali, ma la seconda cosa la sapeva già da tempo.
-Mi pare una pessima idea. -Disse così, senza riflettere. Gli era partito senza che lo volesse; non avrebbe mai detto una cosa del genere così, senza un apparente motivo preciso.- Insomma, intendo che...
-Che si può far male? -Domandò apprensiva la ragazza.- Lo so, lo so, ma...
-Ehi, è il mio lavoro, saprò come si fa.
Borbottò Gabriele. Yuri si affrettò a pararsi il culo, perché non aveva sul serio altre opzioni.
-Parlavo della sequenza. Mettici una trottola angelo in mezzo.
-Dici? -T/n provò la sequenza di trottole, quella volta mettendoci in mezzo quella angelo.- Hai ragione! Grazie, Yuri!
-De rien.
Rispose lui; non ricordava se la lingua era italiano o cosa, ma l'aveva già sentita qualche altra volta, quindi era di sicuro qualcosa. L'importante tanto era l'essersi parato il culo.
E, guardando Gabriele aiutare l'altra, pensò che avrebbe seriamente voluto poterla reclamare come sua ed evitare odiosissime scocciature come quella.

Mi sto riprendendo dalla cocente delusione degli esami, che sì... Sono una cazzata come dicono tutti e io ho studiato per niente. Ma li ho in ogni caso finiti e ho intenzione di resuscitare anche nell'altra storia! Eeeeh amatemi (e invece mi uccidete). Comunque spero, probabilmente inutilmente (LA RIMA :D) di riuscire ad aggiornare più spesso ora che è finalmente estate!

Angel || Yurio x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora