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A-M-O
P.s.: il capitolo è più decente se mentre lo leggete ascoltate la musica, qualcosa di calmo tipo pop etc.
-Sul serio? ODDIO! -T/n si rigirò nel divano, finendo a pancia in su.- E a quando il matrimonio?
-T/n, gli ho solo parlato! Comunque -Aggiunse n/ma sottovoce.- Spero presto.
L'altra scoppiò a ridere.
-Sei la solita! Oi, no, aspetta, ma che ore sono? Oddio, non ho pranzato né dormito! Scusa n/ma, vado a cenare o all'allenamento di stasera morirò di fame!
-Okay, ciao!
-Sì, ciao! Ciao, ciao, ciao, ciao...
Cominciò a dire, prima di chiudere la chiamata.
-Ma quante volte si saluta in Italia?
-Alla fine delle chiamate, in media 7.- Rispose lei, andando verso la cucina.- Ho mezz'ora, quindi mi limiterei ad una frittata. Tu hai fame?
-Un po'.
-Vuoi che ne faccia un po' anche per te?
Yuri sbuffó. Perché ultimamente dipendeva da quella ragazza anche per cose semplici come cucinare?
-No. -Rispose, per poi cambiare idea.- Sì.
-Va bene.
Sospirò t/n, leggermente confusa.

-T/n, sei sicura di riuscire ad allenarti anche ora?
Gabriele guardò preoccupato la sua alunna, ma lei gli sorrise.
-Certo Gabri, non ti preoccupare. Sono solo un po' stanca.
-Hai dormito?
-Dovevo chiamare n/ma...
Cominciò lei, facendosi piccola.
-T/n! Dovrai pur dormire, ogni tanto!
Esclamò esasperato il suo coach.
-Credo di essere l'unica pattinatrice che si allena di mattina e di sera. È un po' difficile dormire tanto, con questi ritmi, soprattutto se non li voglio cambiare.
-E fai male!
Rispose sospirando Gabriele.
-Lascia in pace quella ragazza, Achilli.-Yakov si piazzò vicino a t/n e fece una specie di mezzo sorriso dall'aria malefica.- Allora, cosa vuoi imparare?
-Non credo sarei in grado di fare il quadruplo Axel, e ancora non so atterrare bene alla fine dei salti che ho imparato. -Rispose lei.- Credo sia il caso di fare un allenamento normale.
Yakov annuì. La ragazza mise, dopo quelli che le erano sembrati secoli, la sua musica e cominciò serena il riscaldamento.
-Dovrei anche decidere quale musica ballare. Probabilmente tutti si stanno allenando sulle loro coreografie e io devo ancora farle...
Sussurrò tra sé e sé entrando in pista. Era da tantissimo che non mostrava le sue emozioni in modo così totale- o almeno le sembrava. Ne aveva tante che avrebbe voluto nascondere e altrettante che avrebbe voluto raccontare a qualcuno prima di quel momento. Non disse niente; seguì solo il ritmo della musica. Prima pareva che la stanchezza la soffocasse; ma in quel momento non sentiva nulla, solo tutto ciò che aveva taciuto per seguire le indicazioni di Yakov. Stava in qualche modo cambiando, e ciò la spaventava.
Quadruplo flip, touring, quadruplo salchow, sequenza di passi, trottola angelo, trottola alta.
Gabriele la guardava quasi spaventato "sono solo un po' stanca" cosa le stava succedendo? Vide in un flashback la sequenza di salti, passi e trottole appena eseguita e si domandò se lui ci sarebbe riuscito, da riposato e "non ti preoccupare, Gabri". Che cazzo, non ti preoccupare?! Come faceva a non preoccuparsi?!
T/n pensava solo alle sue emozioni, ai suoi ricordi; non notava neppure quello che stava facendo. Pensava a quando aveva incontrato Yuri; si era svegliata e lui era lì, nel suo stesso letto.
Quadruplo lutz, triplo axel. La sensazione di precipitare, il braccio che si tendeva automaticamente verso l'alto, chiedendo un aiuto che non sarebbe arrivato mai.
Yuri non riusciva a continuare. Uscì dalla pista per lasciarla all'italiana, osservando rapito ogni sua mossa. Una miriade di emozioni veniva trasmessa dalla ragazza; non riusciva neppure a capire a che pensava.
Una catena di cinque loop tripli, seguita da un quadruplo toe-loop non perfetto, ma quasi.
Ormai non doveva essere allo stremo? Come faceva a continuare? Yakov sapeva quanto si era allenata solo quella mattina; riposare tre ore non le sarebbe bastato per eseguire un così esercizio del genere.
Sequenza di passi, quadruplo flip, triplo salchow; la ragazza alzò un braccio durante il salto, quasi a voler afferrare il cielo.
Da dove veniva fuori quella mossa? Che gliel'avesse insegnata Yakov? Perché Gabriele di certo non era stato. Se ne sarebbe ricordato, pensò mentre la guardava.
Trottola alta, sequenza di passi, lutz quadruplo. La canzone stava per finire, ma t/n non voleva succedesse. Aveva ancora tante emozioni da esprimere, emozioni che era in grado di mostrare solo nella pista ghiacciata.
Yuri avrebbe voluto sentire la musica, per poter prendere spunto -e sì, anche per potersi godere appieno quel momento incredibile.
T/n concluse con un triplo axel, poi si mise nella posizione finale, con un braccio alzato al cielo e l'altro puntato verso il pubblico -che lei pensava inesistente.
-Oh, ma... Siete tutti lì. -Disse a disagio, arrossendo.- Perché?
-Per vedere i tuoi atterraggi dopo i quadrupli. A dir poco disastrosi. -Yuri serrò le labbra. Perché Yakov aveva da ridire su tutto quello che l'italiana faceva? A lui era davvero sembrata un'esibizione se non impeccabile, quasi.- Per il resto -Il coach fece per uscire, ma si fermò all'ultimo.- Ben fatto.
T/n sentì che niente sarebbe andato storto, dopo quell'affermazione. Era il primo "ben fatto" che riceveva da lui, e le sembrò la cosa più bella che avesse mai potuto dirle.
-Grazie.
Sussurrò alla porta chiusa del luogo, attraverso la quale Yakov se n'era appena andato, soddisfatto. A Yuri la sua reazione fece molta tenerezza. Era vagamente invidioso (a lui non aveva mai detto nulla del genere, non con quel tono, almeno), ma davanti all'espressione della ragazza quel sentimento pareva sparire, sostituito dall'affetto.
-Non male.
Disse soltanto, facendo un mezzo sorriso al quale t/n rispose, facendogli sciogliere il cuore; era semplicemente adorabile. Gabriele invece si sentiva esattamente al contrario: la confusione che aveva provato nel vedere la ragazza così cambiata in pochissimo tempo, unita ad una vaga gelosia, lo facevano sentire peggio che mai.
-Sei stata sostituita da un alieno? Ma come hai fatto?
Domandò però, sorridendo.
-In realtà non sono tanto stanca. Mi piacerebbe rimanere un altro po'.
Il coach di t/n la guardò, preoccupato.
-Doping?
Scherzò, facendo sorridere l'altra.
-Chi lo sa che ci mette Nikolai nel cibo.
Rispose divertita lei. Yuri aveva capito solo "Nikolai", ma quella parola era bastata ad incuriosirlo. Quella parola unita ad una certa gelosia, che non avrebbe mai ammesso.
-Ehi, ho sentito un nome conosciuto.
Disse con un sorriso furbo. Gabriele avrebbe voluto gelarlo con le sguardo, ma poi come l'avrebbe spiegato a t/n? Eh , sai, provo un ingiustificato senso di possessione verso di te che mi potrebbe far passare per pedofilo. No, grazie.
-Ammettilo, tuo nonno ti dopa.
-Eh?
-Niente!

T/n alzò una mano verso il soffitto lentamente, in modo quasi pigro.
Tigre le si piazzò addosso; lei non si oppose, non aveva intenzione di muoversi.
-Ehi, hai fame?
Yuri entrò in camera addentando un panino.
-No, grazie. Ho mangiato prima dell'allenamento, ricordi?
-Sì, ma era poco e ci siamo allenati tanto. Ehi, cos'hai? Sembri depressa.
-Sono solo un po' stanca. Raccontami qualcosa, così prendo sonno.
-Che?
-Massì, dato che per addormentarmi in genere mi ci vogliono ore cerco di distrarmi o finisco per deprimermi sul serio.
-Ah. Beh, allora... Poco tempo fa sono stato in Giappone.
-Figo, cos'hai fatto di bello?
Yuri sorrise. Non aveva ancora detto a nessuno quello che aveva fatto, un po' perché si vergognava della sua sconfitta, un po' perché non ne aveva voglia. Ma quello gli sembrava il momento adatto per cominciare.
-Allora, quando sono arrivato...

E fu così che passarono cinque anni e alla fine nessuno dormì.

Angel || Yurio x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora