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E boh vedete quella canzone? Io la amo. La. Amo.

-Che facciamo?
-Non lo so, tu dovresti conoscere Mosca meglio di me!
-Cosa? Ma sei tu il mio coach! Sei più grande!
T/n si guardò attorno, cercando un punto di riferimento mentre pensava con affetto che Gabriele era davvero un caso perso.
-Sì, ma tu avevi la guida russa.
-Sì, ma tu avevi google maps.
-Vero. Facciamo che nessuno dei due conosce Mosca e che ci siamo persi?
-Sì, mi pare una buona idea. Okay, ora possiamo fare i disperati, ci siamo ufficialmente persi.
T/n ridacchiò nonostante fosse realmente preoccupata. Era stata una serata tanto strana quanto divertente: sentiva davvero il bisogno di passare un pomeriggio italiano, con un amico italiano, parlando italiano e facendo le cose che faceva in Italia. Lei e Gabriele avevano guardato un film (in italiano, finalmente) nella stanza d'hotel dell'allenatore, poi lui non l'aveva portata a mangiare fuori, non accettando un rifiuto. Avevano riso per la maggior parte del tempo, un po' per le battute di Gabriele, un po' per gli imprevisti come quello: si erano persi per Mosca come veri e propri deficienti.
-Ehi, forse riconosco questo posto. Ah, ma certo... -Era il posto dove aveva incontrato Aalim. Effettivamente, la ragazza riusciva a vederlo proprio in fondo alla strada...- Ehi, Aalim! Non è che riusciresti ad accompagnarci a casa?
-T/n? Di nuovo da queste parti?
-Stavolta non sono sola. -Ridacchiò lei.- È strano che fossi anche tu qui, sai.
-No che non lo è. Vivo qui attaccato, genia.
T/n se n'era dimenticata. Beh, in tal caso, era più strano che lì ci fosse lei. L'italiana ci rifletté un attimo.
-Direi che questa rivelazione non risolve il fatto che ci siamo persi.
Concluse; non aveva bisogno di altro.
-Ho capito, ho capito, vi accompagno. Solo se mi dite dove, però.
Scherzò Aalim. Gabriele gli disse dove abitavano (o meglio, dove abitava t/n) e il trio s'incamminò verso casa di Nikolai, chiacchierando tranquillamente.
-Okay, fermi, passiamo per di là.
Borbottava ogni tanto il russo, riconoscendo dei fan. Dopo il suo incontro con t/n si era interessato al pattinaggio artistico, perciò in quel momento gli bastò cercare di evitare le sue ultime conoscenze.
-A proposito, noi dobbiamo ancora uscire. Prestami il telefono, ti do il mio numero.
-Se facciamo così mi dimenticherò di scriverti al 90%. -Avvisò lei.- Ma se vuoi ti do io il mio.
-Non vedo differenze.
Rispose Aalim alzando le spalle. T/n gli dettò il suo numero, a disagio; non le sarebbe piaciuto ammetterlo, ma in quel momento si sentiva una gran... Ragazza dai facili costumi, come l'avrebbe corretta sua madre. E ciò le dava fastidio, perché non lo era. Per lei erano dei gesti utili per non perdere i contatti, o per fare un'uscita tra amici, nel caso di Gabriele, ma c'era sempre un fattore che faceva sembrare il tutto più serio... E questa cosa la metteva, appunto, a disagio. Forse avrebbe dovuto chiarire le cose con Aalim, per sicurezza, ma oltre che essere imbarazzante si sarebbe rivelato probabilmente inutile, dato che le possibilità che lei piacesse a qualcuno erano estremamente basse. In conclusione, la ragazza si tenne la sua sensazione e tacque.*

-Ehi, t/n. Eri fuori con quell'... Essere?
-Yuri, smettila di essere così cattivo! Sì, ero fuori proprio con lui.
-E si è aggiunto anche questo obbrobrio?
T/n sospirò, guardando dispiaciuta Aalim.
-Mi rifiuto di rispondere finché non la smetterai di essere così scortese.
-E ti ha chiesto di uscire?
La fredda pacatezza nel tono di Yuri fece gelare il sangue nelle vene a t/n.
-Sì, esatto.
Aalim guardò Yuri come a dire "e tu che vuoi ora?". Qualsiasi minuscolo, microscopico briciolo di simpatia che il ragazzo avrebbe mai potuto provare verso quel tipo svanì in meno di un secondo. Yuri allungò le braccia con calma, senza fretta; le portò sulle spalle di t/n e la spostò lentamente verso di sé, con un sorriso gelido sul volto.
-Lascia che risponda io per lei. -Sibilò.- Vai a cagare.
-Y-Yuri!
Aalim sbuffó.
-Magari adesso non è il momento migliore per uscire, in effetti- Borbottó.- Non importa, sarà per la prossima volta.
-No, non lo sarà.
Rispose al posto dell'italiana Yuri, chiudendo la porta.
-Yuri, ma che ti prende?
Domandò imbarazzata t/n. Già era a disagio per tutte quelle relazioni fin troppo fraintendibili, figurarsi se poi ci si metteva anche l'altro!
-Non ti preoccupare, la tua uscita l'avrai in ogni caso.
Sorrise Yuri. Il suo volto s'illuminò; t/n non riuscì a controbattere, era troppo presa dall'ammirare il bellissimo angelo davanti a lei.
-Immagino che tu ci stia.
-Sì, io... Aspetta, cosa?!
-Troppo tardi!

-No, no, 'sta fermo che sono comoda...
Borbottò t/n, distesa su di Yuri disteso sul divano, manco fossero una torre.
-Ma voglio cambiare canale!
-E io voglio stare comoda...
Mugulò la ragazza infastidita. Yuri fu costretto ad arrendersi e lasciarla lì, a costo di non muoversi.
-La prossima volta mi muovo e chissene frega.
-Sì, sì, sicuro...
Borbottò stanca la ragazza. Si aggrappò a Yuri poco dopo, pensando di stare per cadere.
-Credo di dovermi sistemare meglio. -Disse infastidita, portando le braccia attorno al corpo del russo. Quello, stranamente, non si lamentò.- Ehi, parlami un po', così prendo sonno prima. Cos'hai fatto oggi?
-Niente. Mi sono allenato ed ho guardato un po' la tv.
-Dovresti trovarti un hobby.
-Il pattinaggio è il mio hobby.
-Allora dovresti trovartene un altro, la tua vita è triste.
-Disse quella che passa tutto il giorno ad allenarsi.
-Eddai, guarda che faccio anche altro. -Biascicò lei, stanca.- Tipo oggi, mi sono divertita. Ma senza di te mi sono persa.
-Hai un senso dell'orientamento pessimo.
Rispose Yuri, lasciandosi sfuggire un piccolo sorriso. Forse lui aveva bisogno di t/n per cucinare, mettere a posto, comportarsi in maniera civile, avere un'amica e sentirsi più tranquillo rispetto al solito, ma anche lei aveva bisogno di lui per non perdersi e, chissà, magari lui le faceva lo stesso effetto rilassante. Anzi, era molto probabile, dato come si stava per addormentare.
-Mmh...
I due rimasero in silenzio per un po'.
-Guarda che se hai bisogno di dormire non ti costringo mica a rimanere sveglia.
Il ragazzo sentì l'altra sorridere sulla propria spalla.
-Già, si spera. -Ridacchiò.- 'Notte, Yuri.
-'Notte.
Sussurrò lui, con un bellissimo sorriso ad illuminargli il volto.

So che di solito non dedico capitoli, ma ci tenevo a dire a Yuri_Plisetsky- che la sua domanda mi ha costretta a fare delle ricerche infinite mentre si riempiva la vasca solo per non sentirmi ignorante, per poi ricordarmi che il significato di respawnare lo conoscevo e che sono davvero scema, andare a controllare la vasca e vedere che l'acqua stava per traboccare. Già. Per cui, già che ci sono, ti dedico il capitolo per avermi fatta imbarazzare con me stessa per la mia ignoranza... Anche se non credo che questo sia uno dei capitoli più belli che io abbia mai scritto. In ogni caso, è sempre il capitolo che mi avevi chiesto.
P.s.: volevo anche dirti che per colpa tua e della mia memoria ho finito l'acqua calda.

Angel || Yurio x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora