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S c u s a t e m i

Gabriele ci mise poco ad approfondire il bacio. Portò le mani tra i capelli di t/n, paralizzata sul posto dallo shock, e la spinse verso di sé, alla ricerca di più contatto, di un affetto che sapeva non avrebbe ricevuto. Senza ricevere nessuna risposta, si separò poco dopo, guardando l'altra negli occhi ed appoggiando la fronte alla sua.
-Era così palese. -Ridachiò in un sussurro.- Però so che tu non te lo aspettavi. Mi dispiace di non avertelo detto prima, e, insomma, anche per questo bacio.
-Gabriele...
Fu tutto ciò che la c/c riuscì a dire. Nient'altro. La prima cosa che le venne in mente fu: "Yuri aveva ragione". La seconda fu "cazzo". Cosa doveva fare? Non voleva ferire Gabriele, e gli voleva bene, gli voleva davvero bene, ma amava Yuri. Non aveva la minima intenzione di tradirlo, dopo tutto l'amore che le regalava.
Non fece in tempo a riflettere su nessun'altra cosa.
E questo perché non appena formulato quell'ultimo pensiero qualcosa di grosso e decisamente scazzato afferrò l'altro per la maglia, tirandogli un pugno: Yuri.
-Grandissimo figlio di puttana. -Ringhiò. Alcune persone si allontanarono da lui, altre continuarono per la loro strada ignorandolo, altre ancora si fermarono a guardare cosa stava succedendo.- Tocca un'altra volta la mia ragazza e sei morto, capito?
E un altro pugno colpì il volto dell'allenatore. T/n guardò per un attimo il volto furioso del russo ed ebbe paura; poi tornò in sé, insomma, era Yuri, il suo ragazzo!
-YURI! -Esclamò, afferrando la sua mano e cercando di separarlo dall'altro.- Per favore, smettila!
Gabriele la guardava stupito. Quel pugno se lo meritava. Beh, in effetti si meritava anche quello dopo, e si sarebbe meritato anche quello dopo ancora, ma t/n lo aveva difeso. Perché lo aveva difeso? Lei non lo voleva, quel bacio, lo sapeva. Che anche lei gli volesse bene?
Ma che domande erano? Era ovvio che gli voleva bene. Glielo aveva detto, anche, poco dopo la partenza per la Russia, se non sbagliava. E poi gli aveva sorriso. Cazzo, quel sorriso.
-SMETTILA DI GUARDARLA!
Urlò il biondo, e sembrava davvero fuori di sé. L'italiana cercò di nuovo di fermarlo, inutilmente.
-Yuri, ti prego!
-Ti ha baciata. Nessuno può toccarti, nessuno.
-Non è un buon pretesto per picchiarlo! Per favore, Yuri, dico davvero.
-Non lo difendere! -E forse fu il modo in cui quello stronzo continuava a guardare t/n, forse fu l'espressione supplicante di lei, forse lo shock di non vederla respingere immediatamente il bacio di Gabriele, ma il russo perse completamente la testa. -Cosa c'è, i suoi baci ti piacciono più dei miei? -La aggredì, guardandola in un modo in cui non l'aveva mai guardata prima: come se fosse diventato un animale selvaggio, come se non la riconoscesse più.- Preferisci che sia lui a guardarti? Vorresti che ti toccasse, forse?
Ora era la c/c a non riconoscerlo più. Ma che gli era successo? Non le aveva mai parlato in quel modo, usando quel tono, riservandole quello sguardo.
-Yuri. -Sussurrò scioccata, guardandolo con gli occhi lucidi.- Non dirai sul serio.

-A proposito, scusa se ti ho fregato i vestiti. I miei erano troppo leggeri...

-Sono serissimo. Non pensare che non abbia visto come lo guardi a volte, come se te lo volessi mangiare con gli occhi.
Yuri continuava, continuava, continuava. Perché sembrava così serio? Perché la aggrediva così, all'improvviso?

-È normale. -Disse lei, come se potesse leggergli nel pensiero. Non era così, ma conosceva quella fase.- Muoviti e basta, segui il ritmo.

-Non è mai successo nulla del genere!
Certo che non era mai successo! Lei amava Yuri. Come avrebbe potuto riservare le sue attenzioni a qualcun altro?

-Ehi, ma quanti ne hai fatti?
La ragazza non capì il senso di quella frase finché non voltò la testa verso di Yuri. Oh cavolo, stava guardando i suoi disegni.

Angel || Yurio x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora