Padre e figlio

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Non credo che, nella mia vita, io sia mai arrivato a provare tanta rabbia quanta ne provo in questo momento.

Le pareti sfilano rapide ai miei fianchi, non riesco neppure a vederle. Il pavimento di marmo si crepa a contatto con la mia aura devastante, eppure io non sfioro neanche il suolo: mi limito a levitare a debita distanza. È solo per questo che non si spacca a metà come il guscio di un uovo.

«Se solo potesse fermarsi e ascoltare... Principe Freezer!»

Il suo ronzio inizia a infastidirmi, anche se finora ho finto di non sentirlo per evitare che la rabbia si facesse ancor più divorante. L'unico motivo per cui non massacro quest'essere così fastidioso è che appartiene a mio padre, ma questo potrebbe non essere un motivo valido ancora per molto.

Fermarmi e ascoltare... e cosa potrà mai avere da dirmi?

Mi limito ad avanzare. I corridoi del Palazzo sono enormi, ma con la mia velocità riesco a percorrerli in un batter d'occhio.

«Principe Freezer, non è il caso di discutere con Sua Maestà, ma se solo potesse fermarsi e ascoltare...»

Sto per voltarmi e disintegrarlo. Stringo i pugni e mi fermo di scatto, inchiodandomi sul posto e spaccando a metà le lastre di marmo sotto i miei piedi. La guardia non se l'aspettava; la vedo superarmi e arrestarsi in modo maldestro e ben poco composto. Si volta tentando di mantenere la calma, ma riesco a leggergli negli occhi il puro terrore che prova al solo guardarmi.

«Mi sono fermato e sono pronto ad ascoltare» dico. La mia voce è incrinata dalla furia. «E spero per te che tu abbia qualcosa di serio da riferirmi oppure non ti perdonerò di avermi ronzato attorno tutto questo tempo. Parla!»

Tremando come una foglia, ZeroUno abbassa lo sguardo e tenta di evitare il mio. Mi fa quasi pena.

«Principe Freezer» esordisce. «Sua Maestà ha ponderato molto questa sua decisione. Non ritengo necessario metterla in discussione...»

«Ah, non lo ritieni necessario?»

L'inutilità di quest'essere è così lampante che, se non fossi accecato dall'ira, lo spazzerei via senza nemmeno alzare un dito. Mi trattengo, ma solo perché in questo momento un mio attacco potrebbe distruggere l'intera Ala Ovest del Palazzo.

«Sai cosa io non ritengo necessario, invece? Oltre alla presenza di certi inutili insetti attorno a me, intendo. I consigli non richiesti. Ti sembra che io abbia richiesto un consiglio, ZeroUno?»

«N... no» ammette lui. Posso vedere la mascella tremargli e sentire la sua pelle accapponarsi. «Ma Re Cold mi ha riferito di non voler ricevere nessuno fino a domattina. È mio dovere far rispettare le regole, spero che... che possa capirmi, Altezza.»

«Quindi è per questo? Credi davvero che le stupide regole di mio padre siano applicabili anche per me?»

«In realtà...»

Si interrompe, incespica, in tutta probabilità in questo momento preferirebbe essere all'Inferno piuttosto che qui.

«Sto iniziando a perdere la pazienza, ZeroUno. Parla, o mi accerterò che tu non possa farlo mai più.»

Il bisogno di sfogare la mia frustrazione diventa fisico e palpabile; il palmo della mia mano s'illumina, l'energia si condensa e in un attimo l'intero corridoio risplende di un viola intenso. ZeroUno non ha più voce, ma il terrore gli dà la forza di continuare.

«In realtà suo padre mi ha specificamente detto di non voler sentire ragioni da Lei, Altezza. Mi ha incaricato di dissuaderla qualora volesse mettere in discussione la sua scelta. Sto eseguendo soltanto gli ordini... solo gli ordini...»

Freezer: Origins | DragonBallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora