Il nuovo Comandante

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In lontananza il fumo si innalza ancora da qualche scarto di villaggio che ha osato resistere.

Laddove gli abitanti si sono piegati è stato tutto più pulito: sono stati osservati, selezionati, gli individui più prestanti sono stati condotti all'astronave e tutti gli altri sono stati eliminati senza fare molto rumore. Qualcuno continua a lottare: non tutti comprendono che non c'è alcuna speranza contro di me, ma non li biasimo. Dato che questo pianeta ridicolo ha nuclei cittadini molto distaccati in tanti non hanno potuto avere un esempio pratico della mia potenza: per questo, purtroppo, i miei hanno dovuto sacrificare qualche potenziale buon guerriero per poter mostrare loro cosa significa opporsi a me.

L'ultimo sorso della bevanda che mi hanno offerto scorre lungo la mia gola e lo trovo fin troppo dolce per i miei gusti. Poso il calice sul bracciolo dello scranno e abbasso gli occhi sul madoriano che me l'ha porto, capo di uno dei villaggi adiacenti a quello che ho distrutto di persona. Un villaggio che si è arreso senza fiatare. Probabilmente doveva esser corsa la voce della mia presenza, tanto da aver convinto tutti che fosse inutile resistere.

«Cosa ne pensa, Lord Freezer?» dice, la voce tremante. Mi viene quasi da sorridere al pensiero che, di certo, ritiene che la sua vita dipenda dal mio livello di gradimento di quella bevanda. In fondo non è del tutto falso; per come me l'ha presentata sarei rimasto molto deluso se non l'avessi gradita.

Faccio schioccare la lingua contro il palato, assaporando un retrogusto che è decisamente meglio del sapore originale.

«Nulla di che, ma può essere piacevole. Caricatene quanta più potete e, se qualcuno nei villaggi sa produrne, portate a bordo anche lui e le materie prime necessarie. Vi farò riservare una stiva. Tu sarai il coordinatore della produzione e lavorazione del nettare.»

«Grazie, Lord Freezer» sospira visibilmente di sollievo.

«Come hai detto che ti chiami?»

«Anoria, mio signore.»

«Sei stato coraggioso, Anoria. Qualcuno dei tuoi simili è salvo anche grazie a te. Che non si dica che sono senza cuore.»

Glielo devo. Sono riuscito a percepire la disperazione con cui mi ha chiesto di risparmiare la vita ai membri del suo villaggio offrendomi la loro bevanda come motivazione principale, quasi come se avesse capito che dei discorsi strappalacrime mi interessava ben poco. Il suo intuito è stato ripagato; in fondo non possiamo vivere di sola conquista, ci vuole anche un po' di piacere.

Si inchina più profondamente e io gli faccio un cenno con la mano.

«Ora va'. La mia élite ti scorterà presso le tue stanze.»

Mentre lui e i miei uomini si avviano verso l'uscita la porta scorrevole si apre di scatto. Oregan, comandante della seconda legione, ne fa capolino seguito da alcuni soldati che scortano un madoriano grosso, dalle labbra scure e la pelle macchiata d'un rosa intenso. Un vero mostro.

Oh cielo. Non c'è un attimo di riposo.

I soldati si inginocchiano all'unisono mentre il madoriano mi scruta con una certa superiorità che quasi mi infastidisce.

«Lord Freezer» mi dice il comandante. «Come ha ordinato abbiamo trovato il candidato ideale.»

Lo osservo. È molto più grosso dei suoi simili pur mantenendone tutte le caratteristiche; inoltre noto subito che non ha ferite, segno che dalle sue parti devono esser stati abbastanza comprensivi.

Qualcosa esplode in lontananza oltre le vetrate e la terra per un attimo trema. Nessuno si muove, nemmeno il nostro nuovo arrivato, che anzi continua a osservarmi. Che non creda davvero di aver davanti l'essere più potente dell'Universo?

Freezer: Origins | DragonBallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora