Quando non rimane più nulla dei manichini non è trascorsa neppure un'ora. Mi fermo solo in quel momento. I miei muscoli si tendono così a fondo che temo possano strapparsi con una sola contrazione in più.
Prendo fiato, poggiandomi sulla coda per rilassare le gambe. La rabbia è andata via ma le sue tracce sono ancora lì, assieme all'odio che ormai è parte del mio essere.
C'è qualcosa che mi lega a mio padre più di quanto osi ammettere. Una sorta di timore reverenziale, di muto ringraziamento, di rispetto anche soltanto per essere riuscito ad arrivare dov'è adesso, un obiettivo che è anche il mio. Essere sovrano. Governare. Non riesco a immaginare un altro futuro per un essere potente come me; sono nato per questo, per avere servi che debbano obbedirmi.
Il pensiero che sarebbe tutto estremamente semplice se solo cancellassi dalla faccia della terra mio padre e prendessi il suo posto mi rende ancor più nervoso. Perché non riesco a trovare... il coraggio? Si tratta davvero di coraggio?
Forse in fondo non sei pronto per governare, non credi?
La rabbia torna a fluire, prepotente. Questa voce non è la mia, questo non è un mio dubbio: è la voce di mio padre, re del pianeta numero uno che un giorno sarà mio.
Mio... o di Cooler?
Ho ancora bisogno di sfogarmi ma ormai qui non ho più nulla da distruggere. Sto per voltarmi quando una voce mi blocca lì dove sono.
«È già ora di allenarsi?»
Il suo tono è ricco di scherno, come sempre. Inspiro forte per tentare di non perdere la calma, non dinnanzi a lui.
«Avevo voglia di mettere un po' in pratica i miei poteri. Da quando te ne sei andato non ho più nessuno da umiliare.»
Lo sento ridere, beffardo. Sa che è vero, sa che la sua forza non è minimamente paragonabile alla mia, ma adesso lui ha qualcos'altro che lo rende più forte di me. Qualcosa che io non ho e che desidero più di ogni altra cosa. E lui lo sa.
«Scommetto che ti dispiace davvero.»
A cosa si riferisce? Al fatto che non posso più lottare con lui o al fatto che se ne sia andato? Mi aspetto una provocazione da un momento all'altro: so che non si lascerà sfuggire quest'occasione.
Mi volto e lo vedo, poggiato con una spalla allo stipite della porta. Braccia incrociate, sorriso di scherno.
«Sei venuto qui per allenarti o per me, Cooler?» domando. «Non ho tempo da perdere. Se vuoi lottare, sono già in posizione.»
«Lottare.»
Mentre avanza riesco a percepire la sua aura. Potente, degna di un re, ma neanche lontanamente simile alla mia. Rinvigorisco il mio potere per ricordarglielo, nel caso in cui lo dimenticasse.
«Un sovrano non ha bisogno di lottare: ha altri che lo fanno al posto suo. Ma tu non puoi saperlo.»
«Sei qui per provocarmi? Potrai anche avere il mio stesso sangue ma nulla mi impedisce di stillartelo via goccia per goccia.»
Non sembra toccato dalle mie parole. Per un attimo temo che non creda sul serio che gli farei del male e il pensiero mi innervosisce. Se solo potessi lo farei a pezzi con le mie stesse mani, e non so cosa darei perché lui lo sapesse e tremasse dal terrore.
Arriva a un palmo dal mio viso e abbassa lo sguardo, fissandomi dritto negli occhi.
«In fondo mi dispiace, Freezer. Forse sarebbe stato meglio se avessi rinunciato al divertimento di assistere alla tua furia e mi fossi tenuto per me la novità. Ti vedo più sconvolto di quanto avessi previsto... e neanche nostro padre è stato contento.»
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Freezer: Origins | DragonBall
Fiksi PenggemarMolti anni prima della storia che tutti conosciamo Freezer era principe sul pianeta Cold numero uno, alla corte di suo padre. È da qui che inizia la sua ascesa grazie al suo immenso potere, alla sua ambizione e alla superbia che lo porterà a primegg...