Camminiamo per un po' sul terreno sassoso di questo pianeta che mi sembra sempre più orribile dopo ogni secondo.
A ogni passo immergo i piedi nel terreno umido e trascino la coda nella polvere reprimendo la sensazione di star girando in tondo. Tutto è uguale a se stesso e da quando il Palazzo è svanito in lontananza si è perso anche quel minimo punto di riferimento. Non c'è altro qui se non un immenso deserto in tempesta: non case, né villaggi, né tantomeno riuscirei a immaginare una forma di vita complessa che possa vivere in questo disastro.
Credo che i nostri uomini avrebbero avuto enormi difficoltà a seguirci: adesso comprendo perché Cooler ha consigliato che restassero a Palazzo dove avrebbero avuto a disposizione palestre e banchetti. Tra i suoi consigli non richiesti c'era anche quello di lasciare il mio trono a corte per evitare di danneggiarlo o sporcarlo ulteriormente; sono abbastanza certo che volesse tenerlo al riparo qualora dovesse vincerlo, ma non accadrà. Stavolta non ho alcuna intenzione di giocare: lo schiaccerò come un insetto, gli dimostrerò una volta per tutte che per quanto provi a eguagliare il mio livello io resto sempre superiore e che il suo sangue non ha alcun significato: deve tremare dinnanzi a me, come tutti gli altri.
D'improvviso si ferma come se avessimo raggiunto il campo di battaglia ma io non vedo nulla tutt'attorno se non una coltre polverosa. Odio questo luogo, odio Cooler e odio dover combattere in condizioni così pietose, ma immagino non possa offrirmi di meglio.
Si volta e incrocia le braccia al petto, in silenzio. Infine il momento è giunto: adesso siamo solo io e lui, Freezer e Cooler, quei fratelli che forse avrebbero potuto unirsi da quando sono rimasti in due ma che quella frattura ha ulteriormente separato. E non m'importa: non voglio il suo affetto, non voglio la sua amicizia e non voglio nemmeno la sua complicità. Per quanto ora non sembri lui è soltanto uno dei tanti ostacoli che si porranno sulla mia strada di dominio totale e che, al momento opportuno, andranno spazzati via senza pietà.
In un attimo un'idea folle mi pervade. In gioco ci sono anche i rilevatori e, in fondo, se Cooler li possedesse non sarebbe un dramma considerando che finirebbe dritto nelle spire del sistema di intercettazioni che Gichamu sta implementando. In questo modo potrei seguirlo in qualsiasi momento conoscendo i suoi piani...
Mi accorgo che sto realmente pensando di cederglieli e mi irrigidisco. No, per farlo dovrei perdere questa sfida e mi rifiuto di dargliela vinta anche se per una buona causa. Non accadrà mai.
Sorride, ovviamente, proprio del sorriso provocatorio che mi aspettavo.
«Vengo qui tutti i giorni a quest'ora» mi rivela. Deve quasi urlare perché la sua voce mi giunga più potente dell'ululato del vento. «Mi alleno duramente e poi mi concedo una lunga pausa meditando sul trono che, come ti dicevo, ho fatto erigere proprio qui alle mie spalle.»
«Non m'interessano le tue abitudini» lo interrompo. Sto per esortarlo a combattere e basta, ma lui mi anticipa.
«Ti sei mai allenato da quando le nostre strade si sono separate?»
«Cosa t'importa?» taglio corto. Non capisco dove voglia andare a parare e, allo stesso tempo, il suo atteggiamento mi sembra davvero strano. C'è qualcosa in lui che mi trasmette una certa inquietudine, una palpabile tensione, come se stesse prendendo tempo. Che stia aspettando il momento giusto per cogliermi di sorpresa? Se crede di potermi imbrogliare in questo modo si sbaglia di grosso.
«L'hai fatto?» incalza.
«Non ne ho alcun bisogno» nego. Tendo i muscoli e roteo la coda immergendola nel terreno per essere pronto a scattare. «Vuoi combattere o chiacchierare? Perché puoi raccontarmi tutto ciò a Palazzo mentre decidiamo quali pianeti mi cederai.»
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Freezer: Origins | DragonBall
Fiksi PenggemarMolti anni prima della storia che tutti conosciamo Freezer era principe sul pianeta Cold numero uno, alla corte di suo padre. È da qui che inizia la sua ascesa grazie al suo immenso potere, alla sua ambizione e alla superbia che lo porterà a primegg...