Spin-off: Zarbon, il canto del Potere

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Nota dell'autrice:
Questo spin-off si ricollega direttamente al capitolo successivo, "Il raffinato adulatore", che tornerà ad essere dal POV di Freezer. La lettura non è obbligatoria ai fini della storia, ma permetterà di comprendere molto sul background di Zarbon e su cosa accadrà in seguito.
Grazie per la lettura!
- Giovanna


Trama:
Sul pianeta Nemanan sono trascorsi ottant'anni da quando il Concilio, formato dai tre saggi regnanti, ha eletto il Gran Sapiente: è tempo di trovare il suo successore tra i tre migliori allievi e studiosi del Palazzo, che si preparano a competere per aggiudicarsi il loro posto al potere. Zarbon non ha dubbi sul fatto che sarà lui il degno erede: il potere è tutto ciò che desidera, anche più di quei due occhi dorati che deve a tutti i costi ignorare. Eppure non tutto va come previsto: l'arrivo di un'incredibile minaccia dal nome di Lord Freezer sconvolge Nemanan... e non solo.


* * * * *

I - Menzogna


Ogni giorno questa maledetta chioma diventa più difficile da domare.

Intingo nuovamente il pettine nell'olio, infilandolo tra i capelli e compiacendomi di quanto fluidamente scivoli, districandosi tra i nodi che ho sapientemente sciolto. Ogni ciocca si separa dall'altra, l'olio lentamente si assorbe. Alla fine del mio rituale i capelli mi ricadono sulle spalle asciutti, splendenti, perfettamente lisci e morbidi.

Poso il pettine sulla specchiera, alzandomi dalla mia seduta. Non posso non osservare il mio corpo riflesso allo specchio: il mio sguardo indugia sullo statuario profilo dei pettorali, scendendo lentamente a carezzare gli addominali scolpiti: frutto di dura fatica, di sudore, di allenamenti intensi oltre le mie capacità, o almeno così mi ammonisce Illerio. Se i risultati sono questi sarò felice di superare me stesso ogni giorno di più.

Mi sorprendo a sorridere a quella incantevole vista, ma non ho altro tempo da perdere. Afferro la veste nera con una certa urgenza e curandomi di non sgualcirla la indosso stringendomela ai fianchi. La cintura d'oro la sigilla con un click.

«Tornerai presto?»

Non alzo nemmeno lo sguardo. Il monile mi scivola tra le dita, sfiorandomi la fronte quando lo richiudo attorno al mio capo. La campana ricade perfettamente al centro delle sopracciglia emanando un sottile tintinnio.

«Tornerò appena posso» taglio corto.

Vedo con la coda dell'occhio cosa sta accadendo. Olei si stiracchia come una gatta e la sottile coperta di seta le scivola via dal seno, dubito senza che lei lo volesse. Purtroppo per lei non è più il momento degli istinti carnali e al momento non mi interessa darle ulteriori spiegazioni. Anzi, non mi è mai interessato.

«Non farmi attendere» sussurra, languida, e sono certo che si stia aspettando un mio bacio o una mia carezza. Non avrà neanche un sorriso. Un'altra rapida occhiata oltre lo specchio per assicurarmi che tutto sia al suo posto e poi esco dalla stanza, richiudendomi alle spalle la pesante porta di legno.

I corridoi del Palazzo sono così ampi e intricati che, se non fossi cresciuto qui dentro, mi ci perderei senza dubbio. Il pavimento di marmo si estende sempre uguale, distinguendosi soltanto per le screziature che variano di continuo come le vene di un immenso mostro dalla pelle limpida; alle pareti gli arazzi sono tutti diversi, ma estremamente simili, e chi non conosce la Storia non saprebbe nemmeno distinguerne i soggetti, figurarsi riconoscerne le scene e notarne i particolari.

I miei piedi mi conducono esattamente dove sono richiesto. Quando metto piede nella sala il Gran Giudice è già al suo posto, sul seggio centrale dell'ampio scranno a mezzaluna che si trova proprio al centro della stanza. Mi inchino con una rapida riverenza, come è dovuto a un allievo del mio rango.

Freezer: Origins | DragonBallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora