La leggenda dell'Essere Perfetto

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«Non è possibile andare più veloce?»

«No, Lord Freezer. Il tempo minimo è questo. Sono desolato.»

Kyui si inchina profondamente e nella sua voce vibra il terrore del mio disappunto. L'unica sua fortuna è che mi aspettassi già un tale impedimento. Gli faccio cenno di andare.

«Togliti dalla mia vista» dico, e lui fugge letteralmente dalla stanza.

Sbuffo, senza nascondere la delusione.

«Non credevo fosse così lontano.»

Zarbon, accanto a me, incrocia le braccia.

«La galassia in cui si trova è distante. Tuttavia potremmo trovare dei passatempi, Lord Freezer. I pianeti che sono qui nei dintorni sembrano essere interessanti.»

«Sì, manda qualcuno dei miei uomini a prenderli. Io non ho più voglia di metter piede su quelle inutili rocce.»

L'idea di trascorrere i prossimi cinque giorni in attesa non mi esalta ma il pensiero di scendere a conquistare qualcosa mi riempie ancor di più di noia. Che se ne occupino i miei comandanti, così almeno loro avranno qualcosa da fare.

Mi metto comodo, stiracchiando la punta della coda che emerge dal mio trono fluttuante. Lo spazio oltre la vetrata è incredibilmente scuro, come se ci stessimo immergendo in un lembo di Universo privo di stelle.

È in quel momento che, sott'occhio, scorgo qualcosa che emerge dal vuoto siderale: una minuscola navicella monoposto che si sta avvicinando alla mia nave e che ha qualcosa di familiare. La avranno di certo notata anche le Sentinelle e la staranno tenendo d'occhio; a breve mi comunicheranno di cosa si tratta, ma di certo non è una minaccia, anzi, ora che ci penso mi pare appartenesse a uno dei guerrieri presenti all'asta. In ogni caso lo scoprirò presto.

Mi volto, spingendo il mio trono all'interno.

«Dimmi un po'. Mi hai detto di aver studiato tutti i pianeti dell'Universo noto, non è così?»

«Sì, Lord Freezer» annuisce, sicuro di sé. Tanta fermezza mi piace, mi chiedo per quanto tempo continuerà ad averne. Forse finché non farà un passo falso e mi costringerà a ricordargli le buone maniere, ma per sua fortuna non accadrà se continua a venerarmi in questo modo.

Volto il capo.

«Cosa sai di Arcos?»

Resta per un attimo interdetto. Lo osservo mentre tenta di ricordare ciò che ha letto, di visualizzare qualsiasi frammento di storia gli sia passato dinnanzi agli occhi. Esita, e se un giovane di gran cultura come lui non ricorda significa che il mio pianeta deve esser diventato abbastanza remoto.

Infine s'illumina con la soddisfazione di chi abbia appena risolto un enigma di vitale importanza.

«Arcos, sì, il pianeta ghiacciato.»

«Proprio lui. Dimmi cosa sai.»

«Si trova nella galassia di Icegar, a diversi anni luce da qui, e si sa molto poco su ciò che lo riguarda. Si narra che un tempo fosse abitato da una razza incredibile i cui membri, detti Demoni del Ghiaccio, usassero vivere in spelonche scavate nel cuore dei monti e degli iceberg. Le poche fonti parlano di un popolo pacifico e avanzato, retto da cinque famiglie regnanti i cui eredi primogeniti, di generazione in generazione, sostituivano i padri al trono. Purtroppo però gli arcosiani si sono estinti molte decine d'anni addietro, quando una tempesta particolarmente violenta distrusse la maggior parte del pianeta e tutta la sua gente.»

Annuisco. In fondo qualcosa è rimasto.

«E delle leggende? Cosa si narra?»

«Le leggende di Arcos?» Fa mente locale. «Ce n'era una, sì. Se non sbaglio fu trascritta sulla Storia di Rotos dai rototiani, principali alleati di Arcos. Tuttavia si tratta di informazioni così antiche che purtroppo mi sfuggono. Se me lo permette vado a prendere il tomo.»

Freezer: Origins | DragonBallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora