Quando mi vedono rientrare tutti attendono in assoluto silenzio che li aggiorni sulla situazione tra me e Re Cold. Che la sua nave stia tornando da dove è venuta, silenziosa e fulminea così come si è avvicinata, ormai è palese; eppure sono certo che nessuno abbia la minima idea di ciò che è realmente accaduto, e del resto nessuno deve averla.
«Abbiamo trovato un accordo. Non ci disturberà più.» taglio corto. «Tornate al lavoro! Kyui, portami il comunicatore.»
Quando l'ho tra le mani intimo a tutti di uscire dalla stanza e resto solo con quell'apparecchio: questa chiamata deve restare privata.
Dopo pochi squilli sullo schermo appare il volto di Cooler. Non ride, segno che è più intelligente di quanto pensassi a evitare lo scherno almeno in questa situazione.
«Sa che sei stato tu a dirmelo» gli dico senza indugiare.
Resta sbigottito per qualche secondo, ricostruendo mentalmente l'intero puzzle. Quando capisce di chi sto parlando e soprattutto di cosa lo vedo quasi sbiancare.
«E come fa a saperlo?»
«È evidente che abbia più risorse di quelle che credessimo. Ha fatto saltare in aria il mio pianeta numero uno.» Il solo ricordarlo mi riempie di collera.
«Cosa?» Adesso è davvero sconvolto. Si allarma, guardandosi attorno, forse alla ricerca dei suoi uomini a cui dare ordini immediati. «Dev'essere un vizio di famiglia, allora. Buono a sapersi, mi adeguerò nel caso in cui dovesse minacciarmi.»
«Tieni gli occhi aperti, ha detto che sarebbe venuto anche da te. Sta' all'erta ed evita di occupare i monitor delle sentinelle con le sue chiamate.»
Sta per chiedermi il perché di quella precisazione ma non ho per nulla voglia di rievocare la mia immensa idiozia: voglio solo dimenticare al più presto tutta quella patetica storia e procedere con la costruzione del mio impero. Lo interrompo prima che possa iniziare.
«Io non voglio avere nulla a che fare con te ma purtroppo siamo costretti a essere una squadra. Ti aggiornerò in caso di novità e mi aspetto lo stesso da te.»
«Sta' sereno, fratellino.»
Chiudo la chiamata senza rispondere ma non nego di provare un certo sollievo.
* * *
Nonostante la certezza di non correre alcun pericolo imminente, o almeno nessun pericolo rilevante, non posso fare a meno di intensificare l'attività delle mie sentinelle oltre a ricostituire la flotta esterna che mio padre ha indebitamente abbattuto. Inoltre torna a tormentarmi il pensiero di dover cercare un nuovo pianeta numero uno, oltre al dover necessariamente ampliare quanto più possibile il mio Sistema. La frustrazione di dover stare alle regole di mio padre finché il mio esercito non sarà tanto grande da non essere più trasportabile è davvero forte, ma non mi lascio sopraffare.
«Tra poco più di trenta ore attraccheremo su Vegeta» dico a Zarbon. «Avevo intenzione di rimanerci ma dopo questo attacco mi sono accorto che non possiamo permetterci una pausa dalla conquista. Come la vedi?»
«Ha ragione, Lord Freezer. Le consiglierei di non sostare troppo sul pianeta Vegeta se solo non le fosse così indispensabile.»
«In fondo non lo è» ammetto. «Ma credo in ogni caso che mi intratterrò qualche giorno. Il tempo di comprendere quanto quelle scimmie saiyan siano disposte a sacrificare per ottenere la mia approvazione.»
«L'unica alternativa sarebbe mandare qualcuno a conquistare per lei. Gli stessi Saiyan potrebbero essere ottimi a questo scopo.»
Scuoto il capo. «Lo faranno di certo, ma non subito. Per quanto io sia influente non voglio costringerli a partire appena metto piede sul loro pianeta... ho altri piani che meritano la precedenza.»
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Freezer: Origins | DragonBall
FanfictionMolti anni prima della storia che tutti conosciamo Freezer era principe sul pianeta Cold numero uno, alla corte di suo padre. È da qui che inizia la sua ascesa grazie al suo immenso potere, alla sua ambizione e alla superbia che lo porterà a primegg...