Percepisco la loro presenza fuori dalla stanza ancor prima che la porta si apra. Come previsto pochi attimi dopo i miei uomini sono alle mie spalle; non può essere nessun altro considerando i loro passi, alcuni leggeri e felpati, altri pesanti e grevi. Li accolgo con un sorriso mentre mi volto.
«Lord Freezer» mi salutano. Zarbon si inchina, Dodoria abbassa la testa dinnanzi a me.
«Bentornati. Sono davvero compiaciuto di apprendere della vostra vittoria. Avete impiegato meno di un giorno, proprio come avevo previsto.»
«Dodici minuti, per l'esattezza» precisa Zarbon e sembra particolarmente attento a sottolineare il concetto. Credo che debba essere molto orgoglioso di questo risultato.
«Molto bene, non avevo dubbi. Non abbiamo neanche avuto modo di comunicare tanto avete fatto in fretta. Chi di voi mi narra com'è andata?»
Dodoria si fa avanti e la cosa mi sorprende. Non credevo fosse propenso alla narrativa: la mia era una domanda di rito, ero certo che avrebbe parlato Zarbon. Evidentemente l'esperienza deve avergli sciolto la lingua anche se, comunque, non mi pare entusiasta di parlare.
Incrocia le braccia al petto e inizia a raccontare a testa alta.
«Dopo essere atterrati su Tzareg siamo arrivati in uno strano villaggio in cui il rilevatore ci segnalava delle presenze. Io pensavo di raderlo al suolo così che capissero immediatamente con chi avevano a che fare, ma Zarbon ha pensato di parlare con gli abitanti per contrattare in modo da risparmiarli nel caso ti fossero stati utili. Quindi abbiamo atteso che uno di loro uscisse allo scoperto. Era solo, tutti i suoi amichetti non osavano uscire dalle case.»
Zarbon lo osserva sott'occhio con le braccia incrociate e in volto uno strano sorriso compiaciuto. Non capisco se trovi divertente il ricordo o, forse, sa che questa narrazione gli renderà giustizia e già pregusta il continuo.
«Mentre stavamo parlando con quest'alieno con tutte le migliori intenzioni» continua Dodoria «un altro di loro ha deciso di fare l'eroe e ci ha imprigionati con una strana telecinesi. Poi con qualche tecnica particolare ci ha immobilizzati.»
«Ci ha riferito di saper governare il tempo» interviene Zarbon. Mi faccio attento. «Una tecnica dalla bassa durata, in effetti, ma interessante considerando che grazie a quella è riuscito a neutralizzarci. Se avesse voluto ucciderci mentre non potevamo muoverci lo avrebbe fatto senza problemi.»
«E perché non lo ha fatto?» chiedo, sinceramente stupito. Lui si stringe nelle spalle.
«Voleva utilizzarci per ricattarla, probabilmente. Mentre non potevamo muoverci ha mandato il suo amico a chiamare rinforzi per farci imprigionare. In ogni caso, Lord Freezer, terrei d'occhio quel pianeta. In pochissimi sanno gestirla e questi compensano il loro basso livello con una tecnica del genere.»
«Sì, credo proprio di sì. Continua pure, Dodoria.»
Il madoriano si blocca, pare cercare il coraggio. Ho l'impressione che fosse sollevato all'interruzione di Zarbon: forse pensava che non gli avrei chiesto di andare avanti con il racconto. Uno strano dubbio inizia a strisciare in me: che non sia andato tutto secondo i piani? Altrimenti perché tanta reticenza nel narrarmi del loro successo?
«Dicevo, ci ha catturati con questa tecnica e immobilizzati con la telecinesi. Ho provato a liberarmi fin da subito ma nei primi momenti la barriera era troppo potente, così... l'ingegnoso Zarbon ha avuto la geniale idea di fargli perder tempo. Grazie a questa magnifica pensata gli abbiamo fatto consumare energie inutilmente senza che si sognasse di danneggiarci e abbiamo potuto liberarci prima che arrivassero i rinforzi.»
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Freezer: Origins | DragonBall
FanficMolti anni prima della storia che tutti conosciamo Freezer era principe sul pianeta Cold numero uno, alla corte di suo padre. È da qui che inizia la sua ascesa grazie al suo immenso potere, alla sua ambizione e alla superbia che lo porterà a primegg...