Non credevo che lo avrei mai detto anche se, ora che ci penso, il concetto è abbastanza ovvio: la tortura è divertente solo finché la vittima soffre. È la prima volta nella mia esistenza che mi ritrovo dinnanzi a questa consapevolezza ed è ridicolo che a dimostrarmelo sia proprio uno come Granium, eppure non si smette mai d'apprendere: evidentemente ci si abitua anche al dolore, o forse è solo la razza di questa feccia ad assuefarsi in modo così inammissibile.
Dodoria gli dà un altro pugno ma nonostante il mugolio di dolore lui si ostina a non aprir bocca.
«Sei nelle mie mani, Granium, non hai modo di sfuggirmi. Arrenditi!»
Non dice nulla. Resta lì, con la testa bassa e il sangue che gli gocciola via dalle labbra semiaperte finendo sul pavimento. La frustrazione che provo è davvero indescrivibile: non mi era mai capitato di avere così poco potere su qualcuno e non riesco ad accettarlo. Di solito la tortura porta gli animi a indebolirsi... qui, invece, pare avvenire esattamente l'opposto.
Un mio cenno e il pugno di Dodoria gli s'infrange nuovamente sul ventre, ma la reazione non mi soddisfa. Non soffre più, sembra ridotto a un fantoccio e forse il motivo è proprio il progressivo disfacimento del suo corpo: ormai credo che gli sia rimasto ben poco di intatto tra ossa, tendini e organi interni.
«Parla!» urlo, ma non ottengo risposta.
Dannazione!
Dodoria attende il mio ordine, ma non arriverà: non ha più senso procedere. D'improvviso comprendo di non potermi spingere oltre: nemmeno le vasche di rianimazione riescono più a mettere in sesto quel corpo così inerme.
«Lord Freezer, non ha ancora confessato?»
Zarbon entra nella stanza dopo esser stato in Sala di Comando a raccogliere le ultime informazioni. Non rispondo a una domanda così idiota con una risposta così ovvia.
«Novità?»
Annuisce. «Da Netiko hanno confermato di aver avvistato la nave di suo padre entrare nell'orbita. Una nave da tremila uomini, dicono, di quelle aerodinamiche capaci di superare la velocità del suono. Non è incredibile che abbia impiegato così poco a raggiungerlo.»
«Non c'è più tempo» dico scuotendo il capo. Ormai è solo una questione di attesa nel vedere cosa accadrà.
Mi rivolgo verso Granium. L'unica consolazione è che ormai non ha più la forza di esibire quel ripugnante sorriso.
«Tra poco non mi sarai più di alcuna utilità ma se speri che possa toglierti di mezzo ti sbagli. Tu vivrai finché non lo deciderò, e soffrirai quanto nessuno in quest'Universo ha mai sofferto. Ti do la mia parola!»
Zarbon mi interrompe prima che possa riflettere su cosa fare.
«Lord Freezer, se posso, non credo sia il caso di continuare» afferma, dando voce ai miei pensieri. «Quell'essere è così malridotto che non sopporterebbe un'altra sessione ancora a lungo. In ogni caso credo di avere un'idea...»
Mi volto verso di lui. Sta sorridendo e non si mostrerebbe così sicuro di sé se la sua idea non fosse davvero geniale.
«Esponi.»
Non attendeva altro.
«Ha detto di non volersi disfare di quest'essere ma lui morirà presto se resta in quel corpo. Tuttavia le ricordo che abbiamo in nostro possesso un prigioniero capace di effettuare lo Sdoppiamento...»
Non continua, lascia alla mia immaginazione il resto, e in effetti comprendo più velocemente di quanto mi accorga. Alzo le sopracciglia, godendo dell'immensa prospettiva di poter rinnovare la sofferenza del mio fantoccio personale praticamente all'infinito.
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Freezer: Origins | DragonBall
FanfictionMolti anni prima della storia che tutti conosciamo Freezer era principe sul pianeta Cold numero uno, alla corte di suo padre. È da qui che inizia la sua ascesa grazie al suo immenso potere, alla sua ambizione e alla superbia che lo porterà a primegg...