I - Scherno e compromessi
Quando quel maledetto di Freezer mi ha detto che sarei dovuto partire assieme a Zarbon per imparare a fare squadra ho pensato stesse scherzando. Insomma, non poteva essere serio. A che sarebbe servito? Alla fine tutto ciò che dobbiamo fare è seguire i suoi ordini, cosa conta se questo signorino mi piace o meno?
A quanto pare no, non scherzava affatto. Ormai è ben chiaro dato che siamo appena sbarcati su Tzareg e Zarbon è di fianco a me, uscito dalla sua Attack Ball che fino all'ultimo ho sperato potesse schiantarsi contro un meteorite.
Inizia ad armeggiare col suo rilevatore senza dire niente e io lo guardo, tutto tirato a lucido, con la sua treccia e quei gioielli che lo fanno sembrare soltanto lo spocchioso principe che forse vorrebbe essere.
So che osservandolo così gli do fastidio e so ancor meglio che sta evitando apposta di guardarmi: devo essere davvero orribile ai suoi occhi, no? Mi viene da ridere. Non sono forse il brutto mostro con cui deve per forza andare d'accordo se vuole continuare a piacere a Freezer? Quest'essere sarebbe capace di vendersi anche l'anima per il potere che Freezer può dargli eppure stavolta mi sembra che, per lui, accontentarlo sia più difficile del previsto. Per me, invece, tutto ciò non è che una noiosa scocciatura.
«Che silenzio. Forse se mi impomatassi un po' sarei di tuo gradimento, principessa?»
Lo vedo arricciare il naso, schifato, e questo non fa altro che farmi divertire. Bene, è sensibile alle provocazioni, d'improvviso si scopre che questa missione non sarà del tutto male.
Non mi parla ancora ma non mi serve che lo faccia.
«Freezer ci vuole uniti come due amichetti. Forza, vieni a darmi un abbraccio.»
«Smettila» mi dice. Dal suo tono capisco che non deve per niente essere divertito dalla mia simpatia. Mi dà le spalle mentre ancora cerca di settare il suo rilevatore; tanto intelligente e non riesce a far partire nemmeno un apparecchio idiota come quello.
«Pensa a seguire la missione e setta lo scouter, non avrai tempo per farlo in seguito» aggiunge.
Mi stringo nelle spalle ignorando le sue parole.
«Come facciamo a fare amicizia se non mi parli?»
«Non ho alcuna intenzione di stringere un legame con un essere inferiore come te.»
Questo non doveva dirlo, il signorino. Sento i pugni fremere dalla voglia di afferrarlo per quella bella treccia e stracciargliela dalla testa con un solo strappo netto.
«Essere inferiore io! Almeno quando attacco non ho paura di scheggiarmi le unghie.»
Sta sorridendo e io so il perché, e proprio per questo non ho intenzione di lasciargliela passare liscia. Con quell'atteggiamento vuole ricordarmi cose che faccio di tutto per dimenticare e ci riesce bene. La rabbia al pensiero di ciò che accadde nelle prigioni mi divora.
«Non permetterti di prendermi in giro» gli intimo, tentando di mantenere la calma. Sono certo che Freezer non sarebbe contento se lo ammazzassi, voglio cercare di evitarlo almeno adesso, anche se credo non sarà facile se continua a riportare a galla quella storia.
«Hai detto di non essere inferiore, no? Non mi è parso. Tutto qui.»
«Stai cercando di farmi arrabbiare? Non ci riuscirai. Quella volta ti ho lasciato scappare apposta.»
«Come no» stavolta ride sul serio. «Ti avrei stretto la gola contro le sbarre fino a romperti il collo se non mi avessi consegnato le chiavi. Fossi stato io a fare la guardia sarei morto piuttosto che farlo... ma questo Freezer non lo sa, vero? È così preso dalle sue faccende che nemmeno si è preoccupato di chiedere come sia successo. Pensa che sia fuggito con la forza, forse spaccando tutto. Sei salvo solo per questo.»
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Freezer: Origins | DragonBall
FanficMolti anni prima della storia che tutti conosciamo Freezer era principe sul pianeta Cold numero uno, alla corte di suo padre. È da qui che inizia la sua ascesa grazie al suo immenso potere, alla sua ambizione e alla superbia che lo porterà a primegg...