Élite

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Granium ci accoglie all'apertura della porta scorrevole. Non lo guardo neppure: i miei occhi corrono alle sue spalle dove vedo Zarbon, il nemaniano, composto ma visibilmente provato, come se avesse appena combattuto. Anzi, ha di certo combattuto: lo si capisce in primis dal fatto che è, contro i miei ordini, al di fuori della cella in cui l'ho fatto gettare.

Zarbon mi guarda stranito e quando mi chiedo il motivo ricordo di essere nella mia forma originale. Comunque non si lascia intimorire, anzi: dopo quell'attimo di sbandamento si mette rapidamente in ginocchio, piegandosi in una profonda riverenza. Ero così certo che mi avrebbe attaccato o aggredito che resto attonito, ma non mi scompongo.

«Che ci fa lui qui?» dico, ma non guardo il traditore. I miei occhi sono fissi su Zarbon. Finalmente so perché questo giovane mi attrae tanto: non è di certo il suo aspetto, nonostante sia davvero affascinante, bensì la totale, intensa devozione nei miei confronti che traspare da ogni suo gesto. È a dir poco inebriante.

Lui stesso risponde al posto di Granium.

«Lord Freezer, non era mia intenzione mancarle di rispetto. Volevo che sapesse che non le ho mentito e non lo farei mai. Nessuno che abbia idea della sua potenza oserebbe mai sfidarla.»

Ruffiano, ma suona bene. Cooler alle mie spalle ride divertito da tanta deferenza.

«Quindi sei fuggito solo per dirmi questo? Avresti potuto farlo quando ti avrei liberato, dato che eri consapevole di essere nel giusto.»

«Ha ragione, Lord Freezer, ma volevo meritarmi il mio posto accanto a lei sotto ogni punto di vista.»

Non insisto. So a cosa mira questo nemaniano, lo si capisce immediatamente: quella della fuga è stata solo una scusa per dimostrarmi la sua forza. E io non posso negare di esserne davvero impressionato, se è riuscito a disfarsi persino di Dodoria. Tuttavia noto qualcosa in lui: un lieve tremore che tradisce dell'esitazione.

Ricordo che il comunicatore vibrava già prima che Nemanan saltasse in aria. In un attimo sono certo che abbia visto tutto e mi accorgo che su di lui pesa tutta la sofferenza che quello spettacolo debba avergli provocato. Che non si aspettasse una soluzione così drastica? Sarebbe stupido da parte sua. Forse, semplicemente, sta ancora venendo a patti con se stesso. Una sola cosa è certa: il suo piano ha funzionato alla perfezione. Non posso lasciarmi scappare un servitore di tale potenza.

«Ho delle disposizioni.»

L'élite mi accerchia e io li guardo a uno a uno. Zarbon sta per muoversi ma io gli faccio cenno di restare dov'è in ginocchio.

«Dodoria, vieni anche tu.»

Avanza, a testa alta, dall'angolo della stanza in cui era fermo. Se lo conosco come credo la fuga di Zarbon deve averlo scottato ma sono lieto di riscontrare che non ha perso la sua fierezza.

«Da oggi cambieranno un po' di cose. Dopo attente riflessioni sono giunto alla conclusione che non desidero più uomini di mio padre così vicini a me.»

Riesco quasi a percepire Cooler sbuffare quando nomino le attente riflessioni, ma lo ignoro. Tutta la mia concentrazione va all'élite, che impallidisce all'unisono mentre Zarbon e Dodoria drizzano le orecchie. La situazione è piuttosto chiara: forse qualcuno ha intuito cosa accadrà adesso ma nessuno può aver previsto tutto, di questo sono certo. Sarà una bella sorpresa anche per loro.

Sfogare la mia ira con Cooler mi ha fatto bene. Ora che ho la mente più lucida mi accorgo che giustiziare il traditore di persona sarebbe divertente, ma non quanto lo è la mia nuova idea.

«Voi quattro» indico l'élite escluso Granium. «Sarete promossi a Comandanti dei vari settori. Troverete altri ruoli di rilievo, ma da questo momento in poi non voglio più vedervi nella mia élite.»

Freezer: Origins | DragonBallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora