AIDEN MILLER
Le metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e lei poggia la testa sul mio petto. È semplicemente stupenda. Penso mentre le bacio la fronte. Le alzo il mento in modo che le nostre labbra si sfiorino e la guardo negli occhi
《Ho voglia di fare l'amore con te》
Mi sussurra guardandomi la bocca. Le sorrido. Le poggio una mano sulla guancia e mi avvicino al suo viso. Così lentamente che emette un verso infastidito. Ridacchio. Poggio le mie labbra sulle sue e chiudo gli occhi. Bum.Bum.Bum.
Sento solo questo. Il suono del mio cuore o forse il suo. Non lo capisco. Metto una mano sul sul fianco invitandola a mettersi su di me. Lo fa e la stringo più forte.
《Ti amo》
Le confesso. Due parole che non avrei mai pensato di dire a una persona. Ma sopratutto due parole che non avrei dovuto dire.《Aiden?》
Qualcuno mi picchietta sulla spalla e io mi giro di scatto. Faccio una smorfia rabbiosa e fulmino con lo sguardo Derek.
《Cosa c'è?》
Ringhio. Lui alza il mento.
《Spara. Cos'hai?》
Scuoto la testa. Guardo l'orario.
《La pausa pranzo è finita,devo andare》
Dico alzandomi dal tavolino e risalendo al piano in cui lavoro.
《Miller》
Mi giro e sghignazzo vedendo Sydney.
《Cosa fai qui?》
Le domando
《Secondo te cosa si fa in una palestra?》
Sorrido malizioso
《Io ho fatto molte cose qua dentro》
Mi lecco le labbra e mi avvicino a lei.
《Io non faccio quello che fai tu》
Dice ridacchiando
《Con me puoi farlo》
Apre bocca per dire qualcosa,ma viene interrotta
《Ehi》
Mi giro e vedo la ragazza rossa che mi sta sempre attorno. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. Afferro Sydney per un braccio e la porto dentro uno sgabuzzino. Fa un ghigno e io rido.
《Perché mi hai portata qui?》
Alza un sopracciglio e si scosta i capelli.
《Non mi sta molto simpatica quella ragazza》
《Non è una vera risposta》
Faccio spallucce. Mi siedo sopra uno sgabellino,che si trova dentro la piccola stanza, e poggio i gomiti sulle ginocchia. La guardo mentre scivola contro la porta,sedendosi a terra. Il suo sguardo non mi lascia e nemmeno il mio lascia lei. Si morde il labbro inferiore.
《Tra poco devo andare,sono venuta in compagnia》
Sussurra lanciandomi uno sguardo che non riesco a decifrare. Annuisco incapace di dire qualcosa. Come succede ogni volta in sua presenza.
Anche io dovrei andare. Ancora manca una buona mezz'ora alla fine del mio turno di oggi,ma il mio corpo non ha nessuna intenzione di muoversi.
Bussano alla porta e sento che gridano il suo nome. Si alza di scatto e senza degnarmi di un saluto se ne va.
Guardo ancora perplesso il punto in cui si trovava. Serro la mascella e mi alzo dallo sgabellino,uscendo dal ripostiglio.***
《Stai attento,Aiden. È importante》
Sbuffo
《Ho capito,papà. Andrà bene. Te lo prometto》
Dico con sincerità,un tono che uso solo con le persone importanti. Quelle che si possono contare sulle dita di una mano.
Mi scruta per alcuni secondi,dopo sospira e lascia perdere. Si aggiusta nuovamente la cravatta e io lo saluto,faccio la stessa cosa con mia madre ed esco da casa loro.
Salgo sulla moto,ma qualcosa,o meglio qualcuno, da lontano attira la mia attenzione. Mi blocco con il casco tra le grinfie e osservo la figura. Ne arriva un'altra,ma non riesco a distinguerle.
Scendo della sella, mi avvicino silenziosamente e senza farmi notare.
Stanno parlando con toni gelidi e distaccati. Come se non fossero tanto felici di vedersi.
《Devi farlo uscire da lì! Altrimenti farò una visitina a tua figlia,sai... per fargli vedere quanto sono bravo con l'attività fisica》
Noto che c'è anche un terzo ragazzo e proprio lui si mette a ridere nel sentire ciò che dice l'amico.
《Non osare nominare mia figlia! Non ti permettere!》
Ma quello è... Adrian Jhonson.
Cosa fa lui qui? Davanti casa dei miei? E chi sono quelle persone?
Scuoto la testa e continuo ad ascoltare.
《Altrimenti che fai?》
Dice il ragazzo che stava ridendo. Jhonson abbassa la testa. I miei piedi mi conducono verso di loro.
《Ehi!》
Urlo
《Che succede qui?》
Domando con aggressività
《Ehm ... Aiden non penso che ti debba immischiare》
Mi dice Jhonson deglutendo con sguardo spaventato.
《Cosa succede?》
Ripeto a denti stretti
《Nulla che ti riguarda, ragazzino》
Dice il ragazzo più muscoloso e robusto
Alzo un sopracciglio e il mento.
《Con chi pensi di star parlando,idiota?》
Domando con aggressività e superiorità
《Con un coglione che non sa in che guaio si sta cacciando》
《Ne ho fatti tanti di guai in tutta la mia vita e non ho mai avuto paura,non comincerò adesso》
《Adrian? Aiden?》
Ci giriamo verso mio padre che si sta avvicinando a noi, con aria curiosa e confusa.
《C'è qualche problema?》
《No...》
Interrompo Adrian
《Sì,papà. Questi tipi stavano infastidendo il signor. Jhonson》
Mio padre sposta lo sguardo verso di loro
《Ah Sì?》
Domanda minaccioso
《No,non è così》
Dice in fretta Adrian
《Invece sì》
Insisto
Ma perché non lo vuole ammettere?***
Se non ci riesco mio padre mi ammazza
Se non ci riesco mio padre mi ammazza
Se non ci riesco mio padre mi ammazza
L'unica frase che mi ripeto da un'intera serata. Infondo è così. Se non riesco a gestire tutto per il meglio e se Andre,magari per il nervoso,non riesce a combattere bene: io e mio padre non riusciremo a raggiungere l'obbiettivo di praticamente una vita! Vogliamo fare un accordo con Gary Parker ,il padre di Sean Parker. Un uomo che ha,quasi,tutta la malavita di Las Vegas al suo potere. Ma lui potrebbe aiutarci ad incassare molto di più e magari cambiare locale per combattere. Io e mio padre siamo stufi di questa baracca
《Dai il meglio di te,per favore》
Supplico Andre. Lui,in risposta,mi tira un pugno contro la spalla ridendo.
《Tranquillo,Aiden. Andre sa quello che fa》
Dice Derek mentre il mio migliore amico sale sul ring.
Un qualcosa mi induce a girarmi volontariamente verso l'angolo dove,solitamente,si trova Sydney. Oggi non c'è. Una delusione si fa strada tra il mio stomaco e il mio petto. Il nervosismo si aggiunge.
《Mi cercavi?》
Sorrido e Derek alza un sopracciglio guardandomi.
《No,per niente》
Lei mi sorride
《Ma tu sei la ragazza del coltellino,quella che non mi ha voluto dire il suo nome》
《Sono Sydney》
Dice guardandolo. Con uno sguardo che non riesco a decifrare.
Ti stai distraendo! Ricordati del combattimento.
Spalanco gli occhi e guardo il ring.
Sorrido. Andre continua a dare violenti pugni all'avversario che si trova a terra.
《È in gamba》
Dice una voce rauca. Mi giro alla mia sinistra e vedo Gary Parker con suo figlio accanto.
《Lo pensiamo tutti,signore》
Dico sorridendogli educatamente
《Io no》
Derek ridacchia sentendo quello che ha detto Sydney
《E questa signorina? È la tua ragazza?》
Domanda Sean. Lei sghignazza
《Non è alla mia altezza》
Risponde. Derek si trattiene nello scoppiare a ridere e diventa paonazzo in viso.
《Potresti stare zitta?》
Le sussurro,cercando di non farmi sentire dai Parker. Alza il mento e mi guarda le labbra.Deglutisco.
Perché l'ha fatto?
Ho avuto una reazione da imbecille al suo gesto.
《È simpatica,Aiden. Non è la ragazza che ha provocato una rissa e fatto fermare i ragazzi che stavano combattendo?》
Lui era presente?
《Sì,sono proprio io. C'è qualche problema?》
Risponde serrando i pugni e la mascella.
Gary ride sorpreso.
《Mi piacciono molto le ragazze sicure di sé. Fa proprio per te,Aiden》
Dice Sean e il padre concorda.
Non mi danno il tempo di ribattere che si allontanano per andare più vicini al ring.
Derek scoppia definitivamente a ridere e io fulmino con lo sguardo Sydney.
《Hai idea di con chi stavi parlando?》
《Pensi che non sappia chi è Gary Parker?》
Mi risponde lei sfidandomi. Come sempre.
《Ti adoro,ragazza!》
Dice il mio amico indicandola con euforia. Lei lo ignora e continua a guardarmi. Dio,che occhi!
Per la prima volta sento di non poter reggere lo sguardo di una ragazza e lo distolgo. La sento ridacchiare soddisfatta e io alzo gli occhi al cielo.
《Sei un idiota, Miller》
La guardo sorpreso e con la bocca semiaperta.
《Concordo》
Dice Derek.
《Finiscila》
Dico infastidito e mi allontano da loro.
Se ne era accorta. Aveva vinto,anche questa volta.
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NOI 2 (#Wattys2019)
RomanceCOMPLETA. *È CONSIGLIATO LEGGERE IL PRIMO LIBRO* Sydney Johnson capace di confonderti e sorprenderti. Segnata da una notte che sembrava non finire mai per lei. Nasconde le sue emozioni attraverso la rabbia. Troppo orgogliosa per ammettere i suoi err...