CAPITOLO 31

403 19 0
                                    

SYDNEY JOHNSON

Frederic Brown. Non so cosa voglia esattamente, ma ho sentito parlare di vendetta verso mio padre. Perché proprio mio padre?

L'amico di Lucas si avvicina a me con un bicchiere d'acqua e, sotto ordine del capo, lo stesso Lucas mi slega.

Bevo tutto in un sorso e sento leggero sollievo alla gola. Tutto sotto lo sguardo dei tre ragazzi che mi scrutano attentamente, forse per paura che io scappassi in qualche assurdo modo. Dopo aver bevuto in pochi sorsi, Lucas va per legarmi nuovamente , ma il ragazzo dai capelli neri lo ferma e Frederic stranamente non ribatte.

"Lascia stare, ha pur sempre i piedi legati" dice lui scrutandomi

"Ma proverà a difendersi..." dice Moore obbiettando, ma viene fermato dal suo capo con un cenno brusco della mano

"Sta zitto, Lucas. Chris sa quello che fa"

"Potete lasciarmi da solo con lei?" domanda continuando a guardarmi. La paura mi assale nuovamente e mi ritrovo a deglutire quando gli altri due chiudono la porta alle loro spalle, uscendo. Cosa mi vuole fare?

"Sta tranquilla, non voglio violentarti o cose del genere. Ti verrà difficile crederlo, ma non sono un tipo che tocca le donne senza la loro volontà. Anche perché non ho mai questi problemi" dice sorridendomi maliziosamente

Continuo il mio silenzio che va avanti ormai da ore,ma non so precisamente quante.

"Perché non parli?" mi domanda serio, come se gli importasse veramente.

Serro la mascella e lo guardo con la bocca chiusa

Notando che non riceverà risposta, si volta verso il tavolino di legno che si trova infondo alla stanza e sento che riempie un altro bicchiere d'acqua. Me lo porge e io lo afferro senza pensarci due volte.

"Hai fame?"

Soffico una risata alla sua domanda. Io ho fame? Quelle volte che vado ad un fast food o una semplice tavola calda con i miei amici mangio come un maiale, ma per il resto le mie giornate le passo a stomaco vuoto. Sento che sto ricadendo dentro il baratro dell'anoressia. Quello che mi ha portato a stare ancora più male i primi anni dalla morte di Stefan.

Scuoto la testa non riuscendo a trattenere una leggera risata che subito nascondo, ritornando seria.

"Cosa c'è di tanto divertente in ciò che ho detto?" chiede sinceramente curioso.

Sono stanca di fare la scema che non parla quindi decido di rispondergli a voce.

"Niente" dico con voce sicura

Lui sembra apprezzarlo perché sorride come se avesse sentito la cosa più splendida di questo mondo, una musica.

"Finalmente ti sei convinta ad aprire bocca " dice con un sorrisetto trionfante che ignoro volutamente

"Prima o poi avrei dovuto farlo" dico con tanta freddezza da mettere i brividi a me stessa

"Allora ... Sydney Johnson, ammetto di non sapere il perché il mio capo ha deciso di rapire proprio te quindi non chiedermelo" dice

"Non era mia intenzione. Sai, solitamente non do tante confidenze ai rapitori e se fossi uno di loro non le darei nemmeno ai miei ostaggi. Sopratutto quelli come me" dico aggressiva e lui scoppia a ridere

"Con chi credi di star parlando,ragazzina?" chiede avanzando di un passo verso di me e stringendo i pugni

"Con uno che vale poco se va dietro a gente del genere" dico indicando la porta per far capire che parlo dei suoi amici

NOI 2 (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora