CAPITOLO 27

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AIDEN MILLER 

"Era brillo, ma non completamente. Aveva abbastanza lucidità per guidare, ma lo avrebbe dovuto fare lui perchè io avevo quattordici anni e non avevo ancora la patente. Non potevo chiamare i miei genitori perchè non sapevano che io fossi andata a quella festa,mi avrebbero messa in punizione e se sapevo che l'alternativa era fare un incidente, credimi, per la prima volta avrei preferito la punizione"

Annuisco continuando ad ascoltarla

"D'un tratto delle luci ci accecarono e lui si mise le mani davanti agli occhi perdendo il controllo del volante e quindi sbandammo con la macchina e da lì ... beh sai tutto"

Le afferro la mano e distolgo lo sguardo per evitare di vedere il suo dolore o per paura che si mettesse a piangere. Scuoto la testa e faccio un sorriso amaro. Non ricordo di aver mai visto Sydney piangere.

"Tu? Come ti sei sentito dopo quell'incidente?" mi muovo nervosamente a quella domanda. Mi ha preso contropiede 

"Io... dopo che ho scoperto che era morto un ragazzo mi sono sentito tremendamente in colpa anche se non ero io a guidare, infatti la persona che ha sofferto più di tutti è stata sicuramente mia zia " 

Vedo che serra la mascella

"Si è sentita un'assassina e da lì è inizato praticamente l'inferno per lei. Stava giorni senza mangiare e finchè non si è ripresa non è ritornata a lavoro. Era dimagrita un sacco ed era sempre pallida"

Noto che abbassa lo sguardo e mi fermo

"Mh.. va tutto bene?" le domando 

"Tua zia era la mia psicologa" dice velocemente e improvvisamente

Spalanco gli occhi, ma solo per una frazione di secondo. Adesso capisco perchè si conoscevano, tutto torna. I loro sguardi complici, i sorrisi che si dedicavano come se si conoscessero da una vita e mia zia che la tranquillizzava delle mie condizioni di salute come se fosse abituata al suo comportamento. Da una parte sono sorpreso, ma dall'altra sono contento che me l'abbia detto mi sono levato un peso, una curiosità che volevo sapere.

"Capisco" eppure riesco a dire solo questo, non mi esce altro dalla bocca

"Capisco? Tutto qua? Non mi prendi per pazza perchè per tutti questi anni sono andata dalla psicologa dato che avevo problemi mentali?" mi domanda quasi con rabbia

La guardo confuso 

"Perchè dovrei?" lei apre la bocca, ma subito dopo la richiude non sapendo come rispondermi

"Io... non lo so" dice in un sussurro e distogliendo lo sguardo. 

Le afferro il mento con due dita e la faccio girare verso di me, puntando gli occhi nei suoi. La mia vista scende verso le sue labbra, leccando le mie. Adesso i nostri nasi si toccano e il suo respiro si fonda con il mio. Sto per afferrarle la guanci, ma qualcuno bussa alla porta e Sydney balza sorpresa e spingendomi via. Rotolo per il letto e cado giù. Scoppia a ridere e io mi metto seduto per terra fulminandola con lo sguardo.

"Avanti!" urla in direzione della porta 

Suo padre l'apre e subito mi guarda confuso 

"Cosa ci fai a terra, Aiden?" Sydney scoppia a ridere una seconda volta e se non fosse stata femmina le avrei già tirato un pugno

"Tua figlia" dico rabbioso. Come se capisse annuisce e alza gli occhi al cielo buttando un'occhiataccia a Sydney. Ridacchio e lei alza il mento e il sopacciglio destro, Adrian esce dalla stanza e la ragazza si gira verso di me.

"Da quando in qua dai del tu a mio padre?" 

"Ho abbastanza confidenza, viene quasi sempre a casa dei miei genitori" lei lascia perdere il discorso,ma a me ritorna in mente quella volta al Jeff quando ho scoperto che mio padre conosceva Sydney da tempo

"Da quanto conosci mio padre?" le domando senza giri di parole, infatti mi guarda frastornata dal cambio repentino di argomento 

"Da svariato tempo" risponde vaga 

Non mollo e le domando come hanno fatto a conoscersi

"In una delle tante sedute che ho avuto con Irena, da lì quasi ogni giorno veniva per una causa che rigurdava anche tua zia. Fingevo di non ascoltarli, ma mi sembra di aver sentito che il suo ex marito era ossessionato da lei e nonostante il divorzio non la lasciava in pace"

Annuisco capendo che parla di Corrad, l'ex partner di mia zia. Non mi giunge nuova questa storia, ma dopo varie denunce la polizia ha finalmenete deciso di degnare mio padre e mia zia di un pò d'attenzione e Corrad è stato avvisato dai poliziotti stessi che, se non l'avesse lasciata in pace, sarebbe stato arrestato subito. Sono contento che tutto questo sia finito.

"Perchè sei ancora per terra?" mi domanda Syd distraendomi dai miei pensieri. 

Mi guardo ed effetivamente noto che sono ancora seduto sul pavimento. 
Scoppio a ridere e salgo sopra il letto con l'intento di vendicarmi 

"Vieni qua"  e le comincio a fare il solletico mentre lei si dimena sotto di me

***

Ma chi cazzo è quello?

Sydney fa volare bottiglie di qua e di là mentre dietro il bancone, accanto a lei, c'è un coglione che le sorride sempre. Sono tentato di andare da lui e levargli quel sorrisetto a forza di pugni, ma Jordan attira la mia attenzione chiedendomi se mi sono ripreso del tutto dopo l'incidete

"Ci sono alcune cose che ancora mi portano tanta fatica e dolore, come correre o fare pesi e vari esercizi, ma a parte questo mi sento in forma" gli rispondo cercando di non far trasparire la mia rabbia nella voce e lui annuisce, dandomi una pacca sulla spalla.

Ritorno a guardare nella direzione di Sydney e vedo che lei e quel ragazzo si danno colpi di anca scherzando e ridendo. Stringo i pugni e la mascella e distolgo lo sguardo, posandolo su mio padre che in questo momento vorrei usare come sacco da box anche se non c'entra proprio nulla.

"Geloso eh?" 

Chloe compare dietro di me e mi dice queste parole all'orecchio, mentre Andre sembra aver sentito e mi fa un sorrisetto complice. Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa ignorandoli.

"Quindi non lo sei?" mi chiede con una punta di furbizia

"Perché dovrei?" domando facendo finta di essere confuso e in tutta risposta lei alza le spalle e se ne va raggiungendo la sua migliore amica al bancone. Quest'ultima si illumina vedendola e le fa l'occhiolino. 

Non ho mai capito che rapporto hanno Sydney e Chloe, ma posso garantire che non è un rapporto 'normale' tra semplici amiche. Se non li conoscessi potrei dire che sono sempre gentili l'un l'altro, ma con il tempo ho capito che , la maggior parte delle volte, sono tutt'altro. Due ragazze che non hanno paura di dire le cose in faccia alla gente, ma che questa loro caratteristica la usano in giuste occasioni e con le giuste parole. 

"Sono speciali" dice Andre come se mi avesse letto nel pensiero e  guardandole mentre ridono 

"Sono d'accordo" dice Jordan avvicinandosi a noi e urlando in modo da sovrastare i bassi che mi fanno tremare il corpo.

In questo momento Sydney scavalca il bancone dando il cambio ad una ragazza dai capelli neri e viene verso di noi con Chloe. Quando vede il fratello si fionda tra le sue braccia e lui, prontamente, l'accoglie facendole poggiare la sua testa sul suo petto e accarezzandole la schiena. Una donna arriva e le accarezza i capelli per poi darle un bacio sopra, deve essere la moglie. 

Quando Sydney si stacca dall'abbraccio è come se qualcosa in lei fosse cambiato. Il sorriso che prima aveva dedicato a suo fratello ora non c'è più e il suo sguardo è fermo e quasi inquietante, ma quando lo posa su di me una scintilla comincia a brillare dentro esso e io mi ritrovo intrappolato e prigioniero di quella che io considero magia.






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