Prologo

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<Tu che animale vorresti essere?> <Io?> chiedo al mio amico dai capelli neri <Si, tu! E chi se no?> io ci rifletto un attimo... che animale vorrei essere é una scelta molto difficile. Il gatto, il cane, il cavallo... sono troppo scontati... <Il panda.> lui mi guarda strano <Il panda? Nessuno vuole essere un panda.>
<E invece io voglio. Che c'è di male?> dico ovvia <Il panda non fa niente tutto il giorno e poi sono tutti carini e hanno delle guanciotte morbidose da stritolare ogni volta che vuoi, poi i panda non hanno bisogno di svegliarsi presto la mattina per andare a scuola e poi... mangiano il bambù. Ho sempre voluto sapere che gusto ha il bambù. Tu? Che animale vorresti essere?> gli chiedo a mia volta. Lui sembra pensarci su e a volte scuote la testa come per scacciare via l'idea di essere un fenicottero o un animale che di sicuro non gli piace. Io mi giro verso di lui appoggiando la schiena al possente tronco dell'albero e mettendo le gambe incrociate con in mano la margherita che mi aveva dato qualche istante prima. Lui, sempre con le gambe penzolanti dice <Il leone, perché me ne andrei tutto il giorno nella savana a fare quello che mi pare.> sentiamo la mamma di Travis chiamarci quindi scendiamo dall'albero e corriamo verso la mamma del mio amico. <Brooke, c'è qualcuno per te.> lei indica qualcuno alla mia... sinistra. <Mamma!> corro dalla mamma e le salto in braccio mettendole le braccia attorno al collo. <Ciao tesoro mio! Sarai felice di sapere che andremo a vivere a New York...> dice mentre mi poggia a terra. A New York? Io a New York non ci voglio andare, a meno che non venga anche Travis... <Viene anche Travis?> chiedo.
<No, tesoro. Travis non verrà.> col cavolo che vengo a New York se con me non c'è il mio amico Travis <No, mamma. Se Travis non viene a New York non ci vengo nemmeno io! Perché non posso stare qua con la nonna?> la mamma si spazientisce
<Perché... perché... Brooke per favore non fare storie e vieni a New York con me. La valigia è già pronta.> La mamma entra dentro a prendere la valigia. <Trav, io non voglio andare a New York... voglio stare qui con te!> lui si avvicina e dice <Anche io vorrei che tu stessi qui, Bi.>
< Io fra un po' parto. Promettimi una cosa: ci rivedremo?> lui, senza esitazioni risponde
<Si, Bi. Ci rivedremo>
<È una promessa?>
<È una promessa.> ci abbracciamo e intanto ci ripetiamo ciò che ci diciamo sempre: <La nostra amicizia durerà per sempre> dice lui <Per sempre> ripeto io per ricordarmelo. Intanto esce mia mamma ma noi non ci stacchiamo dall'abbraccio. Gli prendo poi la mano e la stringo. <È ora di andare> mi dice la mamma. <Trav...> lo stringo e mi scende qualche lacrima. <Ci rivedremo, Bi. È una promessa.>

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