Capitolo 8

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Jacopo restò da noi tutto il weekend. Mi era mancato veramente molto durante quei due mesi. Ci avevo fatto l'abitudine a vivere con lui. Era diventato persino divertente. Purtroppo il fine settimana terminò e Jay tornò in Italia e io... si io andai a scuola. <Ciao ragazze!> ci dissero gli altri <Hey!> salutai io. <Avete qualcosa da fare oggi pomeriggio?> c'era chi diceva si, chi no. Io ci pensai. Avevo l'impressione che dovevo fare qualcosa che non mi ricordavo, come d'altronde facevo praticamente sempre. <Le prove!> sbraitai. Corsi a cercare mio fratello tra i ragazzi del quarto anno. Appena lo trovai mi precipitai da lui. <Carter! Oggi pomeriggio dobbiamo andare alle prove!> gli dissi sottraendolo da un discorso strano che non avevo capito <Che prove?> ma possibile che non se lo ricordava? <Alle prove con Alice!>
<Ma devo venire anche io?> chiese svogliato <Si! Lo sai che mamma non mi crede! Devi venire anche tu!>
<Ma io mi annoio!> disse come un bambino piccolo che faceva i capricci. <Ti arrangi! Non me ne frega niente! Partiamo di casa alle tre, dobbiamo essere al capannone del padre di Alice alle tre e mezza!> 
<Va bene!> me ne andai. Anche la mia coscienza era a posto. Camminai tranquilla tra i corridoi brulicanti di studenti per tornare dai miei amici. Sentii delle risate. Mi voltai e vidi il gruppetto di Madison e le sue amiche ridere di me. Guardai in basso ma continuai ad andare aventi per la mia strada. Fino a quando Madison si avvicinò e mi buttò per terra i libri che avevo in mano. Mi chinai a raccoglierli sotto gli occhi di tutti gli alunni che erano in quel pezzo di corridoio. Sentii delle mani che mi aiutavano a raccogliere ciò che mi era caduto dalle mani. Alzai lo sguardo e vidi Cameron. Li raccolse metà e poi me li porse. Intanto arrivarono anche gli altri ragazzi tranne Travis. Questo mi fece stare un po' male ma ero felice allo stesso tempo. Felice di questo gruppo di ragazzi che mi voleva bene. <Smettila Madison. Non sei migliore di noi, anzi... direi che sei decisamente inferiore!> disse Sawyer. Detto ciò ci avviammo verso le ragazze. <Grazie mille ragazzi!> li ringraziai <figurati!> mi rispose Colton <Questo ed altro per te!> e lì mi sentii per la prima volta parte di qualcosa. Parte di un gruppo, di un amicizia indissolubile ma che quella volta non si sarebbe sciolta dalla distanza. Andammo in classe recuperando Travis dal corridoio visto che era andato in bagno <Che mi sono perso?> chiese pulendosi la bocca con il dorso fella mano <Abbiamo salvato Brooke> rispose Parker <Brooke?> chiese avviandosi verso di me, sollevandomi dalle spalle e osservando se mi fossi fatta male <Stai bene?> chiese per sicurezza <Si, tutto a posto!> lo tranquillizzai, così entrammo in classe e prendemmo posto, io vicino a Travis.
La professoressa cominciò a spiegare letteratura e io mi persi nelle sue parole, una dopo l'altra.

A mensa ci sedemmo sempre allo stesso tavolo, sempre noi. Appena poggiammo il nostro sedere sulla sedia Autumn cominciò a parlare senza prendere un secondo il fiato... sembrava una di quelle persone che fanno le pubblicità delle medicine oppure Eminem... decisamente Eminem. <Ragazzi! Sabato ci sarà il mio compleanno a casa mia. Potete arrivare verso le sei, poi mangeremo una pizza a casa mia e se ci va potete rimanere a dormire a casa mia. Quante volte ho detto "a casa mia"? Comunque che ve ne pare?> disse sfarfallando le mani al vento. Tutti accettammo. Ero sicura che sarebbe stato divertente: Autumn è la persona più simpatica della terra ed ero sicura che non ci sarebbe stato da annoiarsi.

In un batter d'occhio arrivò il pomeriggio e io e Carter andammo al capannone del padre di Alice. Era già tutto pronto: il palco con il microfono e i leggii. Alice mi diede anche un microfono per ampriare il suono della mia chitarra. Così cominciammo. La sua era una poesia fantastica che parlava dell'amore e delle sue delusioni. Finita la prima prova Alice  <Non mi piace questo effetto. Ti va se ne leggo metà poi tu canti il ritornello e finisco con l'altra metà?> mi propose <Si... sarebbe veramente carino!>
<NOOO!!!!!> gridò Carter mentre stavo parlando <Carter che c'è?> chiesi preoccupata <Mi si è scaricata la batteria del cellulare! Ora che cosa faccio mi annoio per tutto questo tempo?> disse accasciandosi sulla sedia <Mi hai fatto prendere un infarto! Sei pazzo! Vabbè dai vuoi... vuoi venire a cantare con me?> mi guardò <Meglio che niente...> disse facendo spallucce, alzandosi e raggiungendoci sul palchetto. Dopo la lettura della prima metà della poesia di Alice noi duettammo nel ritornello della canzone 'Rock bottom' ci fece le congratulazioni. Mio fratello se la cavava nel canto... ma che dico era veramente bravo anche se si ostinava a sminuirsi. Dopo un'oretta fummo a casa. Sydney mi chiamò <Hey rockettara! Fatto le prove?>
<Si tutto bene!> dissi aggirandomi per casa <Canteremo il ritornello di Rock bottom!> dissi salendo le scale <Canterete? Non sapevo che Alice sapesse cantare!> fraintese <Oh no! Non Alice ma Carter! Io e Carter!> sentii lo schifo spruzzato d'amore nella sua voce <Oh! Si vede ancora con quella stupida di Madison?> entrai in camera <Non lo so e non intendo saperlo! Sai che oggi a scuola quell'arpia mi ha fatto cadere i libri a terra e lui ha guardato senza dire niente e sai chi mi ha aiutato? Cameron! Mi ha aiutato Cameron ma non mio fratello! Sydy ti rendi conto?> sospirò <Si me ne rendo conto... è solo un egocentrico!> mi sdraiai sul letto <Dillo a me che ci convivo da 10 anni! Ci vediamo domani Sydy!> <Ciao!> mi salutò prima di chiudere la chiamata. Era strano mio fratello. Oggi alle prove sembrava un altra persona. Aveva pure aiutato Alice a mettere a posto le cose alla fine delle prove. Oggi sembrava più altruista. E in effetti c'erano giorni in cui lo era. La domanda era: era soltanto bipolare o mi stava nascondendo qualcosa?

La settimana passò in fretta. Persino troppo in fretta. Il sabato era arrivato ed io ero in giro con Sydney per comprare un vestito. Mi fece vedere una marea di vestiti e mi fece anche provare a camminare su dei tacchi alti, diciamo più dei trampoli per i clown del circo che io mi tolsi dopo circa 3,5 secondi. Alla fine mi obbligò a comprare una gonna a balze di pelle nera che arrivava sopra il ginocchio abbinata ad una maglietta a mezze maniche a righe bianche e nere. Sotto mi sarei messa un paio di calze e le scarpe da ginnastica, tanto avrei dormito da Autumn. Anche i ragazzi avrebbero dormito da lei e ci eravamo giurati di restare tutta la notte in bianco ma di sicuro non ce l'avremmo fatta anche perché Sydney alle undici e mezza avrebbe cominciato a lamentarsi che non ce la faceva per poi cadere in un sonno profondo e dormire come un sasso fino alle nove del giorno dopo. Quella volta, però sembrava che fosse più motivata del solito. Prendemmo un gelato e comprammo il regalo ad Autumn. Le prendemmo un abbonamento Netflix e delle candele, visto che lei le adorava. Intanto me ne presi qualcuna anche io visto che le usavo molto molto spesso e mi piaceva come profumavano la mia stanza. In seguito andammo a casa mia, ci preparammo e andammo al compleanno insieme. La casa di Autumn era molto carina. Era all'ultimo piano di un palazzo ma era comunque molto grande. Entrammo in casa e c'erano già Piper, Parker e Colton. Dopo poco arrivò anche Travis. Lui aveva una t-shirt bianca, jeans neri e un giubbotto di pelle sopra. Alle sei meno cinque erano arrivati tutti e avevamo cominciato a parlare un po'di qualsiasi cosa. Alle sette ordinammo le pizze e ci divertimmo a fare voci strane verso quei poveri ragazzi che lavoravano il sabato sera. Ora che ci penso eravamo proprio strani. Ma proprio proprio tanto. Siamo sicuri che stavamo bene? Quando arrivarono le pizze le mangiammo poi andammo in camera di Autumn a giocare ad "obbligo o verità". Cominciò la festeggiata che scelse obbligo e, restando in tema, dovette dire tutto quello che voleva sulle note di "Buon Compleanno" vicino ad Autumn ero seduta io. Ovviamente scelsi verità. Non sceglievo mai obbligo al primo giro. <Se tu e qualcun'altro foste le ultime persone sulla terra... chi sarebbe questo "qualcun'altro"?> mi chiese Colton. Ci pensai bene. Di sicuro avrei voluto Trav ma non potevo dirlo qui davanti a tutti almeno non prima di aver conosciuto bene Travis. <Mio cugino Jacopo.> dissi alla fine <Ci sei molto legata vero?> chiese Travis cogliendomi di sorpresa con un sorriso da ebete sul volto. Annuii, incapace di rispondere tanto ero sorpresa. Veramente non me lo aspettavo da lui. Andando avanti Colton disse che a 13 anni rubò una manciata di figurine di quegli album che si facevano da bambini, Travis venne obbligato a fare la ruota, Cameron venne obbligato a imitare una persona e farci indovinare di chi si trattasse. Lui aveva scelto Madison e l'aveva imitata mettendosi delle scarpe con i tacchi di Autumn (a cui ruppe il tacco) e andando in giro con la sua voce più acuta. Sydney ci rivelò che avrebbe voluto essere Wonder Woman mentre Hazel ci disse che aveva preso per tre volte "non classificabile" e Piper disse che era gelosa di me perché andavo a cavallo. Eravamo proprio un bel gruppo. Mi ricordo che alle due di notte mi svegliai. Vidi tutti coricati per terra. Ci eravamo addormentati giocando come i bambini. Eravamo tutti ammassati l'uno all'altra. Parker non c'era. Lo sentii parlare in bagno: era al telefono <No! No per favore no! Ora devo andare. Si! Si stai tranquilla, scoprirò qualcosa! Ciao.> uscì dal bagno. <Brooke!> disse sussurrando <Era mia madre. Mi ha detto che il mio fratellino piccolo ha avuto mal di pancia e devo scoprire se all'asilo ha mangiato il veleno per i topi!> disse per poi tornare a dormire. Anche io tornai a dormire, non dando peso a Parker. La mattina dopo mangiammo colazione e poi tornammo a casa. Parker mi bloccò fuori al palazzo di Autumn. <Brooke... io ti ho vista che sei un po' strana... ti è successo qualcosa? Magari nel tuo passato che sta ripercuotendo sul presente?> mi fece strana questa domanda da parte sua. <No! È tutto a posto!> cercai di tranquillizzarlo. <Eh dai! Lo sai che a me puoi dirlo!> insistette. Era vero. Di lui mi fidavo. Che sarebbe potuto succedere? <Io... io da piccola avevo avuto un amico che si chiamava Travis a cui ero molto legata. Ora... ora è un po' difficile stare con Travis. Non perché sia una cattiva persona ma per il suo nome. Il mio sogno è quello di ritrovare il mio piccolo amico.> sputai. Non ci credo. Erano anni che me lo tenevo dentro e ora lo avevo detto ad una persona che conoscevo da due mesi. Fantastico. Lui annuì. Avevo fatto la cosa giusta? Ma poi... sua madre che lo chiamava alle due di notte?

*Spazio autrice*
Ciao lettori e lettrici!
Come va?
Vi è piaciuto il capitolo?
Parker ci sta nascondendo qualcosa... pensate sia pericoloso?
E Carter? A volte altruista a volte no... ci sarà qualcosa sotto?
Ricordatevi di mettere tante ⭐️ e 💬!
Ci vediamo al prossimo capitolo!❤️

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