Capitolo 31

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Pov's Brooke
Entrai nella palestra addobbata per il ballo a braccetto con Travis. Mi presi un attimo per osservare quanto gli studenti si erano impegnati per rendere tutto bellissimo. Come sempre c'era un tavolo con gli stuzzichini e un'altro con le bibite, rispettivamente uno alla mia destra e l'altro con la mia sinistra. La musica era già partita ed un gruppo di ragazzi stava ballando al centro della sala con dei bicchieri in mano. Volteggiai ancora un po' con lo sguardo e vidi anche mio fratello, seduto ad un tavolo con i suoi stupidi amici del baseball. Che poi perché li chiamava "amici del baseball" se a baseball, lui non ci giocava? Si limitavano solo a guardare le partite... ma stiamo scherzando? Non li poteva chiamare "amici del baseball"... ma quello non era il momento per pensare ai disagi di mio fratello. Con gli altri ragazzi ballammo qualche canzone e chiacchierammo un po' ma io ero tesissima. Non mi staccavo da Travis e mi voltavo ogni due secondi per spiare i movimenti di Madison e sentirmi sicura. Non era una sensazione piacevole. Quando partì un lento e tutte le coppiette scesero in pista io non sapevo che fare. Gli altri andarono a prendersi qualcosa da mangiare e Travis, esattamente come aveva fatto al prom, mi chiese <Mi concede questo ballo, signorina Davis?> accettai e, cercando di ricordare le mosse che avevo fatto la prima volta per non allertare i presenti con una caduta da circo, allacciai le braccia sul collo di Travis. <Tutto bene? È tutta la sera che sembri preoccupata...> si notava così tanto allora, eh? <Beh... in pratica l'anno scorso Madison mi aveva bullizzata molto pesantemente davanti a tutta la scuola a questo ballo e io mi sono sentita peggio di qualunque altra volta in cui mi ha bullizzata, ovviamente. Dopo sono partita e sono tornata in Italia e mio cugino fu l'unico a darmi un po' di conforto... per me era come un fratello... insomma era più mio fratello di mio fratello perché in quel periodo, Carter, proprio non mi considerava. Ho passato anni a cercare di capire se avessi qualche problema. Mi guardavo allo specchio e dopo tante volte cominciai a non piacermi nemmeno più. Non sapevo che cosa in particolare non mi piacesse di me, semplicemente non mi accettavo. È stata dura ma ho superato anche questa, anche se ancora adesso ho molte insicurezze... sei la prima persona al di fuori della mia famiglia che sa queste cose... ritieniti fortunato, Travis Henderson> conclusi con un sorriso. <Mi dispiace, Brooke. Mi dispiace che tu abbia pensato, anche solo un secondo di essere brutta. Mi dispiace che quella stronza di Madison ti abbia fatto tutto questo perché non te lo meriti, diciamocelo è proprio stronza> disse, provocandomi una leggera risata. <Brooke, tu sei la creatura più bella che io abbia mai incontrato. Sei altruista, sei gentile con tutti sei... non mi vengono nemmeno le parole per descriverti... sei semplicemente perfetta e io mi sento onorato, mi sento onorato per averti conosciuta, per aver avuto a che fare con te, per essere venuto con te al ballo e sono onorato, in questo istante di star ballando con te questo lento> i miei occhi si riempirono di lacrime che cercai con tutta me stessa di trattenere all'interno. Quando una lacrima mi sfuggì lui,prontamente, me l'asciugò passando delicatamente il pollice sotto il mio occhio <Grazie, non avevo mai ricevuto così tanti complimenti in vita mia> dissi per poi abbracciarlo. La canzone finì ma noi rimasimo abbracciati ancora per un po', a goderci quel momento. Quando arrivarono anche gli altri riprendemmo le nostre danze. Dopo un po' mio fratello arrivò <Travis, posso rubartela un attimo?> lui mi lasciò andare e mio fratello mi condusse al di fuori della pista da ballo. <Brooke sei... sei bellissima> basta, grazie, me l'avevano già detto in troppi per oggi <Grazie, anche tu sei bellissimo> dissi abbracciandolo, poi gli chiesi ancora <Dov'è andata Madison?> siccome non la vedevo più. Mi voltai ancora per vedere se fosse stata dietro di me ma nulla. <A proposito... come stai? So che è difficile per te...> cercai ancora per un po' Madison ma poi mi tranquillizzai... 'dai, Brooke, sei con tuo fratello, cosa ti può succedere? Tutto. Mi può succedere di tutto in compagnia di Carter.' <Beh, sì, è difficile ma non mi stacco da Travis, quel poveretto avrà già male a tutto il braccio per quanto glielo stringo, e poi ci sono tutti gli altri...> dissi voltandomi verso quel branco di scimmiette che ballavano una canzone con mosse strampalate. <Parker?> chiese Carter <Non lo so, è un po' che non si fa vedere e quando ieri gli abbiamo chiesto se andasse tutto bene ci ha detto che aveva molti impegni con la scuola> Carter annuì e io colsi l'occasione per parlargli di cose serie <Carter, vieni, usciamo un attimo... ti vorrei parlare di... quella cosa> lo presi per mano e uscimmo dalla palestra, dirigendoci verso la fine del corridoio.<Allora, ti volevo dire che...> non ebbi il tempo di cominciare a parlare che lui mi tappò la bocca con la mano e tese l'orecchio verso l'aula a fianco a noi <Forza, Madison, dacci i soldi> disse una voce che avevo già sentito ma che, al momento, non riuscii a ricollegare a nessuno. Madison, se era in quella stanza, non rispose quindi un'altra voce maschile, questa volta molto più famigliare, continuò <Dai io mi sono finto amico di Brooke e della sua banda di sfigati "evviva l'amicizia" ora voglio la ricompensa che ci hai promesso> era la voce di Parker. Sentii il mondo crollarmi addosso. Ora ricollegai molte cose: la sua strana assenza negli ultimi giorni e anche la chiamata alle due di notte durante il compleanno di Autumn. Non ci potevo credere. <E' la voce di Parker> sussurrai a Carter con le lacrime agli occhi <Sì ed io mi sono finto quel suo stupido amico d'infanzia. E' davvero stupida, ancora così tanto legata a quel bambino di cui a malapena si ricorda la faccia. Oltrepiù ha un nome orrendo "Travis" ma chi è che chiamerebbe così suo figlio?> Ecco di chi era quella voce, di Travis Watson, o almeno colui che mi aveva fatto credere di chiamarsi così. <Leo, stai esagerando...> gli sussurrò Parker, a patto che lui si chiamasse così. Tutta una bugia. La mia amicizia con Parker. Tutta una bugia. L'aver pensato, anche solo per un minuto di aver trovato il mio piccolo amico. Tutto. Una. Bugia. <Non avrete i vostri soldi fino a quando non umilierò Brooke davanti a tutta la scuola, esattamente come l'anno scorso. Che stupida è stata a venire al ballo, doveva sapere che non bisogna mettersi contro di me. I suoi altrettanto stupidi amici non portanno fare niente... il piano sta per andare in atto> Carter mi riportò indietro e, a passo spedito entrò in palestra dicendo <Eh no, ora ne ho abbastanza di lei e i suoi ricatti. Ora se la vedrà con me e capirà che lei non è così tanto "imbattibile" come crede di essere.> poi guardò me negli occhi, mi lascio andare la mano e disse <Ho un piano. Fidati di me.> poi si dileguò tra la folla e io rimasi sola. Sarei scoppiata a piangere se non fosse stato pr Travis che mi prese il viso tra le mani e mi asciugò le lacrime chiedendomi che cosa fosse successo <Ho scoperto delle cose, Travis, delle cose orribili. Te le dirò il prima possibile, a te e agli altri.> vidi mio fratello comparire sul palco, si schiarì la voce e incominciò a parlare. Nel preciso istante in cui tentò di pronunciare una parola Madison entrò dalla porta. <Vieni qui, sorellina> disse guardandomi. Wow, era la prima volta che mi chiamava sorellina davanti agli altri... o meglio, era la prima volta che mi chiamava "sorellina" guardai Travis e mi sciolsi dalla sua presa, per poi raggiungere Carter sul palco, il quale mi diede la mano. <Cari studenti della NYPS, questo è il mio ultimo ballo di primavera, il mio ultimo anno in quesa scuola. Il mio percorso qui è stato fantastico e ricco di emozioni se non fosse stato per una persona che mi ha rovinato tutto e che io ho sopportato epr troppo tempo. E' giunto il momento di parlare, perchè sono stato zitto troppo a lungo.> entrarono nella palestra anche Parker e Leo o come caspita si chiama <Questa persona sei tu, Madson. Dovete sapere che lei mi ha ricattato.Ora vi spiego meglio. Io stavo vivendo la mia vita tranquillo con la mia ragazza, ormai purtroppo la mia ex ragazza Sydney, quando lei mi ricattò. Mi disse che se io non fossi stato con lei, se io non fossi diventato il suo ragazzo, lei avrebbe rovinato la vita della mia sorellina qua presente facendomi degli esempi di come l'avrebbe rovinata che ora non voglio citare perchè mi viene il voltastomaco solo a pensarci. Lei poi, si autoinvitò a casa mia per spiegarmi di questo ricatto, guardacaso proprio il giorno in cui Sydney venne da me per farmi una sorpresa e mi baciò poco prima della sua entrata in camera mia. Sai, Madison, io alle coincidenze ci credo poco e so dirti per certo che quella non fosse una coincidenza. Così il mio ultimo anno lo passai in compagnia di persone che detestavo e lontano dalla persona che amavo e amo tuttora> disse quest' ultima frase guardando verso la mia migliore amica. La faccia di Sydney era sconvolta, aveva le mani sulla bocca, come per trattenere un grido di odio verso quella malefica di Madison. Anche io ero incredula. Sapevo che gli esseri umani potessero essere cattivi quando volevano ma non così tanto. <Sì ma, cari amici, non è finita qua perchè poco fa io mia sorella siamo usciti dalla palestra per parlare di questioni famigliari quando abbiamo sentito la signorina Madison accomapgnata dai suoi due paladini che, in questo momento si trovano là in fondo. Sì, sto parlando di voi, Parker e Leo o come cavolo ti chiami. Sapete di che cosa stavano parlando? I due ragazzi le stavano chiedendo dei soldi per aver svolto bene il loro lavoro e sapete qual'era stato il loro lavoro? Era stato illudere gli studenti e in particolare Brooke e i suoi amici di essere persone che in realtà non sono. Parker, ti ho sentito dare degli stupidi alla comitiva di mia sorella e Leo, ti ho sentito dare della stupida a mia sorella e ti ha sentito anche lei e posso assicurarvi che io ho passato dei momenti fantastici in loro compagnia. Sono delle persone simpatiche e per bene e sono contento che mia sorella abbia loro al suo fianco. In quanto a te, Leo, non ti permettere mai più di insultare mia sorella o ti giuro che te la vedrai con me e, da come vedi, non è bello mettersi contro di me. Detto ciò, grazie dell'ascolto> Wow. Mio fratello mi sta impressionando ogni giorno di più. Madison riuscì solo a dire <Oh, cari fratelli Davis, vi siete cacciati in un bel guaio. Se mio padre verrà a sapere tutto questo non potrete nemmeno più pensare di mettere piede nella NYPS.> sentii qualcuno salire le scale del palchetto e prendermi la mano <Se espellerai loro, espellerai anche me> disse Travis <E anche me> disse Sydney prendendo la mano di mio fratello. Uno dopo l'altro salirono anche i miei amici pronunciando quel fatidico "anche me" poi iniziarono a salire sul palco anche altre persone che non facevano parte della mia cerchia che, evidentemente avevano capito di che forza era Madison e avevano deciso di darci un taglio. Salì gente finchè non c'era più spazio sul palco, tutti che si tenevano per mano. <Che farai a questo punto, Madison? Farai espellere tutti gli studenti della NYPS?> pronunciò Carter. Madison sbuffò, arrabbiata e uscì dalla palestra. Avevamo avuto noi l'ultima parola. Madison era sconfitta. L'amore vinceva sempre, io lo sapevo. Tutti cominciarono ad applaudire, a ridere, a gridare. Abbracciai mio fratello come non avevo mai fatto prima. Lo abbracciai e lo ringraziai. Era tutto merito suo. Poi mi girai verso Travis. Sul palco eravamo rimasti solo più io, Travis, Sydy, Carter e gli altri miei amici. Io e Travis ci guardammo per un attimo, sorridemmo e lui mi baciò. Così, davanti a tutti, perchè le emozioni erano diventate così forti che era difficile nasconderle. Gli schiamazzi e gli applausi aumentarono. Quando ci staccammo ci unimmo tutti in un grande abbraccio di gruppo. Cameron disse, rivolto verso Sydy <Hai visto, Sydney? Te l'avevo detto che era già sbocciato!> io li guardai stranita. Che cosa vuol dire che era "già sbocciato"? Ma lui è Cameron, è strano di suo. Continuammo a rimanere abbracciati <Dopo tutto mi piacciono le feste...> e gli altri si misero a ridere. Eravamo noi i protagonisti della nostra storia e nessuno, neanche Madison ci avrebbe fermati. Scendemmo dal palco e ci accolse molta gente che si congratulò, gente che mi abbracciava, gente che mi diceva che le dispiaceva che io avessi passato tutto questo.

La serata continuò tranquillamente. Ma che dico tranquillamente? Era stata la serata più bella della mia intera vita. Ma non penserete mica che la storia sia finita così, vero? C'erano ancora molte cose da scoprire...

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