Il giorno della partenza era arrivato. Tutti i ragazzi erano nel cortile di casa mia, con gli zaini in spalla e i cellulari in mano. Mio fratello stava parcheggiando nel cortile il furgone di mio padre, che avremo usato per arrivare fino nella baita. Quando Carter finì le duemilacinquecento manovre noi ragazzi salimmo dietro e mettemmo della musica che ci avrebbe accompagnati per tutto il viaggio.
Un'ora dopo eravamo già arrivati a destinazione. Scendemmo dal retro del furgone e un brivido mi percorse il corpo. L'aria gelata mi punzecchiava la pelle e si infiltrava con sotto il cappotto. Io mi strinsi nelle spalle prima di voltarmi e andare a recuperare i mille bagagli che mi ero portata: una valigia, uno zaino più una mega borsa frigo di mia madre e un porta bottiglie sempre di mia madre. La mamma aveva dato anche a Carter una borsa frigo che, però, era molto più piccola della mia... che ingiustizia però!
Tutti rimasero a bocca aperta alla vista della baita. Era fatta interamente di legno e la leggera neve che si era depositata sul tetto le dava un'aria ancora più accogliente e montanara.
Quando tutti presero i bagagli ci avviammo a passi svelti verso l'entrata. La neve entrò nei miei scarponi bagnandomi i calzini perciò mi affrettai ancora di più ad arrivare dentro. Quando mio fratello girò le chiavi nella toppa e spalancò la porta io mi ci fiondai dentro buttandomi come un' orca assassina sul divano insieme a tutte le mie borse e borsoni.
Quando mi ripresi mi alzai e andai a togliermi il giubbotto per poi posare tutto il cibo nel frigorifero e nelle varie credenze. L'interno della casa era bello quanto l'esterno. Avevo sempre amato le baite di montagna, tutte di legno, che ti infondevano calore e quella casa era sempre stata la casa dei miei sogni anche se, a dirla tutta, non sarei mai andata a vivere in quel posto così gelido. Accolsi i miei amici facendogli fare un giro dell' abitazione. Nel soggiorno troneggiava un camino scavato in una parete composta interamente da pietra. Sopra di esso si trovava un' ampia televisione appesa al muro e due divani guardavano verso di essa.
Dietro il soggiorno c'era la cucina. Questa stanza era molto semplice con un fornello nero, un frigorifero grigio, il lavabo e le varie credenze con gli sportelli di legno.
Andando dritto c'era il primo bagno con un lavandino e una doccia.
Tornando indietro andammo su per le scale. Queste ultime erano decorate da varie lanterne che le donavano un' aria un po' più... trasandata. La prima stanza era quella dei miei genitori: la più bella.
Appena si entrava si vedeva il letto matrimoniale che affacciava su un' ampia vetrata che dava sul bosco. Di fianco c'era una piccola stufetta e la televisione. L'altra camera era la mia.
Anche la mia camera aveva un letto matrimoniale perché una volta ci dormivo con mio fratello ma poi i miei fecero fare una nuova camera apposta per lui. In ogni modo il letto guardava verso un armadio che prendeva tutta la parete, mentre sul muro destro c'era una grossa finestra e su quello sinistro una grossa cassettiera trovava il suo posto.
Le altre camere erano tutte camere da letto che ci saremo dovuto spartire tra di noi. C'erano cinque camere matrimoniali e noi eravamo dieci quindi era perfetto. C'era solo un problema che mi fece scoprire Autumn appena disse: < Ragazzi ma se siamo cinque maschi e cinque femmine per forza una femmina deve dormire con un maschio!> questo non mi causava nessun problema, anzi, fui la prima che mi feci avanti per salvare il resto dell' Universo femminile.
< Se volete io posso dormire con mio fratello!> proposi. Carter non si lamentò quando decidemmo di dormire insieme e questo mi sembrò strano. Magari aveva capito pure lui che nessun altro si sarebbe fatto avanti e così aveva deciso di accettare il suo crudele destino. Le coppie si erano formate: io con Carter, Travis con Cameron, Sawyer con Colton, Sydney con Autumn e Piper con Hazel. C'era solo più da dividerci le camere.
Dopo una lunga discussione arrivammo alla conclusione che: io e mio fratello saremmo stati nella mia camera, Sydney ed Autumn nella camera dei miei, Travis e Colton in camera di Carter, Hazel e Piper nella prima camera degli ospiti e infine Sawyer e Colton nella seconda camera degli ospiti. Dopo aver posato tutte le nostre cose negli armadi scendemmo le scale e andammo in soggiorno.
< Ragazzi... lo so che ormai il Natale è passato ma c'è una cosa che dobbiamo fare.> dissi
< No, Brooke, non vorrai decorare anche qui?> chiese scocciato mio fratello.
Io annuii debolmente con un sorrisone che si stava formando sulle mie labbra. Saltai verso lo zaino e cominciai a prendere la ghirlanda di pino da appendere alla scala.
< Che fate lì imbambolati? Venite ad aiutarmi!> dissi per poi correre su per le scale e, con l'aiuto di Travis da sotto appendemmo la ghirlanda alla ringhiera.
Intanto gli altri stavano frugando nel mio zaino per continuare a decorare. Avevo preso tantissime lucine, candele e lanterne in più in cantina ce n'erano delle altre. Finito di decorare il soggiorno decorammo anche la cucina e le altre camere. Verso la sera Carter accese il camino mentre noi ragazze (o meglio Sydney) preparavamo la cena. Io più che altro guardavo cercando di aiutare ma tutti sapevamo che se io avessi anche solo sfiorato una padella la casa avrebbe preso fuoco in meno di cinque minuti.
Mangiammo cena seduti sul divano mentre guardavamo una stupida commedia di Adam Sandler (che avevo visto un miliardo di volte) scaldati dal tepore del camino. Finito il film giocammo un po' a " obbligo o verità " che per noi era diventato una specie di rito. Passammo la notte a parlare tra di noi con la musica della radio di sottofondo che avevamo messo sulla tele. Anche se non volevamo ci addormentammo uno sopra l'altro sui divani e qualcuno anche per terra. Non ci credevo nemmeno io ma stavo finalmente vivendo la mia vita da adolescente facendo pazzie come questa. Fino ad allora non avrei nemmeno pensato una cosa del genere. Posso dire che, finalmente ero felice e che mai e poi mai avrei cambiato la mia vita e ciò che stavo vivendo. Ovviamente la scuola era dura e Madison lo era ancora di più ma avrei sopportato Madison anche tutta la vita pur di non perdere degli amici come loro.*Spazio autrice*
Heyla lettori e lettrici!
Come va?
Siamo già arrivati al capitolo 20, non mi sembra vero!🙈
Vi dico già che non so se sabato riuscirò ad aggiornare ma farò il possibile per riuscirci!
Ricordatevi di lasciare tante ⭐️ e 💬!
Ci vediamo al prossimo capitolo!❤️
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Lost
Teen Fiction♡ COMPLETA ♡ Brooke Davis trascorse la sua infanzia in Italia, a casa della nonna. A sette anni, però, dovette partire per New York, abbandonando Travis, il suo amico d'infanzia. Brooke ci soffre e spera ogni giorno di ritrovare quel suo amico perd...