La scuola procedeva e anche il malumore aumentava di giorno in giorno. Madison aveva ricominciato ad assillarmi e io mi ci stavo abituando di nuovo. Un giorno eravamo seduti al tavolo per mangiare e successe una cosa veramente inaspettata. Madison arrivò al nostro tavolo e si sedette. Aveva un vestito verde e la borsetta era, ovviamente, abbinata.
< Hey ragazzi, come va?> ci chiese. Qualcuno accennò un "bene" ma nessuno parlò veramente. < Oh, beh... sabato sera darò una festa a casa mia e siete tutti caldamente invitati!> disse piegando le sue labbra colorate di rosa in un sorriso schifato. < M-mi dispiace ma io... io non ci sono.> dissi facendomi coraggio. Mi venivano i brividi solo a sentirla seduta vicino a me, solo ad incrociare i suoi occhi con i miei. < Come non ci sei?> cominciò a fare scenata. < Non avrai mica paura?> mi sfidò. < Io non ho paura.> dissi con più sicurezza di quanta mi aspettassi. < Se non hai paura allora vieni, ti aspetto alle 9 p.m. con tutta la tua banda di amici.> disse indicandoci per poi tornare da dove era venuta. Mi aveva sfidata ed io non potevo crederci. Sbattei un pugno sul povero tavolo per poi affondare le dita nei capelli. Qualcuno mi passò una mano sulla schiena, come per consolarmi ma non mi curai di chi fosse stato. Sentivo gli occhi pizzicare, sicuramente erano già rossi e gonfi e di lì a poco sarei scoppiata a piangere perciò dissi
< Mi ha sfidata? Sfida accettata. Ragazzi, noi andremo a quella festa.> dissi per poi asciugarmi le lacrime e prendere il mio zaino da per terra senza finire ciò che avevo nel piatto. Mi alzai e uscii dalla mensa, iniziai a camminare senza una meta precisa ma in poco tempo arrivarono tutti gli altri. < Sicura, Brooke?> annuii.
< Andiamo in centro?> chiese Sydney con un po' di timore.
< Andiamo in centro.> acconsentii ma non sapeva che quella che aveva più timore di tutti, in realtà, ero io.Stavamo girando per negozi alla ricerca di un vestito che soddisfasse le richieste di Sydney. Io, il mio, l'avevo già preso e mi fece strano il fatto di averlo trovato così velocemente ma ultimamente la mia vita mi sorprendeva anche troppo. Avevo preso un vestito normale, molto semplice tutto nero con la gonna a balze. Sydney mi aveva convinta (in verità mi aveva obbligata ma sono dettagli) a farmi i capelli mossi dicendo che ci avrebbe pensato lei. Io mi fidai anche se avevo un po' paura per i miei capelli: me li immaginavo già per terrà tutti bruciati da quello stupido aggeggio per fare i boccoli.
Quando anche lei trovò il vestito dei suoi sogni andai a casa sua. < Brooke stai bene?> mi chiese con dolcezza < Non lo so, Sydney... ho quasi paura di andare a quella festa.>
< Allora perché hai accettato? Potevamo starcene qua e farci una bella scorpacciata di film e serie tv!>
< Non lo so, Sydney. Mi aveva sfidata e non potevo accettarlo, mi farà saltare i nervi quella ragazza!> lei non rispose e mi abbracciò. Quell'abbraccio, per me, valle più di mille parole. Con quell'abbraccio lei mi fece capire che per me c'era e ci sarebbe sempre stata.Purtroppo arrivò sabato sera. Giorno sempre amato da tutti i ragazzi della terra per me, quel sabato, fu a dir poco un inferno. Arrivai a casa di Madison alle nove, come stabilito, con tutti i miei amici. Appena entrammo le mie narici furono pervase dall'odore di alcool e fumo e mi venne subito da tossire. Non avevo mai fumato ne bevuto ne tantomeno desideravo farlo. In meno che non si dica arrivò Madison contornata dalle sue amiche. < Allora siete venuti!> disse alzando le braccia. Solo in quel momento notai che aveva un bicchiere in mano e molto probabilmente non era molto lucida. < Venite con noi!> disse prendendomi per un polso e trascinandomi in un tavolo attorno a cui erano posizionati, non molto ordinatamente, una serie di poltroncine su cui erano sedute alcune persone: Madison, le sue sue amiche, un tizio mai visto prima e Carter. Io lo guardai e lui mi guardò. Si alzò dalla sedia e corse verso di me, mi prese per un polso e mi trascinò dall'altra parte della sala < Eh ma ora basta trascinarmi dove vi pare e piace! Fra due minuti avrò come minimo il polso viola!> protestai non appena si fermò. Lui sembrò non curarsi della mia protesta e parlò. < Perché sei qui, Brooke?> chiese < Potrei chiederti la stessa cosa.> dissi io senza rispondere alla sua domanda.
< Brooke, rispondimi! Perché sei qui?> mi chiese di nuovo. A quel punto mi decisi a parlare: < Perché mi aveva invitata Madison...> lui era imbestialito < Ah si certo e da quando tu acconsenti a venire a tutte le feste di tutti quanti?> disse. Il suo alito puzzava di alcool quindi dedussi che anche lui aveva bevuto. < Mi aveva sfidata...> accennai abbassando la testa. < Ah perfetto, allora cambia tutto!> disse sarcastico e gesticolando un po' con la mano. < Carter io ho diciassette anni e fortunatamente so prendere le mie decisioni senza che il mio fratello maggiore che, tra l'altro non mi considera e sembra che si sia ricordato di me solo in questo momento, venga a dirmi cosa devo fare!> dissi tornando dai miei amici che avevo lasciato con Madison. Quando arrivai li trovai seduti sulle poltroncine in silenzio. Mi sedetti anche io lisciandomi il vestito e mi guardai in giro. Quando arrivò anche Carter e si sedette Madison disse < Allora... che ne dite di giocare a obbligo o verità?> nessuno parlò allora Madison continuò < Chi tace acconsente... Brooke... obbligo o verità?> "cavolo ma perché doveva partire proprio da me?" pensai. Non sapevo assolutamente cosa rispondere, avevo paura di dire qualsiasi cosa. < Verità> decisi alla fine. Madison ci pensò un attimo prima di dire < Hai mai bevuto?> mossi la testa da sinistra verso destra come per dire "no" < Immaginavo, lo sapevo che sei una fifona, non hai nemmeno il coraggio di bere un bicchierino di vodka.> disse accavallando le gambe. Il gioco continuò non so ancora per quanto: la mia testa era completamente da un'altra parte. Arrivò di nuovo il mio turno ma questa volta fu Carter a chiedermi < Brooke... obbligo o verità?> non so come, non so perché ma dalla mia bocca uscì un timido < Obbligo.> appena pronunciai quella maledetta parola entrò in scena Madison che si alzò dalla poltroncina. < Sta zitto Carter! Ora è il mio turno! Brooke, ti obbligo a bere questo bicchiere!> disse facendomi ruotare sotto il naso un bicchiere che conteneva un liquido giallognolo. Solo a sentirne l'odore mi venne da vomitare e immediatamente dissi < Come? No!> Madison continuò a farmi ruotare il bicchiere sotto il naso per poi dire < Non puoi dire di no: è un obbligo!> io mi rifiutai un'altra volta. < Ma Madison l'hai sentita? Ha detto di no e tu non puoi obbligarla!> disse una voce maschile. Speravo fosse stato Carter ma quando vidi Travis in piedi guardare in cagnesco Madison le mie speranze andarono in fumo. D'altra parte, però, ero sollevata dal fatto che lui mi avesse tirata fuori da quella situazione < Andiamo> disse infine lui. Uscimmo da quella casa che era diventata troppo piccola per contenere tutta la rabbia di Travis. Ci sedemmo sull'orlo del marciapiede dinnanzi alla casa < Scusa, Brooke. Non intendevo reagire in quel modo.> si scusò Travis. < No, Travis, non ti devi scusare, anzi, sono io che ti devo ringraziare perché mi hai salvata!> lui accennò una lieve risata ed io continuai. < Come posso ringraziarti? Posso fare qualcosa per te?> lui ci pensò un po' su poi mi guardò < Promettimi una cosa, è tutto ciò che voglio.> annuii incapace di fare qualsiasi altra cosa. Tutto mi sarei aspettata eccetto una promessa. < Promettimi di rimanere, di non andartene mai. Non parlo solo del momento del bisogno ma in generale, qualsiasi cosa accada. Promettimelo.> lo guardai dritto negli occhi.
< Lo prometto.>
Inizialmente non mi accorsi che noi avevamo avuto la meglio sul destino ma in quell'attimo ritornai bambina per un secondo. Quelle promesse, quegli sguardi pieni di speranza e al tempo stesso di disperazione... ritornava tutto. Non so il motivo o almeno non lo sapevo, sapevo soltanto che era successo.*Spazio autrice*
Ciao lettori e lettrici!
Come va?
Partiamo dalle cose cose importanti...
TANTI AUGURI A TEEEE
TANTI AUGURI A TEEE
TANTI AUGURI A clelialice
TANTI AUGURI A TEEEE!
Questo capitolo è dedicato a clelialice !!! Tantissimi auguri!😘
Comunque.....
Madison odia Brooke.
Non si era capito, vero? Nooooo!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto,
Lasciate una ⭐️ e un 💬 perché non costano niente e.......
Ci vediamo al prossimo capitolo!❤️
STAI LEGGENDO
Lost
Teen Fiction♡ COMPLETA ♡ Brooke Davis trascorse la sua infanzia in Italia, a casa della nonna. A sette anni, però, dovette partire per New York, abbandonando Travis, il suo amico d'infanzia. Brooke ci soffre e spera ogni giorno di ritrovare quel suo amico perd...