Capitolo 30

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Venerdì. Ultimo giorno di scuola della settimana e anche ultimo giorno di scuola prima del ballo di primavera, che sarebbe stato il giorno seguente. L'ansia si faceva sentire. Non avevo alcuna voglia di andare a quello stupido ballo, anche se Travis e i miei amici sarebbero stati vicino a me per tutto il tempo. Madison avrebbe potuto fare le stesse cose che aveva fatto l'anno scorso anche se ci fossero stati i ragazzi. Alle otto meno cinque scesi di casa e trovai Travis ad aspettarmi. <Hey! Scusa se ti ho fatto aspettare> dissi. Lui mi salutò con un abbraccio e un bacio sulla guancia, esattamente come due giorni prima. <Ma no, tranquilla, sono io che sono arrivato troppo presto> e ci incamminammo verso la scuola chiacchierando del più e del meno. Con gli altri ci incontrammo in corridoio vicino all'armadietto di Colton e fu proprio lui a fare quella domanda che mi sarei aspettata di sentire: <Allora ragazzi, con chi andate al ballo?> l'imbarazzo si impossessò del mio corpo quando Travis disse <Io vado con Brooke> cingendomi le spalle. Io sentii le guance avvampare e sono sicura di essere diventata tutta rossa quindi cercai di nascondermi guardando per terra e facendo ricadere i capelli sulla faccia. Scorsi Sydney che mi guardò con una faccia tra il "visto? Avevo ragione io" e la felicità. cercai di allontanarmi velocemente da quella situazione e l'occasione si presentò quando al gruppo si aggiunse Parker, che ultimamente si faceva vedere di rado. Così tutta l'attenzione venne spostata su di lui e io potei scansarmi da Travis ed alzare gli occhi, aspettando che le mie guance ritornassero di un colore normale. <Hey, amico, tutto a posto? Non ti fai più vedere...> chiese Cam a Parker, che si limitò a dare una risposta scarne, senza aggiungere più di tanto <Sì sì ragazzi, tutto a posto solo... molti impgni con la scuola> fu in quel momento che sentii qualcuno picchiettarmi sulla spalla. Io mi voltai e vidi che Travis Watson mi aveva già rivolto uno dei suoi sorrisi migliori. <Ciao, Travis!> salutai facedo un mezzo sorriso per non semprare maleducata <Ciao Brooke, volevo chiederti una cosa... ehm... mi chiedevo se... se... volessi venire al ballo di primavera con me... solo come amici, non ti preoccupare> ancora prima che potessi dirgli che ci andavo già con qualcun'altro, nel modo più gentile possibile ovviamente, arrivò Travis Henderson che mi precedette e disse <Mi dispiace, ci viene già con me> cingendomi le spalle come aveva fatto pochi istanti prima. L'altro Travis, Travis Watson, per intenderci se ne andò via dopo l'averci salutati con un espressione che non capii nemmeno io, era arrabbiato ma non un arrabbiatura mista a gelosia, il sentimento che mi verrebbe da chiamare "più opportuno" per quella situazione ma era rabbia pura, aveva un fuoco dentro alimentato dalla rabbia che continuava ad ardere. Quando si allontanò si diresse al piano di sopra, dove c'erano la maggior parte degli alunni del quarto anno e una domanda mi sorse spontanea... ma lui non aveva la mia età? Lui non era del terzo anno?

Il giorno del ballo era, purtroppo, arrivato. Il pomeriggio noi ragazze eravamo andate in centro per comprarci un vestito opportuno e poi erano venute tutte a casa mia per prepararsi. Io e Carter non avevamo più avuto l'occasione per parlare del certificato di divorzio e mi dispiaceva perchè forse avevo capito che cosa c'entrava Alice con quel certificato. <Dai, Brooke, mettiti il vestito> ci pensò Piper a riportarmi alla realtà porgendomi il vestito che mi ero comprata quel pomeriggio. Era composto da due pezzi, che mi lasciavano scoperta una striscia di pelle sulla pancia, ed erano sui toni del rosa antico. La parte di sopra era stretta e aderiva perfettamente alla mia pelle, la gonna era leggera e ricadeva verso il basso creando alcune balze. <Stai benissimo> disse Sydney quando uscii dal bagno con il vestito indossato, per poi catapultarsi su di me, abbracciarmi e cominciare ad armeggiare con la piastra per lisciarmi i capelli. Poi passò al trucco. Non so bene che cosa mi spalmò in faccia, a dire la verità nemmeno mi interessai, fatto sta che il risultato fu magnifico. Mi avvicinai allo specchio per guardarmi meglio. <La mia faccia... la mia faccia è bellissima, Sydney, grazie!> dissi abbracciandola fortissimo. Lei scoppiò a ridere. Qualcuno suonò alla porta e Sydney corse ad aprire. Sentii Cameron parlare <Ragazze, volete raggiungerci sui nostri bolidi?> guardai dalla vetrata e vidi i ragazzi con due macchine. Una per una le ragazze scesero e io rimasi ultima. Andai a salutare i miei, che mi fecero i complimenti per il vestito ed il trucco, e poi raggiunsi gli altri. Uscii e chiusi la porta. Appena Travis mi vide rimase incantato, si avvicinò a me e mi disse <Sei davvero bellissima...> imbarazzata e rossa come una fragolina di bosco abbassai la testa e sorrisi. <Grazie... anche tu stai bene...> dissi stringendogli il nodo alla cravatta, che si era già smollato. <Andiamo?> mi chiese. Annuii e andammo per mano verso la sua jeep.

Pov's Sydney
Io lo vidi. La notai la sua faccia quando Brooke uscì da casa sua. Era incantato. La ammirava con gli occhi luccicanti e sapevo che nella sua mente si chiedeva come aveva potuto fare la conoscenza di una creatura così incantevole. Vidi quando le si avvicinò e le sussurrò che era bellissima e la mia migliore amica, come sempre arrossì. Lei gli strinse il nodo alla cravatta e si allontanarono verso la jeep mano nella mano. Brooke era bellissima ma non se ne accorgeva. Non si rendeva conto di quanto per ognuno fosse difficile staccarle gli occhi di dosso. I suoi movimenti erano leggiadri e degni di una fata ma lei non lo sapeva. Mi rivolsi verso Cameron, che era vicino a me e anche lui li guardava, con il cuore pieno di gioia. <Mi sa che qui sboccerà l'amore> sussurrai, non distogliendo gli occhi da quei due. Ormai erano saliti in macchina e lei stava ridendo a crepapelle. <Mi sa che qui, l'amore, è già sbocciato> mi rispose lui. Ci scambiammo uno sguardo d'intesa e ci separammo per andare nelle macchine, pronti per andare al ballo di primavera. Ero pronta per stare vicino alla mia migliore amica. Ero pronta a far vedere a Madison che noi eravamo più forti, che lei era più forte.

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