Harry è poggiato di peso sulla scrivania, i palmi premuti sulla superficie mentre parla con un uomo raffinato seduto su una sedia dietro la scrivania. La sua faccia è stoica mentre Harry si allontana, occhi dilatati in confusione non appena mi vede.
"Ah," dice l'uomo dietro la scrivania. "Tu devi essere Rose." Sorride. "Robert Crystal, direttore generale del Crystal Publishing." Si alza e cammina verso di me, distendendo la mano.
Gliela stringo provvisoriamente, provando ad ignorare lo sguardo smeraldo e intenso di Harry.
"È un piacere," dico.
"No," dice il signor Crystal. "Credo che il piacere sia mio."
Sembra sollevato per averlo liberato da Harry e dalle sue urla.
"Il signor Greenman mi ha ordinato di lasciarvi questo manoscritto che io ho modificato." Gli dico, ponendolo sulla sua scrivania.
"Ah, ma certo," dice, raccogliendolo. "Parliamone, che ne dici?"
"Signor Crystal," lo interrompe Harry. "Non abbiamo finito--"
"Ciò che è fatto è fatto, Signor Styles, non c'è niente che tu possa fare al riguardo." Il Signor Crystal sospira.
"Invece sì," dice Harry. "C'è una soluzione molto semplice--"
"Mi dispiace," dice il signor Crystal. "Ciò che fatto è fatto."
Le guance di Harry arrossiscono. "Con tutto il mio dovuto rispetto, signor Crystal, siete fuori dalla vostra maledettissima testa?"
Resto a bocca aperta nel vedere il modo con cui Harry parla al suo superiore. Un conto è se lo fa con il Signor Greenman, ma qui è tutta un'altra storia.
"Torna a lavoro, Styles."
"Non tornerò a lavoro fin quando il taglio di bilancio non sarà ridotto minimo del sei percento."
"Tu puoi anche essere il miglior contabile che abbiamo, Styles, ma posso ancora buttarti fuori di qui!" Urla il signor Crystal.
Harry deglutisce, il suo pomo d'Adamo fa su e giù. "Guardi, so di essere un fannullone. So di non aver fatto molto. Ma dovete ascoltarmi riguardo questi tagli, Crystal, perché altrimenti questa azienda andrà in fallimento." Harry lancia un ultimo sguardo verso il signor Crystal prima di girarsi e uscire fuori dall'ufficio.
Il signor Crystal sospira e scuote la testa mentre si siede di nuovo alla sua scrivania. "Due ore," dice. "Nuovo record."
"Viene qui molto spesso?" Domando, prendendo posto.
"Oh, almeno due volte al mese." Il signor Crystal mescola dei fogli sulla sua scrivania. Legge un documento e scuote la testa. "Odio ammetterlo, ma il ragazzo potrebbe aver ragione."
Mi sposto sulla sedia. "Tutti dicono che sia il miglior contabile," dico. "Forse dovreste ascoltarlo, no?"
Non ho idea del perché io stia aiutando Harry ma se è per il bene dell'azienda (di conseguenza anche del mio lavoro) non mi dispiace affatto.
Il signor Crystal continua a mescolare i fogli e ne legge alcuni. Serra la mascella. "Dannazione," impreca il signor Crystal. Preme un tasto del telefono sulla sua scrivania. "Riporta Styles qui," scatta.
In pochi secondi, Harry irrompe attraverso le porte, senza fiato. "Mi avete richiamato?" Domanda.
Come ha fatto a ritornare qui così velocemente?
"Ho pensato a ciò che hai detto," dice il signor Crystal. "E potresti aver ragione."
Il sollievo inonda il viso di Harry prima che sia rimpiazzato da un sorriso compiaciuto. "Vi ringrazio," dice.
"Puoi ringraziare Rose per avermi fatto ripensare," dice il signor Crystal.
Gli occhi di Harry lampeggiano verso di me ed io abbasso lo sguardo. "Bene," dice Harry, "Vi ringrazio, signor Crystal. Non vi pentirete di questa decisione, salverete un sacco di soldi."
Il signor Crystal annuisce ed Harry esce dall'ufficio, guardandomi un' ultima volta. Non appena sento la porta chiudersi, mi alzo.
"Probabilmente dovrei andare," dico. "È stato un piacere conoscervi."
Il signor Crystal sorride. "Anche per me, signorina Knight. Non vedo l'ora di vedere altri tuoi lavori, se questo manoscritto è modificato così perfettamente come dice Greenman." Mi sorride.
Annuisco e lo ringrazio di nuovo prima di uscire fuori dall'ufficio.
Sono le quattro passate ed è già ora di tornare a casa, sebbene non mi sia accorta dello scorrere del tempo.
Ritorno di fretta alla mia scrivania e afferro le mie cose. Metto la borsa a tracolla e sospiro, spostando i capelli dal mio viso. Accenno un saluto a Marion e prendo l'ascensore per il piano terra.
Non mi sorprende vedere Harry appoggiato alle porte dell'edificio. I suoi occhi atterrano su di me e prende il telefono dalla tasca, mettendosi dritto.
Distolgo il mio sguardo dal suo mentre gli passo davanti, ignorandolo.
"Rose," mi chiama, avvicinandosi un po'.
"Hmm."
"Perché mi hai aiutato?"
Mi fermo, girandomi per guardarlo. "Cosa?"
"Hai convinto Crystal a stare dalla mia parte. Perché?"
Alzo le spalle. "Volevo mantenere il mio lavoro per più di tre anni."
Harry irrigidisce la mascella. "Potevo convincerlo da solo."
"Beh, mi sembrava ovvio di no."
"Ciò che voglio dire è che non ho bisogno del tuo aiuto," scatta.
"Perché non mi ringrazi e la fai finita?" Ansimo, irritata dal suo atteggiamento.
"Perché non ho chiesto il tuo aiuto."
"Dio mio Harry sei davvero un bel tipaccio. La prossima volta che non riuscirai a salvare l'azienda, non ti aspettare che io intervenga." Continuo a camminare, la rabbia mi ribollisce nelle vene.
"Si tratta anche del bene del tuo lavoro!" Mi urla di rimando.
"Vorrei che non lo fosse del tuo, dal momento che non fai nulla a parte tirare fuori il peggio di me!" Gli urlo, aprendo la portiera della macchina ed entrandovi.
Esco fuori dal parcheggio il più in fretta possibile così che non possa imbattermi in lui anche nel palazzo. Dannato Crystal per avermi ascoltato. Dannato Greenman per avermi mandata lì. Dannato Harry per essere il mio vicino di casa. Dannato Harry per essere ingrato. Dannata me per averlo aiutato quando tutto ciò che fa è venirmi contro.
![](https://img.wattpad.com/cover/18039381-288-k374987.jpg)
STAI LEGGENDO
hidden [h.s.] (italian translation) *EDITED VERSION*
Fanfiction"Era come la luna--una parte di lui era sempre nascosta." A Rose non piace Harry, e ad Harry non piace Rose. Ma forse, la minaccia incombente di una mente spietata e una corporazione aziendale segreta, o una scorta di Snickers, riuscirà a cambiare c...