Capitolo 3

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La mia sveglia suona alle 7.00, spaventandomi a morte.

Butto la sveglia squillante sul pavimento, uno sbadiglio sfugge dalle mie labbra. Impiego due minuti buoni per realizzare che è lunedì mattina, ovvero il mio primo giorno di lavoro.

Salto fuori dal letto, affrettandomi in bagno. Faccio una doccia veloce e lavo i capelli, lasciandoli cadere sciolti in onde castane sulle mie spalle. Metto eye-liner e mascara sugli occhi, cercando di sembrare professionale e raffinata.

Vado verso il mio armadio e metto una camicetta bianca e una gonna nera lunga con delle scarpe nere col tacco. Mi fisso allo specchio e faccio dei respiri profondi.

"Non puoi mandare tutto all'aria," dico al mio riflesso.

Dopo una piccola chiacchierata con me stessa, prendo la borsa e chiudo la porta dietro di me. Una volta uscita di casa, passo davanti la porta di Harry.

Mi acciglio e lo spingo fuori dalla mia mente. Solo perché ho un vicino maleducato, non vuol dire che io sia forzata ad interagire con lui. Non mi palra, a meno che il mio livello di rumore non sia tanto basso quanto desidera.

Entro dentro la mia macchina, l'aria fredda di Portland mi fa un po' rabbrividire. Anche se ci troviamo a metà settembre, le temperature sono già calate. Non che mi dispiaccia più di tanto. Adoro le temperature fredde.

Il viaggio verso il Crystal Publishing è breve, grazie al fatto che il mio appartamento si trovi solo a pochi isolati da qui. Ringrazio mentalmente Aaron per la millesima volta per avermi aiutata a trovare un posto fantastico.

Parcheggio la mia auto e cammino all'interno dell'elegante edificio di vetro. Prendo l'ascensore per il sesto piano e cammino in un ufficio spazioso, fermandomi alla reception. Una donna dai capelli castano chiaro con impressionanti occhi blu mi sorride dalla scrivania.

"Buongiorno, signorina Knight," dice, annuendo leggermente.

"Ciao," la saluto.

La targa sulla scrivania dice "Marion Johnson."

Mi sorride. "Avverto il signor Greenman che lei è qui." Prende il suo telefono e digita dei tasti, dicendo il mio nome al ricevitore prima di mettere giù. Mi porge una cartellina.

"Il signor Greenman ha messo da parte questo manoscritto per lei l'altro giorno, per quando sareste arrivata."

Prendo la cartellina, incapace di fermare il sorriso che si è diffuso su tutta la faccia.

Ecco. Questo sta davvero accadendo.

Qualche istante dopo, un uomo raffinato con degli occhiali e dei capelli neri cammina verso di me, allungando la sua mano per stringere la mia.

"Rose Knight, piacere di conoscerla," dice non appena mi stringe la mano. "Sono Dan Greenman, direttore operativo."

Annuisco. Non pensavo che lui avesse una posizione così alta nell'azienda. Pensare che lavorerò direttamente con il direttore operativo mi fa venire le vertigini.

"Le mostrerò il suo luogo di lavoro," dice.

Annuisco di nuovo e lo seguo attraverso l'ufficio fino ad arrivare davanti una parete di finestre.

"Laggiù c'è la ragioneria," dice il signor Greenman. "La sua scrivania è vicina a dove lavorano i contabili. Di fianco ai contabili c'è la gestione delle risorse umane..."

Lui prosegue ed io annuisco educatamente. Finalmente finisce di parlare e mi sorride. "Dovrà leggere dai quattro ai cinque manoscritti a settimana. So che può sembrare tanto, ma a giudicare dal suo curriculum dovrebbe essere pronta alla sfida. Il suo stipendio le arriverà a casa di Domenica. Non vedo l'ora di vedere il suo lavoro, signorina Knight," dice non appena poggio le mie cose sulla scrivania.

hidden [h.s.] (italian translation) *EDITED VERSION*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora