Arrivammo all’ospedale circa dieci minuti dopo, mi precipitai al suo interno e dopo all’accoglienza urlando quasi il nome di Niall. “Tesoro calmati, è in rianimazione adesso! Non puoi entrare, ma di sopra c’è già qualcuno, raggiungili al secondo piano in fondo al corridoio!”, disse un’infermiera con tono dolce ma io ero lo stesso nel panico. Diedi una pacca sulla spalla a papà e iniziai a correre per il secondo piano, più forte che potevo, con le lacrime che mi rigavano le guance e gli occhi che bruciavano.
Arrivai direttamente tra le braccia del riccio che mi strinse forte, facendomi persino sentire il battito accelerato del suo cuore. “Che cosa è successo?”, chiesi tra i singhiozzi, senza mai staccarmi dal suo petto.
Stava piangendo anche lui, ma lo dava meno a vedere. “Si è scontrato con una macchina che andava contro senso ed è finito fuori dalla strada, non so se ce la fa.. I dottori non riescono a svegliarlo.”, disse con voce spezzata scoppiando in un pianto incontrollato, seguito da me. Ci stringemmo di più, non riuscivo a pensare, non riuscivo addirittura a respirare.
Non so se ce la fa. Non riescono a svegliarlo.
Non potevo pensarci minimamente di perderlo per sempre, l’avevo da poco tempo, ero già innamorata di lui e perderlo era di sicuro l’ultima cosa che volevo affrontare. Niall era giovane, non poteva finire lì la sua vita, non potevo perdere qualcuno per sempre di nuovo.
Ci sedemmo perché non riuscivamo nemmeno a reggerci in piedi per lo strazio, non ci staccavamo dall’abbraccio e nessuno dei due riusciva a smettere di piangere. Per Harry, Niall era un migliore amico, un fratello, per me era quasi la ragione di vita, quello che mi stava salvando dalla depressione, il mio amore.
Forse dovevo pensare più in positivo, ma dopo le parole tragiche di Harry non ci riuscivo. Era in rianimazione, era stato gravissimo, avrebbe potuto non svegliarsi più.“Signor Gates, sua moglie non ce la farà a superare la chemio. Potrebbe morire anche in questo minuto, siamo agli sgoccioli. Mi dispiace veramente.”, disse il dottore a mio padre mentre io piangevo nell’altra stanza, mentre origliavo.
“Grazie dottore.. Posso salutarla?”, mio padre era in lacrime ma cercava di mantenersi calmo, anche se sapevo benissimo che dentro stava morendo anche lui.
Dopo un cenno del dottore mio padre entrò nella stanza della mamma e non uscì da lì per un bel po’ di tempo. Mi chiedevo se l’avrei rivista un’ultima volta, mi chiedevo se sarei sopravvissuta. Così presi la lametta dalla tasca e feci uscire sangue nuovo, per la prima vera volta.
“Siete parenti di Niall Horan?”, qualcuno uscì dal corridoio mentre io e Harry eravamo ancora abbracciati a piangere. Appena sentii il suo nome alzai subito il volto.
“Sono il suo migliore amico, lei è la sua ragazza.”, rispose Harry asciugandosi le lacrime, io ero fin troppo sconvolta per poter riuscire ad aprire bocca.
“Non ha parenti?”, chiese il dottore controllando una cartellina blu che doveva essere quella di Niall. Il dottore sembrava tranquillo e questo mi rassicurava in parte.
“Non abitano in questa città! Dottore la prego, ci dica se è ancora con noi.”, Harry aveva la voce spezzata e più roca del solito per l’aver pianto tutto quel tempo.
L’uomo sospirò e le mie lacrime scesero veloci. “È ancora tra noi, certo, è un ragazzo molto forte. Avrebbe potuto morire, è un miracolo che sia ancora vivo e che non sia entrato in coma.”, disse facendoci un sorriso caloroso.
Piansi ancora più forte, ma non più per la tristezza, per l’angoscia e la preoccupazione, ma per la felicità, il sollievo di averlo ancora con noi spero per sempre.
Io e il riccio ci alzammo in piedi, mio padre era appena arrivato e appena mi vide così spensierata mi rivolse un sorriso capendo. Una lacrima gli rigò la guancia e io sapevo già a cosa stava pensando, perché ci avevo pensato anche io. Corsi ad abbracciarlo.
Se solo anche la mamma ce l’avesse fatta, se solo la sua giovinezza non si fosse spezzata, se solo lei fosse qui tra noi.
Quando mi staccai gli feci un sorriso e mi accarezzò la guancia con dolcezza. Mi sentii prendere la mano e vidi quella di Harry grande e calda, alzai il viso fino a scorgere il suo piccolo sorriso colmo di sollievo. Mi fece cenno di seguirlo e ci incamminammo verso la nuova stanza dove l’avevano messo. Numero 112.
L’odore di ospedale mi inondò le narici, non era un odore nuovo per me, ci avevo passato la maggior parte dei miei pomeriggi quando mia madre faceva la cura. E ora, al solo pensiero che c’era il mio Niall lì dentro, mi si strinse il cuore.
La stanza era immersa nella penombra, la luce lunare gli illuminava il volto e gli occhi chiusi, c’era un’infermiera che stava finendo di sistemargli le sacche che erano collegate alle sue vene.
Niall era lì, che dormiva, che riposava. Aveva i capelli tutti arruffati e schiacciati contro la fronte sudata. Era pieno di lividi e ferite, soprattutto in faccia e nelle braccia, aveva anche la gamba destra rotta, era davvero uno strazio vederlo in quello stato.
Ci avvicinammo quando l’infermiera lasciò la stanza e ci sedemmo ai lati del suo letto. Gli presi la mano e me l’avvicinai alle labbra, baciandogliela. Le lacrime continuavano dispettose a bagnarmi il viso, lo stesso era per Harry, anche se cercava di nasconderlo.
Restammo lì per diversi minuti, a guardare il suo petto che si alzava e si abbassava in modo irregolare, il respiro affannato, gli occhi chiusi che sognavano chissà cosa. Gli scostai i capelli dalla fronte, sorridendo davanti il suo bel viso. Non gli lasciavo la mano, avevo intrecciato le dita con le sue e aspettavo solo che lui la stringesse.
Quando sentii la mia mano più stretta spalancai gli occhi e diedi una lieve gomitata a Harry che guardò. Niall stava riaprendo gli occhi, si stava muovendo, pian piano le sue palpebre iniziarono a sbattere lente fino ad aprire completamente quell’oceano di emozioni. Era confuso, sicuramente non sapeva dov’era o come ci fosse arrivato, si guardava intorno e sorrideva mentre mi vedeva felice e con le lacrime agli occhi. “Perché piangi, piccolina?”, chiese con un filo di voce.
Scoppiai a piangere e lo abbracciai. Gemette per il dolore ma non volle farmelo pesare, stringendomi a sua volta. Non volevo più lasciarlo, volevo che il calore del suo corpo continuasse ad inondarmi, che il suo profumo facesse parte di me.
Da dietro Harry gli stringeva la mano e Niall non poteva fare a meno di sorridere. Era felice che eravamo lì per lui, che ci saremmo stati come ci eravamo stati prima, aspettando che riaprisse quegli occhi meravigliosi e che inondasse la stanza della sua luce.
“Non farlo mai più!”, gli dissi vicino all’orecchio, bagnandogli appena il cuscino di lacrime.
Lui mi diede un bacio sulla guancia. “Non ti lascerò mai, è una promessa.”, mi disse facendomi un piccolo sorriso e andando verso le mie labbra per uno dei nostri baci. Un bacio che sembrava essermi mancato anche se erano poche ore che non ce lo davamo.
Mi staccai a malavoglia da lui e feci spazio al riccio che lo abbracciò per diversi minuti, piangendogli sulla spalla. “Giuro che se ti perdevo mi sarei ammazzato..”, disse lui con la sua voce lenta e roca, sommersa dal pianto.
Niall gli diede un bacio sulla guancia e lo fece mettere accanto a lui sul letto. “Non lascerò mai nemmeno te, te l’ho già promesso.”, gli disse accarezzandogli i ricci. Era una scena dolcissima.
Non conoscevo la loro storia, mi accorsi in quel momento che, vedendoli insieme, io di Niall non sapevo quasi niente. Non sapevo che i suoi genitori non vivevano con lui, avevo sempre dato tutto per scontato. Niall doveva avere un sacco di problemi, forse più dei miei e io mi ero sempre preoccupata solo di me e della mia nostalgia. Che ragazza pessima, ero un’egoista.
Harry era come un fratello per lui e questo lo sapevo, ma non li avevo mai visti insieme in quel modo. Andavano in perfetta sintonia, sembravano una sola cosa. Mi sentii molto invidiosa, avrei voluto avere anche io quel tipo di rapporto con Niall. Avrei voluto essere parte di lui, avrei voluto capire quando stava male e quando invece mentiva di essere felice. Avrei voluto sapere di più su di lui e ora che avevo tempo avrei dovuto farlo.
“Ross, vieni.”, disse dopo il biondo facendomi cenno di sedermi dall’altra parte del letto, per poi prendermi la mano mentre lo guardavo sorridere. “Siete la mia vita.”, ci abbracciò insieme.
Ringraziai chiunque ci fosse lassù per non essersi ripreso quell’angelo, per avermelo lasciato per potermi proteggere ancora, per potermi mettere il sorriso nella faccia solo guardandomi.
Ogni volta che guardavo Niall vedevo la luce, ogni volta che lo pensavo il mio sorridere era involontario, la mia risata era sincera. Non c’era più il buio, c’era la penombra, mi stavo avvicinando alla luce pura grazie a quel viso d’angelo.“Tesoro non devi piangere, devi sapere che la mamma sarà sempre nel tuo cuore, qualsiasi cosa accada.”, mi sorrise con quel sorriso meraviglioso e perfetto.
Ma le mie lacrime scendevano ugualmente. “Se tu te ne vai io me ne vado con te.”, le dissi decisa come se fossi una bambina.
“Non puoi venire con me stavolta, piccola. Sii forte, tu meriti la felicità e sono sicura che la raggiungerai.”, mi disse alzandomi il mento.
“No! Senza di te non sarò felice.”, le dissi io abbracciandola e sentendo che le sue lacrime tristi avevano iniziato a bagnarmi la spalla.
“Ross, va tutto bene?”, chiese il riccio quando eravamo ormai fuori dalla stanza perché le visite erano finite. Annuii e lo vidi farmi un sorriso.
“Ascolta io..”, scoccò un’occhiata a mio padre, “Sono da solo stasera, potrei venire da te a dormire?”, chiese facendomi vedere l’orario dal suo orologio. Erano quasi le due.
Gli feci un sorriso. “Certo, sei venuto con la tua macchina?”, chiesi io rassicurante.
Lui scosse la testa. “Sono venuto con l’ambulanza. Grazie mille Ross!”, mi disse stampandomi un bacio sulla guancia e cingendomi la vita con un braccio.
Raggiungemmo mio padre, avvertendolo che Harry avrebbe passato la notte da noi, così ci incamminammo per raggiungere la macchina e per precipitarci dritti a casa.
Harry avrebbe dormito nella mia stanza con il materasso a terra, così non saremmo stati da soli. E per tutto il tempo le mie lacrime non si fermavano, ancora tanti flashback, ancora la paura che non ero riuscita a scaricare del tutto.
Sentivo già la sua mancanza. Niall.
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Wrong || Niall Horan
Fanfiction"Niall, vuoi essere il mio per sempre?" "Solo se tu sarai il mio." Questa non è una mia storia, io la pubblico soltanto su wattpad. Questa storia la potete trovare su efp fanfiction sul profilo di 'biersackwife'