Capitolo 16

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“Uhm”, bussai due volte alla porta di Harry, “Posso entrare?”, chiesi aprendo la porta e facendomi spazio nella grande stanza poco illuminata.

Il riccio stava facendo gli addominali su un tappeto bianco posto al centro della stanza. “Ross”, chiamò appena mi vide entrare. “Dov’è Niall?”, chiese mettendosi seduto. Solo in quel momento notai che era senza maglia e aveva solo i pantaloncini neri addosso. Arrossii a quella vista.

“Si è addormentato sul divano.”, risposi io facendo un sorriso e sedendomi sul suo letto matrimoniale, sprofondando nel materasso morbido.

Rimase seduto a fissarmi, facendomi un piccolo sorriso che scopriva le profonde fossette. “Sei venuta perché ti mancavo?”, ridacchiò allargando il suo sorriso.

Gli lanciai un’occhiataccia. “Sono venuta per parlare un po’.”, risposi io appoggiandomi sui gomiti.

Scrollò le spalle e si alzò in piedi, infilandosi una t-shirt almeno il doppio di lui. “Vuoi parlare di stamattina scommetto.”, replicò sedendosi accanto a me.

Annuii e mi posizionai di lato per trovarlo di fronte. “Non hai bisogno di colpire senza guanti, sei già abbastanza forte e lo hai dimostrato con Louis quella volta..”, dissi io con timidezza.

Mi squadrò. “Ti ha detto qualcos’altro Niall?”, chiese.

Deglutii guardandogli furtivamente i polsi. Notò che lo stavo studiando, così girò i polsi dall’altro lato per impedirmi di guardarli. “Ti prego, non guardare.”, sussurrò.

Sospirai e scoprii i miei polsi dalla maglia, mostrandogli le cicatrici profonde che probabilmente non sarebbero mai scomparse. Sgranò gli occhi e lentamente riportò il braccio sotto la mia vista: scorsi innumerevoli ferite ancora rosse e violacee per la forza che ci aveva messo facendosele.

“Devi smettere.”, disse duramente, senza mai staccare gli occhi dai polsi.

“Io non lo faccio da tanto tempo, tu piuttosto dovresti smettere.”, replicai guardandolo seria.

Sospirò triste, incrociò il verde dei suoi occhi con i miei. “Oggi l’ho fatto per te.”, disse poggiando la testa sulle mie gambe e sdraiandosi sul letto.

Iniziai ad accarezzargli i ricci. “Piantala, non voglio assolutamente che lo fai.”, gli dissi solenne.

“Lascia Niall allora.”, scherzò.

“No.”

“Ti prometto che ti darò tutto se mi permetti di essere tuo.”, insistette mettendosi a pancia in su, sempre con la testa appoggiata sulle mie gambe. Mi fissava con uno strano sorrisetto.

“Ma perché non vuoi ficcartelo in testa che io lo amo?”, replicai vedendolo spegnersi.

Harry non rispose, restò a guardarmi a lungo in quella posizione mentre gli passavo la mano tra i ricci scuri. Ogni tanto sorrideva, gli piaceva mentre lo accarezzavo, si sentiva a suo agio e anche io.

Rimasi a lungo a fissare i suoi occhi verdi illuminarsi ogni volta che stavamo insieme, sentendo i suoi morbidi capelli muoversi tra le mie dita, tornando subito alla loro forma quando toglievo le mani. Era bellissimo.

Le sue labbra increspate accentuavano le fossette profonde, rendendo il suo sorriso ancora più tenero. Mise le mani dietro la mia nuca per farmi abbassare fino ad arrivare a un soffio dalle sue labbra, dove mi ritrassi. “Cattiva.”, grugnì.

“Non perdi mai le speranze, eh?”, replicai io ironica, alzando un sopracciglio.

Si passò la lingua tra le labbra, sorridendo malizioso. “La speranza è l’ultima a morire.”, affermò deciso, chiudendo gli occhi per un po’. 

Wrong || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora