Capitolo 32

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Quando arrivammo fuori la discoteca del Green non trovammo Harry. Niall posteggiò la macchina lì davanti, così scendemmo e andammo a cercarlo fuori il locale, facendo il giro dell’edificio.

Quando notammo una cascata di ricci appartenenti al ragazzo accasciato al muro, dolorante, corremmo verso di lui. Harry era rannicchiato su se stesso, i vestiti erano sporchi di sangue, teneva gli occhi chiusi. Nel buio non riuscivamo a capire come fosse messo, ma nessuno di noi due si immaginava il meglio.

Niall prese Harry in braccio a mo’ di sposa, portandogli il viso sulla sua spalla. Solo allora vedemmo due tagli sopra l’occhio destro che era nero, le labbra piene erano spaccate, piccoli tagli sulla guancia. Era stato preso a pugni in viso e stavolta non era riuscito a difendersi. Aveva del sangue ormai asciutto uscirgli dalla bocca, dovevano avergli fatto male anche sullo stomaco. Santa miseria.

Lo portammo in macchina, Niall lo fece sdraiare lungo i sedili posteriori e partimmo veloci per tornare a casa. “Andiamo a casa mia.”, annunciò Niall senza staccare gli occhi dalla strada scura.

“Mando un messaggio a papà.”, risposi prendendo il cellulare e facendo ciò che avevo appena detto.

Vidi Niall stringere il volante, sembrava davvero nervoso, prima aveva parlato come arrabbiato. Questa non era di certo la prima volta che lo salvava da qualche casino, ormai sapeva cosa fare.

Flashback -

“Avrò mai un vero ragazzo?”, chiesi schietta, guardando la nostra soap opera preferita.

Prese una cucchiaiata di gelato. “Sei la ragazza più bella del mondo, è ovvio che avrai un fidanzato.”, rispose sorridente.

Le diedi una spinta. “Lo dici solo perché sono tua figlia.”, le dissi ridacchiando.

“Tesoro, sei bellissima, arriverà il tuo ragazzo.”, replicò guardando attenta la soap opera strappalacrime.

“E come sarà questo ragazzo?”, chiesi innocente.

Fece un piccolo sorriso. “Sarà bellissimo, ti tratterà come una principessa e cercherà di renderti sempre felice, anche con le piccole cose.”, rispose.

Il mio sorriso si allargò a quelle parole. Davvero esisteva un ragazzo che potesse fare tutte queste cose? Non stavo nella pelle, non vedevo l’ora di conoscerlo.

“Papà ti tratta così?”, chiesi con gli occhi dolci.

Annuì, un sorriso timido le comparve sul suo bellissimo viso. “Accanto a lui mi sento sempre una principessa.”, disse orgogliosa.

Mia madre e mio padre non si sarebbero mai separati, pensavo, loro erano così perfetti. Anche se litigavano dopo facevano subito pace, si amavano troppo per potersi separare. Niente li avrebbe divisi, il loro amore superava ogni cosa, il loro amore era sopra ogni litigio e sopra ogni male. Loro erano indivisibili, e anche io stavo aspettando la persona che mi rendesse felice tutti i giorni, proprio come papà con la mamma.

Quando Harry riaprì gli occhi era ormai mattina, avevamo dormito tutti. Niall era andato a fare i suoi lavoretti estivi, mentre io ero rimasta a casa a dormire con lui.

Gli avevo medicato personalmente le ferite, mentre Niall l’aveva aiutato a riaddormentarsi e a farlo stendere meglio.

“Ross?”, chiamò con la sua solita voce roca mattutina.

Mi girai verso di lui, stropicciandomi gli occhi nel vedere tutta quella luce. “Come stai Harry?”, chiesi alzandomi un po’, poggiando il peso su un braccio.

Si tirò su a sedere, guardandomi con occhi socchiusi. “Sto bene.”, disse lento.

“Mi spieghi che è successo ieri?”, replicai io guardando le sue ferite più evidenti della notte prima.

Wrong || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora