Capitolo 15

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“Vieni con me in palestra?”, chiese il biondo lanciandomi un’occhiatina maliziosa.

“So che tu hai dimenticato cosa vuol dire andare a scuola, ma io devo andarci per forza!”, replicai alzandomi dal letto a malavoglia e stropicciandomi gli occhi. Alle sette e mezza lui era già vestito per la palestra con un sorriso smagliante che scopriva i denti ricoperti da quell’aggeggio in metallo. E dato che il suo era un sorriso contagioso, non potei fare a meno di sorridere insieme a lui mentre si avvicinava e mi stringeva tra le sue braccia. “Ci facciamo fare la giustificazione da Harry, dai vieni con me.”, disse facendomi affondare la faccia nel suo petto, baciandomi la testa.

Alzai la testa e le punte per arrivare alle sue labbra e stampargli un bacio. “E va bene.”, risposi infine divincolandomi lentamente dalle sue braccia. 

Aprii l’armadio e stetti a decidere per un po’ cosa potermi mettere. Faceva molto caldo quella mattina e dato che saremmo stati in una palestra potevo tranquillamente mettermi una canottiera che abbinai con i jeans chiari.

Sfilai il pigiama e arrossii mentre Niall studiava attentamente le mie forme nude. Non mi staccava gli occhi di dosso nemmeno mentre mi rivestivo. “Asciugati la bava.”, dissi ironicamente andando da lui e fingendo di asciugargli la bavetta agli angoli della bocca.

Lui rise, una risata cristallina che seguii. “Scusa, ma sei uno schianto.”, replicò baciandomi la guancia, “E sei solo mia.”, continuò prendendomi i fianchi e stringendomi al suo corpo, baciandomi il collo, facendomi il solletico con i capelli scompigliati e baciandomi dopo sulle labbra.

Mi prese per mano, prese il suo borsone per la palestra e scendemmo le scale, trovandoci all’ingresso. Sentii una risatina provenire dalla cucina e mi balzò il cuore in gola. Corsi da quella voce e trovai mio padre che guardava un comico alla televisione posta sopra il frigorifero. La sua espressione sorpresa mi fece ricordare che non sarei dovuta essere lì. “E voi che ci fate qui?”, chiese stranito guardandomi a occhi sgranati. “E perché scendete tutti e due dalla camera da letto?”, continuò guardando Niall.

“Pensavo fossi a lavoro così Niall si è fermato a dormire con me, per non lasciarmi sola!”, risposi in modo affrettato lasciando velocemente la mano del biondo che era diventato tutto rosso per l’enorme imbarazzo.

Mio padre scrollò le spalle. “Spero che state andando a scuola, comunque.”, alzò un sopracciglio guardando il borsone della palestra di Niall e le mie spalle senza zaino.

Mi morsi il labbro inferiore. “Ti va di farmi una giustificazione?”, feci spallucce guardandolo imbarazzata e divertita allo stesso tempo. 

Fece un sorrisetto. “Va bene, devo farla anche a lui?”, chiese indicando con gli occhi scuri il biondo accanto a me che scoppiò a ridere. 

“No, ci pensa Harry a lui!”, replicai io leccandomi le labbra. In quel momento mi accorsi di aver preso lo stesso vizio del riccio: mi stavo inumidendo le labbra per qualsiasi cosa, proprio come faceva lui. Spaventata mi morsi il labbro.

Fortunatamente mio padre era un tipo molto disponibile, sapeva capirmi al volo e non si arrabbiava per niente, era un ottimo padre, avevamo sempre avuto un buon rapporto.

“Noi andiamo in palestra, ci vediamo più tardi!”, dissi andando verso di lui e stampandogli un bacio sulla guancia.

Mi prese per il braccio. “Più tardi non ci sono, torno domani mattina verso le cinque, come oggi.”, replicò lui scompigliandomi i capelli e lasciandomi andare.

Salutammo ancora una volta e uscimmo dalla casa mano nella mano, con la Range Rover del biondo per raggiungere la palestra.

“Facciamo una cosa, così non te ne stai lì senza fare niente.”, disse il biondo alzandosi dall’aggeggio su cui era seduto con la canottiera che scopriva i suoi muscoli, lasciandomi completamente senza fiato. Sorrise prendendomi per i fianchi e facendo combaciare i bacini. Mi lasciò un tenero bacio sulla guancia e fece scivolare le mani verso le mie, per intrecciare le dita. 

Wrong || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora