Capitolo 17

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Mi appoggiai alla vasca da bagno, guardando l’enorme specchio davanti a me, posto sul lavandino. L’immagine riflessa non mi faceva altro che schifo.
Harry aveva detto che Niall non era più tornato a casa da quando se n’era andato, tre giorni prima, quindi doveva proprio essere andato fuori città.
Il mio telefono era pieno di miei messaggi non risposti, chiamate ignorate e declinate. Niall mi voleva completamente cancellare, per una cosa così stupida, poi.
Aveva creduto davvero che io volevo solo illuderlo? Non ci credeva che io ero innamorata di lui e non di Harry. Il riccio stavolta l’aveva combinata troppo grossa.
“Fanculo tutto.”, dissi ad alta voce, prendendo la lametta che avevo preso e messo dentro la mia tasca poco prima di entrare nel bagno.
Girai i polsi e guardai attentamente le vecchie ferite. Erano settimane e forse mesi che non mi tagliavo, da quando conoscevo Niall non ne avevo mai sentito il bisogno.
Stavo per tagliarmi, quando lessi un nuovo messaggio arrivare e farmi sobbalzare. Doveva essere Harry, tanto ultimamente sentivo solo lui.Ma mi sbagliavo.

Hai idea di quanto faccia male essere traditi? Avevi detto che mi avresti reso felice, mi avevi promesso che non avremmo fatto mai la stessa fine di Helen. Eppure siamo lì, sei col mio migliore amico, per giunta. Dopo tutto quello che ho fatto per voi.”

Leggere il nome di Niall sullo schermo mi aveva automaticamente fatto scendere le lacrime, per non parlare del messaggio al suo interno.
Non volevo rispondergli con il messaggio, così decisi di chiamarlo. Quella storia mi stava stancando, non riuscivo a credere che lui credesse davvero alle parole di Harry.
Uno squillo, due squilli, quasi cinque squilli. Ma non volevo arrendermi, sapevo che aveva il cellulare tra le mani. “Non voglio ascoltarti.”, disse la voce dall’altra parte del telefono, circa dieci squilli dopo.
“Devi farlo, cazzo.”, dissi ormai all’orlo della disperazione. Cercavo di trattenere le lacrime, ma era impossibile.
“Quello che ho sentito è anche abbastanza.”, replicò con la voce che gli tremava.
“Niall! Non pendo dalle labbra di Harry, non stavamo facendo niente nella sua camera, ti ha detto un mucchio di stronzate!”, urlai quasi.
Lo sentii sospirare più volte. “Vi ho visti, fai così con tutti i ragazzi che conosci, Ross? Gli accarezzavi i capelli, eri così vicina a lui che mancava solo che vi stavate baciando.”, scoppiò tra singhiozzi e lacrime.
Ringraziai il fatto che stessimo parlando al telefono, non avrei mai voluto vederlo piangere di nuovo, era la cosa più brutta a cui avevo assistito.
“Ti prego Niall, ho sbagliato, gli ho dato troppa corda hai ragione, ma ho sempre ribadito che amo te, che voglio te.”, lo pregai disperata.
Niall non rispose per un bel pezzo, cercando di calmarsi. “Non ce la faccio.”, disse ancora tremante prima che chiudesse la chiamata.
Feci cadere il telefono a terra, scoppiando a piangere. Idiota, ero solo questo, avevo perso la persona che mi aveva salvato da tutto per le mie cavolate. 
Ripresi la lametta tra le mani e feci un paio di tagli profondi, gemendo appena per il dolore e guardando il sangue che scendeva. Ne feci tanti altri finché furono anche troppi.
Volevo solo Niall accanto a me.


Harry mi prese per i fianchi, alzandomi senza fare sforzi per poi poggiarmi sopra il tavolo. Mi allargò le gambe e si infilò col corpo in mezzo. Iniziò ad accarezzarmi la testa, spostando i capelli che si mettevano davanti la faccia. 
“Niall non vuole rispondermi al telefono.”, sospirò prendendo il cellulare dalla tasca e poggiandolo sul tavolo, accanto a me.
“Io ci ho parlato prima di venire qui.”, mi morsi il labbro inferiore, ricordando il tono estremamente deluso e triste che aveva usato il biondo.
“Che ti ha detto?”, sgranò gli occhi.
Sospirai. “Non ce la faceva a parlarmi, ha pianto e basta.”, risposi cercando di scacciare via il pensiero del suo viso in lacrime.
Gli occhi verdastri di Harry si rabbuiarono all’istante. Fece scivolare la mano dai miei capelli, accarezzandomi la guancia e guardandomi con sguardo dolce e malinconico allo stesso tempo. “Dovrai accontentarti di me per ora.”, soffiò vicino al mio orecchio.
Aggrottai le sopracciglia. “Sei solo felice di questa situazione.”, dissi io spostandolo e scendendo dal tavolo per allontanarmi da lui.
“Felice?”, sentii la voce di Harry cambiare notevolmente di tono. Le sue lunghe dita si strinsero attorno al mio braccio, facendomi male per i tagli che avevo fatto poco prima. Mi girò con violenza verso di lui, guardandomi minaccioso. “Non posso esserne felice, il mio migliore amico probabilmente mi odia.”, continuò.
“Tu non hai fatto niente per migliorare la situazione! È solo colpa tua se se ne è andato!”, replicai io guardandolo altrettanto male.
La presa al mio braccio si strinse, procurandomi qualche gemito per il dolore. “Per una volta vorrei essere felice anche io!”, ringhiò.
“Non provandoci con la ragazza del tuo migliore amico!”, lo attaccai io cercando di divincolarmi dalla sua presa stretta. Ma lui rimase immobile a fissarmi, sapeva che avevo ragione.
I suoi occhi mi stavano incutendo paura come non avevo mai provato nei suoi confronti e il suo sguardo mi faceva rabbrividire. Harry perdeva facilmente la pazienza, bastava ripensare alle sue precedenti discussioni.
La sua espressione accigliata si addolcì mano a mano, lasciando spazio a una lieve increspatura sulle sue labbra, scoprendo le profonde fossette. La sua mano grande allentò la presa, senza lasciarla. Mi avvicinò a sé con calma, portando il mio bacino verso il suo per farli scontrare. Piegò la testa verso di me, solleticandomi il viso con i suoi ricci scuri, cinse la mia vita con un braccio per tirarmi verso di lui e per far aderire meglio il corpo contro il suo.
Sospirò stanco, a un passo dalle mie labbra. “Cerchiamo di non pensarci per ora. Niall è fatto così, ha bisogno di tempo per pensare, ma tornerà.”, disse con la voce roca più bassa e profonda del solito.
Annuii senza nessuna opposizione, lo sguardo e la presa che mi aveva dato prima mi aveva lasciato completamente senza parole, impotente davanti la sua figura imponente.
Harry si avvicinò di qualche millimetro prima di poter finalmente appoggiare le sue labbra sulle mie, fondendo le bocche in un bacio lento. Era il nostro primo vero bacio, anche se non avrei mai voluto che succedesse. 
Chiese accesso con la lingua e non rifiutai, ero ancora scossa e non mi rendevo conto di quello che stava succedendo. Ero nella confusione più totale e tutto quello che riuscivo a fare era iniziare a baciare Harry sul serio, ma pensando che al posto suo ci fosse Niall.
Mi strinse con entrambe le braccia, alzandomi per arrivare meglio al suo viso che in confronto a me stava molto in alto. Gli circondai il collo con le braccia, stringendo le mani tra i suoi ricci morbidi. Non ci stavamo staccando, quel bacio continuava a durare. Ogni tanto aprivo gli occhi per vedere se anche lui lo faceva, ma invece i suoi erano serrati, chiusi e persi nel suo mondo dei sogni dove io potevo corrispondere il suo amore.
Ma non era così. Il mio pensiero fisso rimaneva Niall, stavo baciando Harry pensando a lui e questo non gli avrebbe fatto per niente piacere. Poco importava.
Harry aveva voluto a tutti i costi avermi, perciò ora mi teneva in quello stato. Mi sentivo male al solo pensiero che lo stavo usando per sentirmi più vicina al biondo, ma alla fine lui se l’era cercata.
Quando ci staccammo dovevano essere passati un sacco di minuti, perché sentii la bocca che formicolava, come se si fosse addormentata. Harry baciava da dio, ma niente riusciva a togliermi dalla testa il biondo.
Sorrise mentre eravamo ancora stretti l’uno all’altra. “Finalmente.”, mormorò vicino alle mie labbra, stampandomi altri baci per tutto il viso.
Non risposi e non sorrisi, premetti le mie labbra sulle sue, chiudendo gli occhi e fingendo che fosse Niall che mi stringeva. Quando aprii gli occhi Harry era ancora fermo a guardarmi.
“Io non sono Niall.”, sussurrò guardandomi sconsolato. Si leccò le labbra.
“Io non sono innamorata di te.”, replicai fissando lo sguardo nei suoi occhi. Mi teneva ancora stretta, i suoi ricci erano impigliati tra le mie dita, non ci muovemmo.
“Posso fare in modo che succeda..”, replicò abbassando lo sguardo a terra, per poi tornare ai miei occhi. Il verde delle sue iridi erano ancora più scure, sembravano nere.
“Harry”, lo richiami, sciogliendo la presa dai suoi ricci per poi appoggiare le mani sul suo petto muscoloso, “Se Niall torna, io andrò da lui.”, gli dissi con fermezza.
Annuì deluso. “A meno che io riesca a farti innamorare sul serio di me.”, disse facendo brillare i suoi occhi scurissimi.
“Non avrai molto tempo.”, replicai io pensando a quando Niall sarebbe potuto tornare. Sperai con tutta me stessa che fosse tornato presto.
“Ci provo lo stesso.”, concluse lasciandomi per farmi poggiare di nuovo i piedi per terra. Si voltò, prima di tornare di nuovo verso di me. “La canzone, ricordi?”, sorrise malizioso, leccandosi le labbra e lasciando che il colore dei suoi occhi man mano iniziasse a riprendere vita.
Sorrisi abbassando lo sguardo, non potevo credere che l’avesse scritta sul serio. Con un dito mi alzò il mento per alzare la testa e guardarlo ridere. Mi prese entrambe le mani per potarmi in salotto, dove prese la chitarra che stava in un angolo. Mi fece sedere sul lungo divano bianco, mettendosi a sedere sul tavolino in vetro e legno davanti a me.
Sorrise imbarazzato, intonando le note giuste. “L’ho scritta quando stavi ancora con Niall.”, si morse il labbro inferiore. Annuii aspettando ansiosa.

I’m broken, do you hear me? I’m blinded, ‘cause you are everything I see.
I’m dancing alone, I’m praying, that your heart will just turn around.
And as I walk up to your door, my head turns to face the floor,
‘cause I can’t look you in the eyes and say..”

Mi guardò un istante, prima di sorridere e abbassare lo sguardo verso le corde della chitarra classica. Aveva una voce meravigliosa, avrei voluto che non smettesse mai di cantare.

When he opens his arms and hold you close tonight, it just won’t feel right,
‘cause I can love you more than this, yeah,
when he lays you down I might just die inside,
it just don’t feel right, ‘cause I can love you more than this.

Il suo sguardo si posò sul mio, finendo il ritornello e fissando i suoi occhi verdi e profondi nel blu dei miei.

If I’m louder, would you see me?
Would you lay down, in my arms and rescue me?
‘Cause we are the same, you save me,
when you leave it’s gone again.
And when I see you on the street,
in his arms I get weak,
my body fails, I’m on my knees, praying.

Di nuovo il ritornello, avevo già le lacrime agli occhi per le parole che stava cantando. La sua voce era semplicemente fantastica, melodiosa.

I’ve never had the words to say,
but now I’m asking you to stay,
for a little while inside my arms.
And as you close your eyes tonight, 
I pray that you will see the light,
that’s shining from the stars above.

Cantò il ritornello altre due volte prima di concludere quella canzone. Stavo piangendo, per la sua voce così bella, profonda, diversa dalla sua parlata, per le parole che aveva cantato che dimostravano quanto poteva stare male lui nel vedermi tra le braccia del suo migliore amico.
Ma ora ti sto chiedendo di rimanere per un po’ tra le mie braccia.
Harry non era solo capriccioso, Harry era innamorato sul serio e quelle parole di quella canzone così bella lo dimostravano. Mi sentii in colpa per aver pensato di illuderlo in quel modo, pensando solo a Niall mentre invece baciavo lui. 
Posò la chitarra a terra e ne approfittai per fiondarmi tra le sue braccia, avvolgendolo in un abbraccio. Harry mi baciò il collo, salendo sulla guancia. “Ci sto provando.”, sussurrò, “Almeno dammene la possibilità.”, continuò riportando lo sguardo su di me.
Amavo Niall, non volevo dimenticarlo assolutamente, volevo ancora averlo di nuovo con me più che mai. Ma volevo dare una possibilità a Harry, qualcosa mi impediva di respingerlo, ero la solita stupida che non sapeva cosa voleva.
Niall o Harry? Cogliona, una cogliona, ecco cos’ero.  

Wrong || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora