Capitolo 27

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Harry pov.

Erano quasi le otto di sera e ancora Ross non era tornata, non rispondeva ai miei messaggi e quando Niall aveva provato a chiamarla il telefono era risultato spento. 

Ci stavamo un po’ preoccupando per lei, aveva detto che comunque non avrebbe fatto tardi e invece ancora non era tornata.

Quando il campanello suonò sia io che il biondo balzammo in piedi, lasciammo la televisione accesa nel salone e corremmo all’ingresso. 

Quando aprii la porta il mio stupore fu grande tanto quanto quello di Niall: Ross dormiva tra le braccia di Liam che aveva uno sguardo triste. Guardai più volte la ragazza che teneva, aveva ancora il livido della mia gomitata, ma sembrava strana in viso, era pallidissima ed era completamente smorta.

“Che succede Liam?”, chiesi con fermezza, la voce più roca del solito, Niall era troppo sconvolto per riuscire a parlare.

Liam deglutì rumorosamente prima di aprire bocca. “Mi dispiace, ho cercato di salvarla, ma non ho fatto in tempo.”, disse iniziando a singhiozzare.

“Cosa le avete fatto?”, ringhiai guardandolo minaccioso.

Non rispose, continuava a guardare Ross che dormiva beatamente tra le sue braccia. In quel momento non sapevo davvero che fare, non voleva parlare, non voleva dire niente.

“Dalla a me.”, Niall spezzò il silenzio preoccupante che si era creato.

Liam annuì e cercò cautamente di mettere la ragazza bionda tra le braccia di Niall, che prontamente la prese e entrò dentro casa.

“Liam se non vuoi che ti faccia qualcosa, dimmi che diavolo è successo.”, serrai i pugni, guardandolo dritto negli occhi.

Deglutì ancora, si passò una mano tra i capelli e poi i suoi occhi lucidi finalmente incontrarono i miei. “L-louis l’ha..”, balbettò prima di fermarsi.

“Dov’è lui ora?”, ringhiai.

“A casa mia.”, rispose.

Presi le chiavi della macchina, chiusi la porta di casa e scansai Liam. “Vatti a fare un giro, ti conviene non farti trovare da me.”, gli dissi infuriato, raggiungendo la mia macchina nel garage e partendo a tutto spiano verso la casa di Liam.

Louis aveva osato toccarla, era riuscito nel suo intento. Non riuscivo a crederci, le aveva fatto del male e Liam gliel’aveva permesso.

Ero accecato dalla rabbia, la mia intenzione era quella di farlo fuori, di ammazzarlo letteralmente di botte. Liam avrebbe dovuto pregare che Louis non era a casa sua, perché se no non ne sarebbe uscito vivo.

Stavo correndo con la macchina, non mi interessava dei cartelli, dei segnali, io dovevo arrivare a casa di Liam prima che Louis se ne andasse, io dovevo fargliela pagare una volta per tutte.

Quando finalmente arrivai al grande palazzo dove abitava Liam, mi meravigliai di me stesso perché ricordavo ancora la strada. Andai verso il portone, con un calcio forte si aprì, ero davvero super incazzato.

Arrivai davanti la porta della casa e iniziai a bussare violentemente, suonavo il campanello in continuazione. Sperai che era ancora lì dentro, dovevo sfogare la mia rabbia, dovevo fargli capire con chi si era messo contro.

Quando la porta si aprì Louis era lì davanti, senza maglietta. Studiai la sua figura attentamente: il suo collo era pieno di graffi rossi, alcuni sanguinanti, aveva lividi rossastri sul bacino.

Poi non ci vidi più. Lo afferrai per le spalle e lo sbattei a terra, mettendomi a cavalcioni su di lui e iniziando a picchiarlo violentemente con pugni sul viso. Volevo fargli male, avrebbe dovuto pregarmi piangendo di smetterla.

Wrong || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora