Capitolo 13

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Tornai a casa con l’autobus verso le nove e mezza, mio padre non c’era nemmeno quella sera, sfortunatamente, avrei passato la serata di nuovo da sola con il riccio.

Aprii la porta di casa e salutai ad alta voce, per dopo sentirmi rispondere con la sua voce roca che proveniva dal salone. Seguii il suo suono e lo ritrovai sdraiato sul divano che guardava un cartone animato con gli orsetti gommosi in una ciotolina, sembrava un bambino.

“Finalmente sei tornata!”, sbuffò lui spegnendo la tv e appoggiando le caramelle sul tavolino trasparente davanti a lui. Si avvicinò pericolosamente a me, soffiando sul mio collo e spostandomi i capelli di lati.

Appoggiai una mano sul suo petto per allontanarlo. “Quanti anni hai, due? Non hai mica bisogno di me per andare a dormire!”, replicai togliendomi la giacca e buttandola a caso sul divano, per poi precipitarmi in cucina e mangiare un pezzo di pizza avanzato probabilmente dalla cena di Harry.

“Ne ho diciannove, e comunque è presto per andare a dormire, prima voglio divertirmi un po’.”, rispose alzando un sopracciglio e leccandosi le labbra malizioso. Lo guardai male, non osavo immaginare cosa gli passasse per la testa. 

Mi afferrò per i fianchi e fece scontrare i nostri bacini, chinandosi per appoggiare le sue labbra piene sul mio collo e iniziare a leccare la pelle. “Harry smettila”, lo incitai, poggiando le mani sul suo petto per allontanarlo nuovamente, ma stavolta decise di non muoversi e mi fece indietreggiare fino a sbattere le spalle al muro. Mi sentii sollevare da dietro per le cosce e con le mani portò le mie gambe intorno la sua vita per farmi aderire meglio con il suo corpo. Sorrise beffardo, guardando con possessione le mie labbra. “Non riesco a starti lontano.”, disse vicino al mio orecchio, leccandomi la pelle e facendomi rabbrividire.

“Provaci.”, dissi liberandomi da lui e scendendo pesantemente dal suo corpo, per trovarmi con i piedi per terra. Lo allontanai con forza e salii le scale per raggiungere la mia camera, e nell’esatto momento in cui stavo per chiudere la porta lui mise una mano e spinse, riuscendo perfettamente ad entrare dentro la stanza. Chiuse la porta nonostante fossimo soli.

Il suo sguardo mi faceva paura, si inumidì ancora le labbra con fare malizioso, avvicinandosi e sfiorandomi la mano con due dita lunghe. “Perché non posso averti?”, chiese come se fosse la domanda più normale del mondo.

Alzai un sopracciglio e scossi la testa. “Forse perché sto con Niall?”, replicai facendo spallucce e scostandolo di nuovo per poi buttarmi sul mio letto a pancia in su. Il cuore mi batteva fortissimo, avrei tanto voluto non averlo mai incontrato.

Harry grugnì e si avvicinò al bordo del mio letto, facendomi ombra con la sua alta e imponente figura. “Niall è troppo innocente.”, sbuffò inchiodando il verde dei suoi occhi nel blu dei miei.

Sgranai gli occhi alla sua affermazione. “Niall è il tuo migliore amico! Lui non si permetterebbe mai di fare quello che stai facendo tu.”, replicai incrociando le braccia al petto e mettendomi seduta con le spalle al muro.

“Con me ti divertiresti mille volte di più.”, disse in tutta risposta, gattonando sul mio letto fino ad arrivare davanti a me, a un millimetro di distanza, come era già successo una volta. Il ciuffo gli era calato leggermente sopra gli occhi, ma con un movimento della testa riuscì a tornare perfettamente nella sua solita posizione. 

“Non tradirò mai Niall, capito? Magari a te non importa niente di lui, ma a me sì. Quindi levati.”, sbuffai io spingendolo per la spalla e alzandomi dal letto per poi appoggiarmi sul davanzale e guardarlo sconvolto.

Si alzò di scattò e fece cadere la sedia con violenza, avvicinandosi a me e facendomi sobbalzare il cuore per la paura. Era arrabbiato, i suoi lineamenti erano diversi dal solito, non l’avevo mai visto così e quella nuova visione mi spaventava quasi. “A me non importa niente di lui? Lui è tutto quello che ho, è normale che ci tengo a lui! Non azzardarti più a dirlo.”, urlò guardandomi minaccioso. I suoi occhi si erano scuriti, diventando di un verde opaco e spento. 

Wrong || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora