Capitolo 24

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Harry ci accompagnò a scuola con la Range Rover di Niall, era fin troppo pigro per uscire la sua dal garage.

Scendemmo a malavoglia dalla macchina, salutai Harry con un bacio sulla guancia, senza dire niente, per me la mattina era meglio non parlare o sarei riuscita a litigare pure con Niall per quanto ero acida.

Superati i cancelli iniziai a guardarmi intorno: la campanella non era ancora suonata, e io con gli occhi cercavo il castano dalla voce squillante, così che potevo stargli bene alla larga.

“Stai tranquilla Ross, tanto ci sono io.”, disse Niall intrecciando le dita con le mie, come se mi avesse letto nel pensiero. 

Sorrisi e iniziammo a camminare verso l’interno della scuola. Avrei voluto affrontare anche tutte le lezioni con lui, ma purtroppo era già all’ultimo anno. Sbuffai: ancora un anno per me, un anno di quella stupida scuola che tanto odiavo.

Una volta entrati nell’imponente struttura, ci avviammo verso il secondo piano, consapevoli che ora ci saremmo dovuti dividere. “Che ne dici di un party hard dopo le lezioni?”, Niall rise stringendomi a sé, con la sua faccia maliziosa.

Gli diedi una pacca sul petto, sentendomi stringere di più per fare aderire le mie forme contro il suo petto. “Sei tutto scemo.”, risi.

“Tu non puoi capire, io ho sempre sognato di fare sesso su una cattedra di scuola!”, finse un tono teatrale, facendomi ridere ancora di più.

“Non faremo sesso su una cattedra, Horan.”, replicai senza smettere di ridere.

Fece la faccia da cucciolo pregante, impossibile dirgli di no quando faceva quella faccia, mi sentivo sciogliere. “Nemmeno se stasera ti porto a cena fuori?”, chiese.

Alzai un sopracciglio. “Niall, ma scherzi?”, cercai di trattenere le risate.

“Io voglio fare sesso.”, si impiantò lui lasciandomi e incrociando le braccia al petto, fingendosi un bambino di cinque anni.

Scoppiai di nuovo a ridere. “Su una cattedra.”, continuai io mordendomi il labbro inferiore.

“Sì, su una cattedra. Se fossi stato il tuo professore sarebbe stato ancora più eccitante, ma sono il tuo tutor, non fa molta differenza.”, si leccò le labbra malizioso.

“E sentiamo, come vorresti farlo? Ci sono i bidelli a fine lezioni!”, replicai io, cercando di trovare più scuse possibili. Niall era pazzo e io lo stavo adorando più di prima.

“Quanto sei ingenua, Ross.”, scosse la testa in senso di finta disapprovazione, sciolse le braccia e mi prese per il mento, sorridendo. “Davvero credi che i bidelli rimangano qui? Si vede che non sei mai stata in punizione.”

Sbuffai. Certo che ero stata in punizione, praticamente erano stati più i giorni in punizione che altro! Niall aveva ragione, i bidelli stavano cinque minuti, il tempo di raccogliere le proprie cose e poi chiudevano la scuola.

Aggrottai le sopracciglia. “Tu lo sei stato?”, chiesi.

Scosse la testa. “No, però ho fatto tanti doposcuola, sai, io sono un secchione.”, mi strizzò l’occhio.

“Va bene Horan, mi hai convinto”, iniziai a dire io quando la campanella suonò, “Ci vediamo dopo.”, mi avvicinai per stampargli un bacio sulle labbra, ma lui mi prese per il polso e mi avvicinò ancora di più a lui. Aveva gli occhi che gli brillavano, che bastardo!

“Ti amo, tantissimo, lo sai?”, rise lui baciandomi ancora.

“Lo dici solo perché lo faremo su una cattedra.”, sbottai io leccandogli il labbro inferiore.

Wrong || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora