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Feci un leggero movimento con i piedi e Kerin, un cavallo andaluso bianco, trottò a quel contatto inoltrandoci nel bosco. Il bosco di trovava abbastanza distante dalla casa e fortunatamente nessuno notò la mia figura che si allontanava soprattutto senza accompagnatore. Feci un paio di metri finchè non arrivai davanti alla vecchia altalena che ormai nessuno ne usufruiva.
Scesi da cavallo e sistemai il vestito verde ed il cappello.
Mi piaceva stare da sola nel bosco, sentire l'odore che c'era nell'aria dopo che aveva piovuto oppure la mattina con la rugiada che è sulle foglie e sull'erba che ti da quella sensazione di benessere e di piacevolezza.
I miei pensieri vennero interrotti alla vista di un cavallo nero non molto lontano da dove mi trovavo eppure non lo avevo riconosciuto. Non era il suo cavallo. Cosa avrei dovuto fare, aspettare oppure andare via sperando che non accadesse nulla?
Ebbi un momento di esitazione ma poi decisi. Sarei tornata a casa e avrei mandato Darloh a portare le mie sincere scuse per la mia mancata presenza.
Mi voltai per raggiungere Kerin ma sobbalzai alla sua vista.
《Sapete che è maleducazione non presentarsi ad un appuntamento, vero? Soprattutto se è colei che ha deciso l'incontro》disse guardandomi dritto negli occhi.
《Siete arrivato, mi fa piacere. Non è rispettoso nei miei confronti cercare di nascondervi.》
《Avete sempre la risposta pronta e questo mi piace perchè sapete tener testa alle persone.》
《Non devo piacere solo per questo. Bando alle ciance, vi ringrazio che vi siete presentato.》dissi ed Herny inclinò leggermente il capo.
《Di cosa dovete discutere?》chiese appoggiandosi ad un albero con le braccia incrociate.
《Di noi》dissi guardandolo negli occhi. Rimase in silenzio a guardarmi negli occhi. Quei suoi occhi su di me.
Maledizione!
《L'altro giorno ho avuto un episodio di malessere nel salone dopo aver assistito ad una lezione giornaliera dell'insegnante di pianoforte. Il signorino Francis , accompagnato da Darloh mi hanno portato nella mia stanza. Ero inerme ma cosciente. La mia posizione non lo consentirebbe ma io voglio voi. Solo voi.《 dissi facendo una piccola pausa.
《Lo chiamate per nome, mi fa piacere》disse voltando lo sguardo verso il suo cavallo con un tono di disgusto.
《Vi prego, lasciate che finisca》
Feci un respiro più profondo e ripresi.
《Ieri, volevo che foste voi a portarmi nelle mie stanze in modo che sapeste dove sono e che la notte mi veniste ad augurarmi una notte serena senza incubi e incertezze. Perchè quando sono con voi non rammento la mia posizione e il mio sangue, sono libera.》 Aspettai qualche secondo e lo guardai negli occhi.
《Vi prego, rendetemi libera》
Si morse il labbro.
Si avvicinò e guardandomi negli occhi, avvolse il mio bacino con le sue mani e con un movimento fulmineo mi avvicinò a sè. Provavo una sensazione strana nel basso ventre come se quel gesto avesse fatto scattere nel mio corpo una sensazione di timore e di non controllo.
Abbassai lo sguardo ma subito con delle dita mi alzò il mento.
《Vorrei che veniste con me in un posto》disse allontanandosi e salendo sul cavallo nero.
《Ma tra qualche ora farà buio e dovrò essere a casa prima di quell'ora》
《State serena, non ci metteremo molto》disse avvicinandosi.
Salii su Kerin e feci segno con la testa che era tutto apposto e che saremmo potuti partire.
Non avevo idea di dove mi avrebbe portato ma mi fidavo.
Partimmo, lui davanti ed io dietro attraversammo il bosco ed uscimmo. Cominciammo a galoppare verso quella che, per me era una metà sconosciuta.
Attraversammo campi verdi e campi pieni di fiori colorati che sembrava fosse una tela dipinta di colori accesi.
Sentii il vento tra i capelli poichè dovetti togliere il cappello per il troppo vento ma era bellissimo.
Una sensazione di libertà mi invase non appena mi slegai i capelli con una mano.
Era una sensazione stupenda.
Non ci mettemmo molto ad arrivare.
Mi aveva portato sulla costa. Non c'ero mai venuta poichè la duchessa lo riteneva un luogo alquanto pericoloso.
Senza nemmeno pensarci scesi da cavallo e mi tolsi gli stivali troppo stretti.
Iniziai a correre con il rumore del mare nelle orecchie. La sabbia appariva umida al tocco dei miei piedi : era stupendo.
Osservavo l'orizzonte quando due braccia possenti mi cinsero la vita.
Mi girai e mi trovai sotto lo sguardo di Henry, non ci pensai, né riflettei, unii le labbra alle sue e mai mi ero sentita cosí.
Un semplice bacio pieno di emozioni e sentimenti ancora da svelare.
Si staccó di poco ma abbastanza per guardarmi.
Non mi bastó, volevo di piú, volevo Henry.
Mi bació e con un delicato tocco mi accarezzó la guancia. Spostó la sua bocca verso di essa e posó dei baci umidi ,che si fecero sempre piú bagnati una volta aver raggiunto il mio collo scoperto.
Sentii le gambe cedere e lui lo capii. Si lasció cadere sulla sabbia, ed io feci lo stesso, ma su di lui.
Prima di fare qualunque cosa, cercó il mio sguardo, forse per chiedere il consenso di ció che stava per fare.
Allora feci io la prima mossa, gli sfilai la camicia e lo baciai, ancora più forte di prima. Mise le mani sulle mie natiche ed inizió a slacciarmi il corpetto.
Una volta tolto il vestito capovolse la situazione e finii sotto il suo corpo, tolse la sottoveste e rimasi nuda, con tutta l'insicurezza e la fragilitá di una fanciulla.
Inizió a baciarmi, e mi scordai di tutto.
Misi da parte ogni paura e la mia posizione.
Ci baciammo prima che si spoglió del tutto.
Rimasi incatata dalla sua bellezza.
Fu delicato nell'unire i nostri corpi e diventammo una cosa sola. All'inizio sentii bruciore, poi il piacere prese il posto del dolore, e facemmo l'amore, feci l'amore per la prima volta, e lo feci con lui.
Fu il luogo perfetto nel momento perfetto, credei di amarlo.

Vostra MaestàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora