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La musica iniziò ad abbracciarci non appena entrammo nel salone.
Il mio accompagnatore si trovava al mio fianco:dovevo abituarmi.
Mi guardai intorno: dame e cavalieri conversavano tra di loro aspettando che i reali entrassero nel salone.
《Dovete allontanarvi?》chiese James volgendomi lo sguardo.
《Non ancora》dissi avvicinandomi a lui. Mi deliziava stare al suo fianco.
Un cortigiano annunciò il loro imminente arrivo e tutti noi ci inchinammo. Fecero il loro ingresso, attraversarono il lungo corridoio che si era formato e si sedettero sul trono.
Lo sguardo di Anna iniziò a vagare tra la folla di nobili che erano stati invitati e quando incrociò il mio, fece segno con la mano di raggiungerla.
《È arrivato il momento di assentarmi, vi raggiungerò dopo》gli dissi avvicinandomi sempre di più al suo orecchio.
《Vi aspetterò con ansia》disse baciandomi il dorso della mano. Mi allontanai e raggiunsi le altre.
《Cosa vi ha detto quando sono andata via?》chiese curiosa.
《Lo scoprirete dopo, non adesso ...》le risposi mentre ci dirigemmo in mezzo alla stanza insieme alla regina. Volle che noi iniziassimo a dare il via alle danze e, non lei e il re come era consuetudine fare.
《Non comprendo che debba ballare per prima...》si lamentò Anna ma venne subito fulminata da Theresa. La guardai ridendo.
Mi misi in posizione, feci un respiro profondo e rivolsi lo sguardo al re. Pareva distratto, quasi con una nota di amarezza nel volto. La musica partì e iniziammo a danzare. Eseguimmo il tutto senza alcun problema tranne per il dolore ai piedi. Concludemmo con una riverenza che fu seguita dagli applausi di chi si trovava intorno a noi.
Enrico VIII si alzò in piedi con malavoglia e diede il permesso a tutti di ballare.
《Devo recarmi dal mio accompagnatore》dissi ad Anna per poi allontanarmi.
Vagai tra la folla e finalmente lo trovai.
Stava  parlando con un uomo che mi dava le spalle. Aspettai qualche minuto ma mi avvicinai lo stesso.
James aveva lo sguardo sereno come se qualunque fosse stata la mia risposta, non lo avrebbe minimamente toccato:apprezzavo questo fattore.
《Eccovi!》disse sorridendo e porgendomi la mano che presi nella mia.
《Mio caro...》dissi ma non riuscii a chiedere con chi stesse conversando poichè le parole mi morirono in gola.
《Charles》dissi portando una mano davanti alla bocca per lo sgomento.
In quel momento dimenticai le lezioni di etichetta e lo abbracciai forte.
《Mio caro fratello , mi siete mancato》dissi dal profondo del mio cuore.
Mi allontanai e lo osservai: somigliava a nostro padre. La pelle tanto bianca come la mia, i capelli castani, corti e ondulati, gli occhi scuri e un leggero accenno di barba.
《Come state?》mi chiese sorridendo.
《Adesso che vi vedo anche se ci siamo incontrati prima della mia partenza,mi sento meglio》
Continuai.
《Perdonatemi se parlo con tanta velocità...》dissi accennando un sorriso.
《Qual buon vento, vi porta in questo castello e soprattutto da me?》
《Sono stato mandato a chiamare dal duca Sayton. Dal quale sono stato deliziato di un annuncio》disse guardando il mio cavaliere.
《Spero non vi siate offeso》disse James rivolto a mio fratello.
《Assolutamente no. Desidero solo il meglio per la mia sorella favorita》 disse ironicamente.
《Scommetto che lo dite anche alle altre》dissi guardandolo negli occhi. Mi mancava più degli altri fratelli.
Mi porse la mano.
《Mi concedete l'onore di un ballo?》mi chiese e non rifiutai di certo. Mi accompagnò in pista e danzammo. La musica ci trasportava e noi ci lasciammo andare.
Da quando mio padre non c'rra più, lui aveva preso il suo posto e le decisioni stavano a lui.
《Mi permettete di sposarmi?》gli chiesi mentre gli volteggiai intorno.
Non parlò per qualche secondo.
《Pare un gentiluomo, nulla di cui ci si possa preoccupare》disse distaccato. Doveva approfondire la conoscenza per essere sicuro che fosse l'uomo giusto ma in questo tempo, nessuno poteva avere una certezza per quanto riguardava  gli uomini e il matrimonio.
《Per voi è un problema? 》
《Avrei preferito che mi parlasse precedentemente ma non è un crimine, state tranquilla》 disse sorridendomi.
《Somigliate ogni giorno che passa  a nostro padre》dissi cambiando discorso.
《E voi a nostra madre》disse inchinandosi e feci lo stesso.
Mi sentii osservata e non impiegai molto a capire chi fosse. Sua maestà continuava a scrutarmi, sicuramente chiedendosi con chi stessi conversando.
Gli rivolsi uno sguardo di sfida e a quel punto si alzò in piedi uscì dalla sala.
《Venite, vi voglio presentare un'altra dama di compagnia con cui ho un bel rapporto》dissi e ci dirigemmo verso di lei.
《Anna, vorrei presentarvi Charles, mio fratello》
Anna sorridendo fece la riverenza e lui le baciò la mano.
《Lieta di fare la vostra conoscenza》
《Altrettanto. Siete meravigliosa》disse guardandola negli occhi.
Un cortigiano ruppe quel momento chiedendomi di seguirlo perchè Theresa richiedeva la mia presenza. Prima di andare mi voltai a cercare il suo sguardo ma non la trovai.
Mi scusai e mi dileguai seguendolo fuori dal salone.
Mi accompagnò nello studio di Sayton e  mi fece entrare, chiudendo la porta dopo il mio ingresso.
《Theresa?》chiesi cercandola nella stanza.
《Siete così ingenua》
Enrico...
La sua voce alle mie spalle mi fece rabbrividire.
《Cosa volete?》 chiesi guardando dritto il mio riflesso sulla finestra dietro lo scrittoio.
《Lo sapete benissimo》disse avvicinandosi sempre di più. Percepii il suo respiro sul mio collo.
《Questa sera vi ho visto compiaciuta dalla presenza di quei due uomini》
《Al contrario di voi》dissi mentre si mise davanti a me.
《Non sarò mai compiaciuto se non vi avrò mai》
《Mi dispiace per voi 》
《Chi sono?》chiese avvicinandosi sempre di più ma con lentezza.
《Mio fratello e il mio promesso sposo》dissi abbassando lo sguardo.
《Il vostro promesso sposo?》chiese con un tono di ironia.
Annuii.
《Perché non vi concedete a me?》
《Non avete compreso le parole: "promesso sposo"?》
《Cosa provate per lui?》
《Siete geloso?》gli chiesi mordendomi il labbro.
Con un movimento veloce mi spinse contro la porta, mettendosi davanti e bloccandomi. 
Il mio respiro iniziò ad essere affannoso. Mise una mano sul mio collo e mi bloccò dal dileguarmi. Il suo naso e le sue labbra sfiorarono il mio volto. Cercai di scappare ma era più forte di me. Non ce la feci.
Iniziò a darmi dei leggeri baci sulle spalle e successivamente sul volto fino a quando le sue labbra non si posarono sulle mie. Non lo assecondai.
《Divertitevi un po' con il vostro re》disse sottovoce. La sua mano libera iniziò ad alzarmi la gonna e a quel punto non ce la feci più. Gli tirai uno schiaffo e mi lasciò andare.
Mi sistemai la gonna e portai una mano al collo.
Perché il cortigiano non intervenne?
《Avete dimestichezza nel colpirmi il volto》disse guardandomi negli occhi.
《Voi non avete dimestichezza nelle buone maniere》dissi tutto d'un fiato.
《Se fossi voi, non userei la forza per ottenere tutto ciò che mi aggrada.》
Si avvicinò con sguardo minaccioso.
《Voi non sareste degna di portare il mio nome e ne pagherete il prezzo per ciò che avete fatto》disse e deglutii con amarezza.
《Sono certo che lord James troverà  di suo gradimento le segrete...》concluse guardandomi.
Mi si smorzò il respiro.
Uscii dalla stanza e iniziai a correre verso il salone con le lacrime agli occhi.
Mi voltai e lo vidi camminare con passo lento con due guardie al suo fianco.
Avevo guadagnato del tempo.
Non appena entrai nella sala, le lacrime iniziarono a rigarmi il viso. Cercai il suo volto e quando lo trovai gli corsi incontro.  Stava conversando con mio fratello e Anna. Quando li raggiunsi e mi videro in quello stato, si allertarono.
《Cosa vi è accaduto?》mi chiese  la mia compagna.
《Non c'è tempo per spiegare. James, devi scappare via. Ora!》dissi piangendo e rivolgendomi a lui.
《Arrestatelo!》 urlò il re entrando nel salone.
La musica si fermò, solo la mia disperazione aveva voce.
Le guardie si diressero verso di noi. James non capiva cosa avesse fatto  come tutti gli altri presenti nella stanza. La regina si era alzata in piedi e ci guardava.
Mi misi davanti a lui quando le guardie arrivarono per portarlo via ma Charles mi strappò da lui. Lo ammanettarono e lo condussero fuori.
Il silenzio era calato su di tutti. Si sentivano solo la voce di James che cercava di rassicurarmi, mio fratello che cercava di richiamare la mia attenzione mentre mi dimenavo e poi c'ero io...
Chiedevo pietà.

 
  
 

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