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《Vostra maestà....》
《Wie heißen Sie?》mi chiese con tono dolce.
Mi voltai verso Sayton confusa e lui lo capì subito.
《Vi ha chiesto come vi chiamate》 disse con accento straniero una dama seduta poco distante dalla regina.
Erano vestite tutto con lo stesso vestito ma avevano i capelli biondi raccolti in modo diverso, alcune in lunghe trecce, chi sciolti però dietro le spalle e solo una dama aveva i capelli raccolti in uno chignon. Un abito di colore nero con qualche ricamo di colore rosso che nell'insieme non dava turbamento all'occhio.
《Mi chiamo Catherine Howard e sono la nipote del duca di Norfolk》dissi guardando la regina.
《Sapete come mi chiamo?》chiese con tono ironico.
《Certo, siete la regina Anna di Clèves》
《Vedete, Theresa? Lei almeno sa come mi chiamo non come l'ultima fanciulla che mi avete portato》disse sorridendomi.
Il suo accento era duro quasi freddo.
《Questa sera ci sarà un ballo in maschera e dovete prepararvi》disse per poi girarsi verso Theresa, la più anziana, e riferirle un qualcosa nella sua lingua.
Le altre dame dopo aver sistemato l'abito della regina si dispersero velocemente nella stanza e iniziarono a prepararsi anche loro per il ballo.
La regina uscì insieme a Theresa e al duca Sayton che mi fece un ultimo sorriso.
《Non ti prepari?》mi chiese una voce alle mie spalle e mi voltai.
Una ragazza dai tratti delicati che dimostrava qualche anno in più di me, si prestava a sciogliersi i lunghi capelli biondi.
《Ero sovrappensiero... 》dissi mettendo dietro l'orecchio una ciocca di capelli imbarazzata.
《Mi chiamo Anna e se non sai cosa indossare ti posso consigliare 》
《Ne sarei contenta》dissi sorridendole.
《Cosa indosserai?》le chiesi cercando di capire se sapesse il tema della serata.
《Un semplice abito di color turchese con qualche ricamo di colore oro》
《Stupendo》dissi sorridendole.
《Non possiamo di certo superare di bellezza la regina 》
《Hai ragione...》
《Con il colore dei tuoi capelli e della tua carnagione, dovresti indossare un vestito di colore viola..》
Non appena concluse di dire la frase, mi venne in mente il ricordo del vestito che mi fece come regalo il mio caro zio qualche settimana prima  di essere chiamato da nostro Signore.
《Fortunatamente ho un vestito di quel colore nelle mie valigie》dissi sorridendo.
《Presto!》disse accompagnandomi a prenderlo.
Mi pareva una ragazza che non dava troppo nell'occhio  e di cui ci si poteva fidare.
Dopo aver indossato gli abiti, mi guardai velocemente allo  specchio. Il vestito mi stava bene per essere la prima volta che lo indossavo, il colore della mia carnagione si sposava perfettamente con quella tonalità di viola.
《La regina ha voluto che questa sera indossassimo un vestito a nostra scelta mentre le maschere dovremmo usare queste》disse porgendomi una scatola rivestita di velluto dove all'interno c'era una maschera color argento e bronzo.
La presi con delicatezza, la poggiai sul volto e mi guardai allo specchio.
Quella maschera simboleggiava un nuovo inizio della mia vita.
《Faremo tardi, presto》disse prendendo la mia mano e facendomi uscire con insistenza.
Facemmo un percorso diverso da quello che Sayton ci aveva mostrato ma sempre di tale bellezza.
Da un rincuorato silenzio passammo ad  un brusio che non dispiaceva all'orecchio.
Entrammo in un immenso salone di grandiosa bellezza dai colori caldi che sicuramente vantava la fama di avere come sovrano Enrico VIII.
Dame che indossavano abiti dalle notevoli scollature, dai colori stupendi con maschere di tutte le tipologie ma  sempre eleganti e i cavalieri non erano inferiori...
Le figure stavano ai lati delle stanza aspettando che il re acconsentisse all'inizio del ballo.  Era seduto sul trono al centro mentre alla sua destra sedeva la regina che pareva distratta e alla sua sinistra, la principessa che aveva avuto dal primo matrimonio: Maria.
Il re vestiva un elegante abito color verde e nero, i suoi capelli mossi di color castano scuro contrastavano con i colori che indossava la regina però era di bella presenza. Maria non era da meno, somigliava al re ma anche alla madre da quello che potei vedere in alcuni ritratti eseguiti.
Il re si alzò in piedi e sulla sala calò il silenzio.
《Miei cari ospiti, sono grato che abbiate accettate il mio invito per questa sera. Ci sarà una novità a fine ballo, verranno distribuite dai miei servitori delle rose alle dame con un nastrino di colore diverso. La principessa estrarrà il colore vincente e chi lo avrà, potrà usufruire del premio finale scelto da me.》concluse notando che non porse la mano alla regina come era consuetudine per dare inizio alle danze e lo feci notare anche a Anna.
《La regina e sua maestà non vanno d'accordo, non riescono ad avere un punto in comune come dovrebbe esserci in tutti i matrimoni. Non parlano molto a causa della lingua della regina, non dormono insieme e ho sentito dire da alcune persone fidate che dopo il matrimonio non hanno consumato...》disse con tono vago. La guardai.
《Non hanno consumato?》
《Loro sanno la verità》disse ed era vero: solo loro erano a conoscenza di tale scandalo.
Le dame, i cavalieri iniziarono a danzare sulle note di magnifiche sinfonie e noi non ci facemmo da parte.
Vari nobili mi chiesero di ballare ed io glielo concessi seguendo le istruzioni che la duchessa mi diede in carrozza e questa era una di esse come quella di entrare nelle grazie di un nobile e chissà un giorno diventare sua moglie.
《Dovete scegliere la rosa》disse la voce di un uomo alle nostre spalle così ci girammo e ne prendemmo una.
Notai varie volte che sua maestà non si alzò dal trono per danzare, non lo fece neanche la regina ma la principessa danzò solamente con un nobile dal bell'aspetto che se lo guardavi, di certo non facevi finta di nulla.
Il re si alzò e prese tra le mani un cesto di rose che porse a sua figlia che sorrise prendendo una rosa con un nastrino.
《Coloro che hanno il nastrino di colore  nero, vi prego domani di farvi trovare a questa stessa ora in questo salone. Buona notte》concluse alzandosi e dirigendosi fuori dal salone seguito dai suoi uomini di fiducia. Ci inchinammo e Anna poggiò una mano sulla mia spalla e la guardai.
《Ho vinto》disse emozionata e le sorrisi.
Parlammo durante il conseguimento della serata fino a quando qualcuno non mi chiamò alle spalle.
《Vi prego di seguirmi, c'è una persona che vorrebbe parlarvi in privato, da sola》disse lo stesso domestico che ci porse le rose.
《Ti aspetto in camera》disse Anna per poi sparire nella folla.
《Vi seguo》dissi e lo seguii facendomi spazio tra le persone che erano rimaste ancora in sala.
Mi condusse in una stanza dove all'interno erano presenti varie cartine geografiche del mondo, dei mappamondi di diverse grandezze, al centro della stanza vi era un enorme tavolo rotondo dal legno pregiato sicuramente. Il silenzio della stanza venne interrotto da alcuni passi e immediatamente mi girai.
《Vostra grazia...》 dissi inchinandomi per poi guardarlo attentamente.
《Ho saputo che siete la nipote del duca di Norfolk》disse girandomi intorno come un'aquila che vola osservando dall'alto la sua prossima vittima.
《Si》dissi diglutendo. Mi sentii a disagio non solo, pensando che gli occhi del sovrano fossero sul mio corpo ma anche per tale fierezza.
《Durante la serata, vi ho notata però mi soddisferebbe vedervi senza maschera, se fosse possibile...》
Con le dita mi slacciai il nastrino che teneva legata, tolsi la maschera e senza timore guardai negli occhi il re.
《Cosa ho fatto per entrare nel vostro interesse essendo oltretutto in maschera?》
《Indossate la maschera che la regina ha donato a tutte le sue dame. Loro sono bionde mentre voi avete i capelli di color scuro.》
《La mia colpa è avere i capelli di un'altro colore?》
《Non vi piace la diversità?》
《Dipende da come la si guarda...》dissi lanciando involontariamente uno sguardo di sfida.
《Mi sembra di avervi già vista, qui a corte. Siete già venuta?》
《No》dissi.
《Siete una parente stretta di qualcuno che ha vissuto qui a corte?》
《Vostra grazia, sono a conoscenza che il mio sguardo vi rammenta il viso di qualcuno e se vorrete ve lo dirò》
Si fermò davanti a me e mordendosi il labbro, con un cenno delle dita mi diede il consenso e lì, a causa del mio carattere difficile, non mi frenai.
《Perdonate la mia prontezza. Sono la cugina di colei che voi avete da sempre amato..》
Anna Bolena...

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