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《Spero non vi abbia recato imbarazzo il mio pensiero 》disse James volgendomi lo sguardo.
《Perché pensate questo? Non avete minimamente recato disturbo, se no non pensate che potessi rifiutare?》risposi sorridendo. Mi faceva assaggiare una nuova me e mi piaceva.
Continuammo a passeggiare per l'enorme giardino tra le risate degli altri nobili, la musica e un leggero, quasi impercettibile, cinguettio.
《È stata la vostra prima volta?》chiesi cercando di far evolvere la conversazione.
《In un certo senso si...》. Lo guardai.
《A cosa vi riferite?》
《Ufficialmente è la prima volta che mi sfido con uomini di un certo ceto però quando ero più piccolo mio padre mi obbligava a sfidare altri fanciulli》disse  e percepii della malinconia.
《Vi prego, cambiamo discorso. Che cosa vi ha portato a corte?》
《Mio padre esige che impari velocemente il suo mestiere. Resto un passo dietro a lui da ormai un paio di anni ma non sarò mai alla sua altezza》
《Non dite così, sono sicura che farete di meglio!》dissi con tono sincero.
《Sono sollevato che vi siate ripresa dalla scorsa serata》
Perché iniziare quel discorso? Non sono indisposta, altrimenti non gli starei parlando.
《È stato solo un leggero malessere ma mi  duole molto che voi mi abbiate vista in quel momento...》
《Siamo essere umani, a volte capita.》
《Una sola parola mi viene da pensare: vergogna! Ho visto ulteriormente il vostro volto quando il re si trovava di fronte a me...》
《Mi è sembrato bizzarro ma corretto nei confronti di una dama che è corsa via.》disse. Riferiva la verità? Iniziai a dubitare.
《Avete ragione...》dissi per concludere il discorso. 
Continuammo a passeggiare tra il verde dell'erba e il rosso delle rose.
《Parliamo di voi》disse sorridendo.
《Certo, cosa volete sapere?》
《Non siete mai venuta a corte, vero? Non vi ho mai notata prima del nostro incontro》
《Sono qui da poco》
《Non vorrei sembrare maleducato ma come siete riuscita a diventare una dama al fianco della regina?》
《Il mio defunto padre è stato l'autore di questa utopica vita di corte》
《Mi spiace per la vostra perdita》
《Grazie》dissi non sentendomi sfiorata più di tanto.
Un piccolo laghetto si trovava di fronte al nostro sguardo dove l'acqua diveniva uno specchio perfetto dove riflettere la mia anima ormai condannata.
Nel silenzio di quel momento, i nostri pensieri iniziarono a danzare contemporaneamente. Una sola parola era all'altezza di tutto ciò: sollievo.
D'un tratto notai il suo sguardo rivolto verso di me.
《Qualcosa non va?》
《No, non avete nulla che non vada. Posso farvi una domanda?》
《Certo》
《Sapete cavalcare?》
《Si》  dissi  come se fosse naturale ed in fondo per me era così.
<<Vi piacerebbe accompagnarmi in una passeggiata a cavallo?>>
<<Ne sarei lusingata ma non saprei se la regina mi conceda di passeggiare da sola con voi. Non ho nemmeno il mio caro cavallo...>>
<<Capisco, andrò personalmente a garantire per voi. >>
<<Non ritengo che dobbiate chiedere alla regina, lo farò io.>>
<<Devo! Anzi, seguitemi...>>disse iniziando a camminare velocemente verso la regina che si trovava al fianco del re. Anna, preoccupata sbiancò non appena ci vide arrivare. Sicuramente pensò al peggio ma non avrebbe mai commesso un tale affronto. Soprattutto non ritenendo che il suo territorio fosse già stato segnato come fa un cane.
Un segretario fece notare la nostra presenza al sovrano e ci rivolse la sua attenzione.
Facemmo l'inchino , aspettai che James parlasse ma non fu il primo.
<<Sir James! Mi congratulo con voi per la vostra vittoria peccato che non restiate molto a lungo..>> disse e a quelle parole gli rivolsi uno sguardo. Perché non ha detto che sarebbe partito?
<<Resterei molto volentieri, mi mancava l'ambiente della vostra corte. Eppure, mio padre esige la mia presenza al suo fianco>>
<<Anche io, ebbi l'onore per pochi momenti di essere al fianco di mio padre ma mio fratello ebbe la meglio>> disse ridendo e bevendo un sorso di vino.
<<Perdonate, se la mia domanda potrebbe sembrarvi insolente ma vorrei chiedervi il permesso di fare una passeggiata a cavallo con la dama>>
<<Da soli?>> chiese Theresa intromettendosi.
<<Sir James, é un gentiluomo. >>disse la regina zittendola.
<<Non avrei problemi a lasciarvi andare ma non é mio dovere decidere . La mia regina dovrà decidere il da farsi>>. Si guardarono per un solo istante.
<<Potrei parlarvi in privato?>>gli chiese facendosi avanti e andando verso di James.
<<Certo>>
La regina e il mio spasimante si allontanarono , noi restammo a guardarli per qualche minuto. Iniziai a sventolare il ventaglio per far andare via la tensione del mio corpo.
<<Vi piace giocare>>disse il re affiancandosi alla mia destra ma sempre distanti per non dare nell'occhio.
<<Avete ragione>>
<<Peccato, sono un ottimo giocatore>>
<<Vi farò ricredere>>dissi senza peli sulla lingua, come era solito dire dalla mia cara Darloh.
<<Mi state sfidando? Rammentate chi sono...>>
James si voltò verso di me per poi annuire rivolgendosi alla sovrana.
<<E voi, non avete ancora compreso con chi state giocando>>dissi guardandolo.
<<Ditemelo voi>>
<<Con il fuoco>>
James e la regina tornarono verso di noi a passo lento, sempre conversando.
<<Io sono il sovrano e vinco sempre a qualsiasi gioco>>
<< Il re deve fare attenzione perché si può bruciare...>>dissi per poi sorridere quando arrivarono di fronte a noi.
<<Mia cara, cosa avete deciso?>>
<< Domani potranno vedersi prima del ballo ma con loro andrà un'altra dama.>>
Le feci un'inchino per ringraziare la sua gentilezza. Un segretario si avvicinò a noi ma aspettò che il re lo chiamasse.
<<Sir James, non vi ho presentato il mio segretario più fidato: Thomas Culpeper.>>esortì richiamando la loro attenzione e si presentarono. Era di bell'aspetto, aveva gli occhi verdi e i capelli lisci, corti e castani. I miei occhi furono rapiti per un solo istante dalla sua bellezza quasi rilassante.
《Sir, dovete seguirmi. È richiesta la vostra presenza...》 disse per poi dileguarsi.  James fece lo stesse, si allontanò volgendomi  un ultimo sguardo.
<<Restate ancora?>> chiese la regina a suo marito.
<<Non mi dilungherò più di molto, state tranquilla>> disse baciandole la fede.
<<Mie care, abbiamo la lezione di danza>>disse la regina e ci allontanammo con lei.
<<Catherine?>> mi chiamó . Sospirai e mi voltai verso di lui.
<<Si?>>
<<Dovete fare attenzione a non bruciarvi voi>> disse e se ne andó lasciandomi senza che potessi replicare.

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